Una bottiglia o un bicchiere di vetro possono considerarsi un’arma impropria?

L’abbiamo visto tante volte nei film: una persona che ha in mano una bottiglia di birra la infrange contro il muro per procurarsi un’arma affilata e sferrare un colpo al nemico. Non sarà certo come una pistola o come un pugnale, ma si tratta certamente di un oggetto estremamente pericoloso e lesivo. Da un punto di vista legale, cosa si rischia ad aggredire qualcuno con una bottiglia di vetro? Il vetro rotto può considerarsi un’arma al pari di un coltello attesa la capacità di ferire o addirittura sfregiare il volto di una persona?

Di tanto si è occupata una recente sentenza della Cassazione [1] che merita di essere spiegata. Lo faremo qui di seguito in modo da spiegare se, non ricorrendo le ipotesi di legittima difesa, si possa essere incriminati per lesioni con l’aggravante dell’uso dell’arma. Ma procediamo con ordine. 

Che differenza c’è tra arma propria e impropria

La nostra legge fa distinzione tra arma propria e arma impropria.

Una arma propria è un oggetto o un attrezzo che è stato progettato e realizzato per essere utilizzato come arma: ad esempio una pistola, un coltello da combattimento o un pugnale (caratterizzati dalla lama su entrambi i lati), una spada. Per essa ci vuole il porto d’armi. Sicché, chi ne è sprovvisto non può né acquistarle, né tantomeno portarle al proprio seguito.

Una arma impropria è invece un oggetto o un attrezzo che non è stato creato per essere utilizzato come arma, ma che può essere utilizzato come tale perché in grado comunque di fare male: ad esempio un tubo di ferro, un bastone, un’accetta, un martello, una sega elettrica, un coltello da cucina (con la lama su un solo lato). In questo caso, l’acquisto è libero ma per uscire di casa con tali oggetti è necessario avere (e poter dimostrare) una valida ragione. Chi va ad un camping, ad esempio, è normale che porti con sé un coltellino svizzero; lo stesso dicasi per il boscaiolo trovato con un’accetta o una sega nel bagagliaio della macchina. Non avrebbe invece alcuna giustificazione un tifoso di calcio che entri allo stadio con una catena o con un coltellino da cucina.

Come incide l’arma impropria nei reati?

L’utilizzo di un’arma per commette un reato, sia che si tratti di arma propria che impropria, fa scattare un’aggravante: in pratica la legge prevede una pena più dura. 

Ad esempio le lesioni procurate con un bastone di scopa sono punite più severamente di quelle inferte con i pugni.

Una bottiglia o un bicchiere rotto si possono considerare un’arma?

Secondo la Cassazione [1], chi utilizza un oggetto di vetro per ferire un’altra persona subisce l’applicazione dell’aggravante per l’uso dell’arma. 

In altri termini, a detta dei giudici supremi, è catalogabile come arma anche un semplice bicchiere o una bottiglia di vetro. «Per arma impropria deve intendersi qualsiasi oggetto, anche di uso comune e privo di apparente idoneità all’offesa, che sia in concreto utilizzato per procurare lesioni personali, giacché il porto dell’oggetto cessa di essere giustificato nel momento in cui viene meno il collegamento immediato con la sua funzione per essere utilizzato come arma». E questo ragionamento vale, ovviamente, anche per un boccale da birra da mezzo litro.

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