forum

Cos’è la violenza e...
 
Notifiche
Cancella tutti

Cos’è la violenza economica sulle donne

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
71 Visualizzazioni
(@angelo-greco)
Post: 3141
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Cosa si intende per violenza economica in famiglia: come riconoscerla e come difendersi. Cosa rischia l’uomo.

La violenza economica è una forma di abuso meno evidente di quello fisico o verbale, ma altrettanto devastante. Impedisce alla vittima di avere un’autonomia finanziaria, creando un circolo di dipendenza e vulnerabilità. In questo articolo, vedremo più nel dettaglio cosa si intende per violenza economica sulle donne, cosa rischia l’uomo che attua questa forma di sopruso all’interno delle mura domestiche, quali sono le iniziative a supporto delle vittime e i percorsi per ottenere una nuova indipendenza finanziaria.

Cos’è la violenza economica?

La violenza economica si verifica quando, all’interno di una coppia regolarmente convivente, una persona esercita un controllo economico ossessivo delle risorse familiari, limitando l’autonomia finanziaria dell’altro partner e quindi, di conseguenza, la sua libertà economica e decisionale.

Questa forma di abuso può portare a un circolo vizioso di dipendenza e vulnerabilità, rendendo difficile per la vittima liberarsi da altre forme di violenza.

Ma non solo. La violenza economica si può verificare anche in caso di coppie separate. Si pensi all’ex marito che subordina il pagamento del mantenimento dovuto all’ex moglie a richieste di vario tipo (incontri tra i due, la scelta del calendario nelle visite coi figli, ecc.).

Ed ancora, se una donna denuncia un abuso domestico, può succedere che il percorso di uscita dalla violenza la porti a prendere le distanze da quelle reti di supporto economico fondate su legami familiari o sociali. In questi casi, il rischio che la donna ritratti, non ce la faccia ad allontanarsi proprio per motivi economici perché altrimenti non saprebbe come mantenersi, se non adeguatamente supportata, aumenta. Insomma la donna accetta di rimanere vittima per non patire la fame.

Quali sono gli esempi di violenza economica?

Numerose sentenze della Cassazione hanno condannato il marito avaro che esercita uno stretto controllo sulla moglie e sugli scontri, obbligandola a documentare ogni spesa e criticandone aspramente gli acquisti personali.

Il potere si manifesta non solo fisicamente ma anche con l’economia domestica: chi ha in mano il portafogli familiare può esercitare un controllo non meno influente di chi usa la violenza verbale o fisica.

Cosa rischia chi compie violenza economica?

La violenza economica, quando reiterata, integra il reato di maltrattamenti in famiglia. La pena base prevista dall’articolo 572 del Codice Penale per il reato di maltrattamenti è la reclusione da 2 a 6 anni. Se però le ingiurie e le vessazioni avvengono alla presenza di un figlio minorenne o quando la donna è incinta la pena è aggravata: scatta la reclusione da 3 a 9 anni. Tale aggravante si applica anche se il figlio è neonato ed ancora incosciente (Cass. sent. n. 47121/2023).

Quali dati emergono sul fenomeno della violenza economica?

Secondo il report “Ciò che è tuo è mio. Fare i conti con la violenza economica” pubblicato da WeWorld, il 49% delle donne dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita.

Tra le donne divorziate o separate, questa percentuale sale al 67%, con il 28% che ha subito decisioni finanziarie unilaterali da parte del partner.

Quali iniziative esistono per supportare le vittime di violenza economica?

Combattere la violenza maschile sulle donne richiede un sistema di politiche pubbliche mirate a garantire l’indipendenza economica delle vittime. È fondamentale creare un ambiente sicuro ed equo per le donne e i loro figli, facilitando la loro reintegrazione nella società.

Esistono diverse iniziative, come il microcredito di libertà e progetti regionali, che offrono supporto alle vittime di violenza economica. Questi programmi aiutano le donne a raggiungere l’indipendenza finanziaria e a uscire da situazioni di abuso.

Tra le iniziative a livello nazionale, si evidenzia il “reddito di libertà“, un contributo fino a 400 euro mensili per massimo dodici mesi, volto a supportare l’autonomia abitativa e personale delle donne e il percorso formativo dei loro figli. Il Microcredito di Libertà, invece, offre finanziamenti per l’avvio di attività imprenditoriali o per spese familiari e corsi di formazione.

A partire da gennaio 2024, l’assegno di inclusione sostituirà il reddito di cittadinanza e prevederà che le donne in percorsi di protezione costituiscano un nucleo familiare indipendente ai fini Isee, facilitando l’accesso ai benefici economici.

Diverse Regioni hanno adottato misure specifiche, come l’assegnazione di alloggi pubblici o soluzioni abitative a canone calmierato. La Regione Piemonte offre un fondo per le spese legali, mentre la Campania propone voucher per uscire dalla violenza e per l’istruzione dei figli.

A chi possono rivolgersi le donne vittime di violenza economica?

Le donne vittime di violenza economica possono rivolgersi ai centri anti-violenza, dove operatrici specializzate accompagnano le donne nella conoscenza delle misure disponibili, sia a livello territoriale che nazionale, e spesso assistono nelle procedure burocratiche per accedere a tali risorse.

 
Pubblicato : 27 Novembre 2023 10:45