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Decreto ingiuntivo su fattura elettronica: come fare?

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(@paolo-remer)
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Come ottenere dal giudice il provvedimento di ingiunzione del debitore inadempiente basato su fattura elettronica anziché cartacea: cosa bisogna allegare e stampare.

Imprenditori, commercianti, artigiani e professionisti sanno che se i clienti non pagano, spontaneamente ed entro i termini previsti, l’importo concordato per i prodotti venduti o per le prestazioni fornite c’è un modo abbastanza efficiente e rapido per recuperare il credito: si può chiedere ed ottenere dal giudice un decreto ingiuntivo – in sostanza, un ordine di pagamento – semplicemente esibendo, come prova scritta della somma dovuta, la fattura non saldata, con l’estratto autentico delle scritture contabili in cui essa era stata registrata.

Ma il sistema delineato dal Codice di procedura civile era stato pensato, decenni addietro, per le tradizionali fatture cartacee, che adesso sono state sostituite dalle fatture elettroniche, per loro natura immateriali e conservate in file digitali. Dal 1° luglio 2022 anche i contribuenti con ricavi o compensi superiori a 25mila euro annui devono emettere la fattura elettronica, quindi l’obbligo si sta progressivamente estendendo e dal 2024 riguarderà tutti i contribuenti. E allora come fare per ottenere un decreto ingiuntivo su fattura elettronica?

In particolare ci si chiede quali documenti bisogna allegare alla richiesta, tenuto conto del fatto che anche il processo civile presso i tribunali (ma non ancora davanti al giudice di pace) è diventato telematico e non è più esclusivamente cartaceo. La soluzione è nel sistema di interscambio dei dati di comunicazione delle fatture elettroniche all’Agenzia delle Entrate, che ha valore ufficiale. Si tratta però di capire bene come queste informazioni vanno veicolate, a cura della parte che chiede il decreto ingiuntivo, sui tavoli del giudice competente ad emetterlo: il file deve essere allegato come documento nella busta telematica – o stampato su carta, se l’ufficio giudiziario non è ancora informatizzato – nei modi che ora ti indichiamo.

Niente paura: sono adempimenti piuttosto semplici da realizzare, e l’unica accortezza è quella di interpellare preventivamente il proprio avvocato per conoscere la prassi seguita dall’ufficio giudiziario di appartenenza. Infatti, in assenza di una norma di legge esplicita sul punto, gli orientamenti sono piuttosto difformi e alcuni tribunali richiedono qualcosa in più.

Decreto ingiuntivo e prova scritta del credito

Il decreto ingiuntivo richiede la prova scritta del credito, che può consistere, a norma dell’art. 634 del Codice procedura civile:

  • nelle polizze e promesse unilaterali per scrittura privata;
  • nei telegrammi, anche se mancanti dei requisiti prescritti dal Codice civile;
  • per i crediti relativi a somministrazioni di merci e di denaro, e per le prestazioni di servizi fatte da imprenditori commerciali o da lavoratori autonomi, negli estratti autentici delle scritture contabili, purché bollate e vidimate nelle forme di legge e regolarmente tenute, nonché negli gli estratti autentici delle scritture contabili previste dalle leggi tributarie e tenute con l’osservanza delle relative norme [1].

Decreto ingiuntivo su fattura: cosa serve

L’imprenditore non è tenuto a produrre in giudizio l’originale della fattura o delle scritture contabili, bensì può esibire gli «estratti autentici» che contengono le annotazioni riferite al credito per il quale si intende chiedere il decreto ingiuntivo su fattura.

L’autenticazione dell’estratto viene apposta da un notaio, che attesta anche la regolare tenuta e conservazione a norma di legge delle scritture contabili di riferimento [1].

Decreto ingiuntivo su fattura elettronica: è possibile?

L’Agenzia delle Entrate, in un proprio provvedimento [2], ha affermato che le fatture elettroniche soddisfano il requisito della prova scritta, e quindi – aggiungiamo noi – sono titoli idonei per ottenere l’emissione del decreto ingiuntivo da parte del giudice competente, perché:

  • sono formate, memorizzate e detenute in un file di formato xml, che per sua natura è immodificabile;
  • quando sono munite di firma elettronica, il sistema di interscambio (SdI) nel quale vengono inserite controlla automaticamente la validità del certificato di firma, e scarta il documento se non è corrispondente, mentre lo accetta se la firma è valida;
  • l’Agenzia delle Entrate è un soggetto terzo, indipendente e qualificato, rispetto al mittente ed al destinatario della fattura, e questa sua posizione garantisce imparzialità ed assenza di conflitti di interessi con le parti in causa;
  • la fattura elettronica così ottenuta non è una semplice copia di un documento informatico, ma un vero e proprio duplicato dell’originale, dotato della stessa forza probatoria a norma di legge, e che, pertanto, i giudici devono accettare e riconoscere [3].

Decreto ingiuntivo su fattura elettronica: cosa chiede il giudice?

Tuttavia l’Agenzia delle Entrate è un organo della pubblica amministrazione, e non è certo un giudice, quindi i suoi provvedimenti o pareri non vincolano l’Autorità giudiziaria. In mancanza di una norma di legge esplicita, alcuni tribunali italiani ammettono l’allegazione al ricorso per l’emissione di decreto ingiuntivo del file xml contenente la fattura elettronica, ritenendolo una valida prova scritta. Altri uffici giudiziari, invece, richiedono ancora la presentazione dell’estratto notarile delle scritture contabili, considerato che il sistema di interscambio garantisce solo l’autenticità delle fatture, ma non la regolare tenuta delle scritture contabili in cui sono inserite, che va sempre attestata dal notaio.

C’è da dire, però, che la normativa tributaria [4] esonera i soggetti obbligati ad emettere in via esclusiva le fatture elettroniche dall’obbligo di annotazione delle stesse nei registri contabili, perché questo adempimento viene soddisfatto dal loro corretto inserimento nello SdI. Quindi l’obbligo di annotazione nelle scritture contabili dovrebbe riguardare – fino al 2024, quando scatterà per tutti, compresi i forfettari minori, il passaggio alla fattura elettronica – soltanto i contribuenti ammessi ad emettere sia fatture elettroniche sia fatture cartacee.

Cosa produrre per ottenere decreto ingiuntivo su fattura elettronica

In concreto, l’avvocato del creditore che intende chiedere il decreto ingiuntivo dovrà tenere conto dell’orientamento del tribunale competente, e soddisfare i requisiti di produzione richiesti da tale ufficio giudiziario. Pertanto in alcuni casi basterà allegare, nella busta telematica contenente il ricorso per l’emissione del decreto ingiuntivo, il file xml della fattura elettronica (o, per completezza, aggiungere le Pec di ricevuta di consegna al destinatario, generate dallo Sdi) mentre in altri casi servirà produrre l’estratto autentico delle scritture contabili.

I documenti informatici possono essere depositati in via telematica secondo le consuete regole di procedura del Pct (Processo civile telematico); invece per gli uffici del giudice di pace – che sono competenti per i crediti di valore inferiore a 5.000 euro e non sono ancora dotati del Pct, salvo alcuni in via sperimentale – bisognerà allegare agli atti prodotti dal ricorrente la copia cartacea della fattura elettronica, anche mediante stampa del file xml che la contiene e la documenta, e delle Pec che attestano la consegna al destinatario.

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Pubblicato : 27 Dicembre 2022 09:30