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Danneggiare auto nel parcheggio del condominio è reato?

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(@angelo-greco)
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Nel cortile condominiale chi danneggia, urta, riga le auto degli altri condomini può essere denunciato? Si può applicare l’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede nel reato di danneggiamento? 

Ti sei mai chiesto come potresti difendere qualora ti accorgessi che uno dei condomini dell’edificio in cui vivi ha danneggiato la tua auto parcheggiata nel cortile? Magari ha rigato una fiancata, ha ammaccato il cofano, ha bucato le ruote. Potresti denunciarlo? Che prove devi raccogliere per agire contro di lui? Potresti ad esempio installare una telecamera sul balcone dell’appartamento per incastrarlo?

Ti sembrerà strano ma domande come queste hanno richiesto approfonditi esami da parte della giurisprudenza. E ciò perché involgono temi delicati come la depenalizzazione del reato di danneggiamento e la tutela della privacy nei luoghi comuni del condominio. Proprio per fare chiarezza, vedremo qui di seguito se danneggiare un’auto nel parcheggio del condominio è reato e come agire in ipotesi di questo tipo.

Ci chiederemo se la famosa aggravante delle “cose esposte alla pubblica fede” – necessaria appunto per poter punire penalmente il danneggiamento – si applica anche nel cortile condominiale (benché chiuso al pubblico traffico) e lo faremo alla luce di una recente sentenza della Cassazione che ha fatto luce sull’argomento. Un chiarimento che si attendeva da anni. Ma procediamo con ordine.

Quando si configura il reato di danneggiamento?

Perché si possa punire il reato di danneggiamento sono necessari due presupposti:

  • il dolo, ossia la malafede;
  • l’esposizione in un luogo pubblico.

Quanto al primo requisito, il danneggiamento involontario non è punibile né a livello penale, né a livello amministrativo. Se infatti la condotta è solo colpevole e non intenzionale (si pensi a chi, per imprudenza o imperizia, urti l’auto altrui per uscire da un parcheggio) si può tutt’al più chiedere un risarcimento. Il danno viene coperto dall’assicurazione a patto che si possa risalire al colpevole e dimostrare la sua responsabilità. Non importa se l’incidente è avvenuto in uno spazio condominiale. Difatti, secondo un recente orientamento varato dalle Sezioni Unite della Cassazione (sent. n. 21983/2021), la polizza rc-auto opera anche nei parcheggi dei condomini (tant’è che non è più possibile lasciare una macchina nel cortile priva di assicurazione).

Ma, per agire penalmente contro il responsabile, non basta che il danneggiamento sia avvenuto in malafede, ossia con l’intenzione specifica di realizzare un danno. È necessario anche che il bene si trovasse in un luogo pubblico. Questo perché, dal 2016, il danneggiamento è punibile penalmente solo quando il bene si trova in un luogo accessibile al pubblico, come ad esempio la strada. In questo caso, se una persona provoca intenzionalmente un danno a un oggetto che è stato lasciato alla vista e alla disponibilità di tutti, commette il reato perché infrange la “fede pubblica“. Questa espressione indica la fiducia collettiva che ogni individuo rispetterà i beni altrui.

Danneggiamento auto: come agire?

Alla luce di quanto abbiamo detto, possiamo quindi individuare tre differenti ipotesi:

  • danneggiamento non intenzionale: non è punibile né penalmente, né con una sanzione amministrativa. Si può ottenere il risarcimento, agendo attraverso l’assicurazione o citando in causa direttamente il responsabile, a patto di riuscire a fornire la prova dell’identità di quest’ultimo;
  • danneggiamento intenzionale ma in luogo privato: non è punibile penalmente ma solo con una sanzione amministrativa da 100 a 8mila euro. È ovviamente fatto salvo il diritto al risarcimento del danno;
  • danneggiamento intenzionale in luogo aperto al pubblico: si può sporgere querela ed agire penalmente. Anche in questo caso è salvo il diritto al risarcimento.

Danneggiamento auto nel parcheggio condominiale: è reato?

Ora cerchiamo di comprendere se il parcheggio condominiale può considerarsi un luogo accessibile al pubblico e, come tale, «esposto alla pubblica fede». Solo in tale caso, come detto, è possibile agire penalmente a seguito della depenalizzazione del reato di danneggiamento.

Cerchiamo innanzitutto di comprendere cosa significa «cosa esposta alla pubblica fede». Questa espressione indica che un oggetto è facilmente accessibile a chiunque e, di conseguenza, esposto al rischio di danneggiamento o furto. In questo contesto, secondo la sentenza della Cassazione qui in commento (sent. n. 30243/2023) un’auto in un parcheggio condominiale può essere considerata “esposta alla pubblica fede”, nonostante si trovi in un’area privata.

L’importanza di tale pronuncia sta dunque nel fatto di aver equiparato il parcheggio condominialealla strada pubblica, estendendo anche al primo la tutela penale contro il danneggiamento già prevista per la seconda. Quindi, da oggi in poi, il condomino che danneggia volontariamente le macchine dei vicini può essere querelato a prescindere dall’entità del danno. Al processo penale seguirà anche la costituzione di parte civile della vittima che, così facendo, potrà ottenere anche il risarcimento.

Cos’è successo nel caso esaminato dalla Cassazione?

Nel caso specifico analizzato dalla Cassazione, un uomo è entrato in un parcheggio condominiale e ha danneggiato diverse auto, tagliando pneumatici e rompendo specchietti e tergicristalli. Nonostante le argomentazioni della difesa, che sottolineava la presenza di un sistema di videosorveglianza e dei proprietari che assistevano alla scena, l’uomo è stato condannato per danneggiamento aggravato.

La difesa ha cercato di escludere l’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede, sottolineando che le auto erano parcheggiate in un’area privata e monitorata, e che i proprietari erano presenti durante l’incidente. Tuttavia, i giudici della Cassazione hanno ritenuto che questi fattori non escludessero l’impossibilità per i proprietari di esercitare una vigilanza continua sulle auto. Il sistema di videosorveglianza non era in grado di impedire il reato e la presenza dei proprietari non è stata ritenuta sufficiente per garantire una sorveglianza efficace.

Quale è stata la sentenza finale?

L’uomo è stato condannato per reato di danneggiamento aggravato. Nonostante la pena sia stata ridotta in Appello a tre mesi di reclusione, la Cassazione ha confermato la condanna, ribadendo l’importanza della tutela dei beni esposti alla pubblica fede.

Si può installare una telecamera sul balcone di casa?

Per verificare se una persona danneggia l’auto altrui, ciascun condomino potrebbe installare un sistema di videosorveglianza sul balcone o sulla finestra di casa. Affinché però non si violi l’altrui privacy è necessario che l’angolo di ripresa della telecamera privata non punti in direzione delle aree comuni condominiali ma si limiti a inquadrare solo l’automobile del condomino. Diversamente si commette il reato di “interferenze nella vita privata”.

 
Pubblicato : 17 Luglio 2023 08:15