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Cosa rischia chi vende tabacco di contrabbando?

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(@mariano-acquaviva)
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Chi può vendere tabacchi in Italia? Come evitare la condanna penale per il reato di contrabbando? L’uso di gruppo è ugualmente punito?

La vendita dei tabacchi è un’esclusiva dello Stato, il quale rilascia le licenze ai singoli punti vendita (le tabaccherie, insomma) solamente al ricorrere di determinate condizioni (a tal proposito, si legga l’articolo dal titolo Licenza tabacchi: normativa requisiti e funzionamento). Con questo articolo vedremo cosa rischia chi vende tabacco di contrabbando.

Sembra quasi superfluo dire che il contrabbando è una condotta illegale. Per quanto riguarda il contrabbando di tabacchi, tale condotta costituisce reato, nel senso che si rischia la reclusione. Nei casi più lievi è però possibile evitare il carcere pagando una certa somma di denaro. Se l’argomento t’interessa e vuoi saperne di più, prosegui nella lettura: vedremo insieme cosa rischia chi vende tabacco di contrabbando.

Vendita tabacco: cosa dice la legge?

La vendita del tabacco e di tutti i suoi lavorati è esclusiva dello Stato, il quale ne detiene il monopolio. Ciò significa che nessun altro può vendere prodotti a base di tabacco, a meno che non abbia ottenuto la licenza direttamente dallo Stato.

Per la precisione, è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che, per conto dello Stato, svolge l’attività di controllo sulla produzione, distribuzione e vendita dei tabacchi lavorati (sigari, sigarette, tabacco trinciato, ecc.), dei prodotti liquidi da inalazione (quelli che servono per le sigarette elettroniche, tanto per intenderci), nonché degli accessori al consumo dei tabacchi da fumo (cartine, filtri, ecc.).

Vendere tabacco lavorato senza autorizzazione e privo di certificazione statale è assolutamente illegale: il rischio è quello di incorrere nel reato di contrabbando di tabacchi.

Contrabbando: che cos’è?

In linea di massima, si definisce contrabbando la vendita illegale di un prodotto. In altre parole, c’è contrabbando ogni volta che viene messo in commercio, attraverso canali non ufficiali, un prodotto che:

  • è vietato in assoluto dalla legge (si pensi alla droga, ad esempio);
  • è riservato alla vendita esclusiva solamente da parte di soggetti autorizzati. È appunto il caso del tabacco, che può essere venduto solamente dallo Stato e dalle tabaccherie che hanno avuto la licenza.

Contrabbando tabacchi: cosa si rischia?

Il contrabbando di tabacchi, cioè la vendita illegale di tabacchi e di suoi derivati (sigarette, sigari, ecc.), è un reato che può essere punito con la reclusione fino a cinque anni.

Per la precisione, la legge [1] stabilisce che, chiunque introduce, vende, trasporta, acquista o detiene un quantitativo di tabacco lavorato estero superiore a 10 kg è punito:

  • con la multa pari a 5,16 euro per ogni grammo di prodotto;
  • con la reclusione da due a cinque anni.

Se, invece, il quantitativo di tabacco contrabbandato non è superiore a 10 kg, è prevista solamente una multa pari a 5,16 euro per ogni grammo di tabacco, comunque mai inferiore a 516 euro.

Le pene sono aumentate (da tre a sette anni di reclusione) al ricorrere di alcune circostanze aggravanti, come ad esempio nel caso in cui nell’attività di contrabbando siano state adoperate armi oppure mezzi di trasporto alterati (ad esempio, con motore “truccato”) [2].

Pene ancora più severe sono previste se il contrabbando di tabacchi è commesso da un’associazione per delinquere, cioè da un gruppo organizzato formato da almeno tre persone: in questa ipotesi, coloro che promuovono, costituiscono, dirigono, organizzano o finanziano l’associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a otto anni, mentre i partecipanti sono puniti con la reclusione da un anno a sei anni [3].

Contrabbando tabacchi: come evitare la condanna?

La legge [4] ha previsto una particolare procedura per evitare la condanna penale nell’ipotesi di contrabbando di tabacco estero inferiore ai 10 kg: in questo caso, infatti, è possibile estinguere il reato mediante pagamento di una somma pari ad 1/10 della multa applicabile, con un minimo di 258,00 euro.

In pratica, in caso di constatazione del contrabbando per un quantitativo di tabacco inferiore a 10 kg, l’Ufficio delle Dogane, oltre ad inviare la notizia di reato alla Procura della Repubblica, deve avvisare la persona incolpata della facoltà di estinguere il reato in via amministrativa pagando una semplice sanzione pecuniaria.

Il vantaggio di questa procedura è enorme, in quanto si evita di affrontare un lungo processo e, soprattutto, di macchiare la fedina penale.

Il pagamento che estingue il reato deve avvenire entro il termine perentorio di 30 giorni decorrenti dalla data del ricevimento dell’avviso.

Contrabbando tabacco per uso di gruppo: è reato?

La Corte di Cassazione [5] ha ricordato come, in tema di contrabbando di tabacchi, non possa trovare applicazione la “scusante” dell’uso di gruppo: «Il rivendicato uso di gruppo non avrebbe senso in una fattispecie in cui è comunque la detenzione ad essere sanzionata, e non la detenzione a fini di cessione».

In altre parole, mentre il consumo di gruppo di sostanza stupefacente può salvare dalla condanna penale, in quanto la legge punisce lo spaccio ma non la detenzione per uso personale, il contrabbando di tabacchi è punito anche se non c’è cessione, cioè se il tabacco è tenuto per sé o per la propria famiglia.

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Pubblicato : 18 Dicembre 2022 07:00