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Cosa rischia chi occupa il posto auto di altri condomini?

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(@adele-margherita-falcetta)
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Le conseguenze alle quali va incontro chi si appropria ripetutamente di posti auto condominiali riservati ai proprietari delle varie unità immobiliari.

In un condominio dotato di parcheggio privato, può succedere di trovarsi spesso di fronte a una situazione fastidiosa ma purtroppo comune: un condomino o addirittura un estraneo che lascia il suo veicolo in un posto riservato ad altri. Episodi del genere, che sembrano banali, sollevano in realtà importanti questioni giuridiche. cosa rischia chi occupa il posto auto di altri condomini? La risposta non è così semplice come potrebbe sembrare e si dipana attraverso una serie di normative e regolamenti condominiali. Questo articolo intende esplorare le implicazioni legali di tale comportamento, evidenziando non solo le possibili sanzioni ma anche le procedure per affrontare tali situazioni, anche alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali.

Parcheggio condominiale: come funziona?

L’art. 1117, primo comma, n.2 cod. civ. stabilisce che le aree di parcheggio in un condominio sono da considerarsi parti comuni, e pertanto di proprietà di tutti i condomini, con l’obbligo di utilizzarle rispettando il diritto degli altri e con il divieto di mutarne la destinazione d’uso. Ad esempio, un condomino non può parcheggiare il proprio veicolo occupando più posti auto, oppure utilizzare l’area per riporvi oggetti ingombranti diversi dal proprio mezzo.

Pertanto ogni condomino detiene una quota di proprietà del parcheggio o garage, proporzionale ai millesimi di proprietà che possiede.

Per modificare questa disposizione è necessario un regolamento condominiale redatto e accettato all’unanimità dai condomini, che può essere stabilito in fase di acquisto dell’immobile o durante un’assemblea dedicata. Questo regolamento può prevedere, ad esempio, l’assegnazione esclusiva di posti auto a determinati condomini.

L’incarico dell’amministratore del condominio include la gestione e l’organizzazione delle aree comuni, come i parcheggi, per garantire il rispetto degli interessi di tutti, conformemente a quanto stabilito dall’art.1130 cod. civ..

Tuttavia, spesso si verifica una carenza di spazi di parcheggio sufficienti per tutti i condomini, il che può richiedere l’implementazione di un sistema di rotazione dei posti auto. Questa soluzione deve essere decisa dall’assemblea condominiale, la quale, con il voto della maggioranza dei presenti (rappresentanti almeno la metà dei millesimi), stabilirà la frequenza della rotazione, che può essere giornaliera, settimanale o mensile.

I non residenti possono utilizzare il parcheggio condominiale?

L’area di parcheggio all’interno di un condominio è considerata un’area comune disponibile a tutti i condomini, i quali hanno, secondo la normativa vigente, il diritto di usufruirne in maniera paritaria, indipendentemente dal loro luogo di residenza effettiva.

Di conseguenza, un condomino che risiede stabilmente nell’edificio non ha l’autorità di negare l’accesso al parcheggio a un altro che, pur risiedendo altrove, ha lo stesso diritto di utilizzo del posto auto.

Inoltre, qualora un’unità immobiliare all’interno del condominio venga data in locazione, non vi è alcun ostacolo legale che impedisca un accordo tra il proprietario e l’inquilino per la condivisione del posto auto nel parcheggio condominiale.

Tuttavia, è chiaro che un visitatore occasionale non ha il diritto di utilizzare sistematicamente il posto auto assegnato a un condomino, a meno che non si tratti di posti riservati ai clienti di attività commerciali o professionali presenti nell’edificio.

Cosa rischia chi occupa un posto auto riservato a un condomino?

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 50787/2023, conformemente ad altre pronunce emesse in precedenza, ha ribadito che chi occupa abitualmente il posto auto altrui rischia di essere condannato per violenza privata e di dover pagare un consistente risarcimento.

La Corte ha precisato che per configurare il suddetto reato, previsto dall’art. 610 cod. pen., è sufficiente l’intenzione di costringere qualcuno a un certo comportamento, oppure a tollerare qualcosa, attraverso violenza o minaccia, indipendentemente da eventuali obiettivi specifici. La violenza, nel caso specifico, consiste nell’impedire a un condomino il libero accesso al proprio posto auto.

La pena prevista per l’autore del reato è quella della reclusione fino a quattro anni. Inoltre il condomino che ha subito il comportamento criminoso può chiedere all’autore del reato il risarcimento dei danni.

Se il posto viene abusivamente occupato da un soggetto estraneo al condominio, la Suprema Corte, con sentenza n.31700/2023, ha chiarito che il reato configurabile è quello di violazione di domicilio (art. 614 cod. pen,), che comporta la pena della reclusione da uno a quattro anni, oppure quello di invasione di terreni ed edifici (art. 633 cod. pen.), punibile con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 103 a 1.032 euro. Rimane salvo, comunque, il diritto al risarcimento del danno in capo al condomino vittima del reato.

Posto auto occupato da altri: come difendersi?

Dopo aver visto cosa rischia chi occupa il posto auto di altri condomini, consideriamo il problema dal punto di vista di chi subisce questo comportamento illecito.

Il condomino che trova spesso il proprio posto occupato da altri deve avvisare l’amministratore di condominio, affinché si adoperi per far cessare l’abuso. In aggiunta, egli può sporgere querela nei confronti del soggetto che parcheggia il proprio mezzo nel posto a lui assegnato.

La querela si propone recandosi presso gli uffici della Procura della Repubblica, oppure in Questura o dai carabinieri. È consigliabile munirsi di prove, che possono consistere in fotografie o testimoni. Una volta iniziato il processo penale contro l’autore del reato, il condomino che ha subito il comportamento criminoso può costituirsi parte civile e chiedere il risarcimento dei danni subiti.

 
Pubblicato : 25 Febbraio 2024 08:30