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Cosa rischi se sei nullatenente con debiti

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(@angelo-greco)
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Debitore e limiti al pignoramento: la guida per chi non ha beni intestati e per i suoi eredi. 

È un luogo comune quello secondo cui chi è nullatenente non rischia nulla anche se ha debiti. In effetti è proprio così. Ma poiché il codice civile stabilisce che la responsabilità patrimoniale del debitore non riguarda solo i suoi beni presenti ma anche quelli futuri, per mettersi al riparo dalle pretese dei creditori bisognerebbe sempre evitare di acquistare o ricevere qualsiasi forma di ricchezza (mobiliare o immobiliare), almeno fino a quando i crediti non cadono in prescrizione. E se mai dovesse intervenire la morte del debitore, il problema dei debiti si trasferirebbe sugli eredi. 

Se ti chiedi tuttavia cosa rischi se sei nullatenente con debiti devi considerare che ci sono determinati beni che non possono mai essere pignorati. Tra questi, ad esempio, c’è la pensione minima o, se il creditore è il fisco, la prima casa. Ragion per cui, in verità, per non rischiare alcuna azione da parte dei creditori non c’è bisogno di vivere sotto i ponti o di essere completamente poveri. 

Proviamo dunque a fornire una guida per nullatenenti con debiti in modo da comprendere cosa si rischia nel caso di un’azione esecutiva. 

Chi è nullatenente? 

Nel linguaggio comune, un nullatenente è una persona che non ha proprietà o beni di valore che possono essere pignorati dai creditori per soddisfare i pori diritti. In altre parole, un nullatenente non ha risorse finanziarie che possono essere prese in considerazione per saldare eventuali debiti contratti.

Poiché però la legge fissa dei limiti al pignoramento al fine di garantire la dignità e la sopravvivenza del debitore, in termini legali il concetto di «nullatenente» non coincide con una persona assolutamente priva di beni. Come detto, si può essere considerati dalla legge nullatenenti anche se si ha una pensione inferiore a mille euro. Vedremo a breve quali sono i beni impignorabili. 

Cosa rischia un nullatenente?

In Italia chi ha debiti, anche se col fisco, non va in galera, non subisce penalità di sorta. Il nullatenente non rischia un pignoramento non avendo beni intestati. 

Chiaramente, nel caso in cui il creditore sia il fornitore di un servizio, il nullatenente rischia la cessazione del rapporto contrattuale, come ad esempio il distacco della luce o del telefono. Per quanto riguarda l’acqua, la legge riconosce ai più poveri un minimo vitale di 50 litri al giorno gratis. 

Quando il creditore è una banca, una finanziaria o un altro istituto di credito, il debitore rischia solo di essere inserito nell’elenco dei cattivi pagatori, ossia la Centrale Rischi della Banca d’Italia e la Criff. Il che però può solo influire negativamente sulla sua capacità di ottenere finanziamenti o credito in futuro. Non esistono però banche dati dei cattivi pagatori per crediti dovuti ad altri soggetti privati. 

Nel caso in cui il creditore sia il condominio, non si può mai parlare di nullatenente: il condomino è, per definizione, colui che è proprietario dell’appartamento. Sicché il condominio potrà avviare il pignoramento immobiliare. 

Quali beni il fisco non può pignorare?

Dicevamo che per essere nullatenenti non c’è bisogno di spogliarsi di tutti i beni.

Se il creditore è l’Agenzia Entrate Riscossione o altro Agente per la Riscossione Esattoriale – ossia quando si agisce per cartelle esattoriali – si è nullatenenti se si ha una sola casa adibita a civile abitazione e luogo di residenza del debitore. L’immobile non deve essere di lusso (ossia accatastato in A/1, A/8 o A/9). Il debitore non deve avere altre proprietà, neanche per quote. Se dovesse acquistare o ricevere (in donazione o in eredità) un altro immobile, entrambi diverrebbero pignorabili. 

Ma anche in presenza di più immobili, non si rischia alcun pignoramento se il debito complessivo è inferiore a 120mila euro (a tal fine, chi ha un debito maggiore può pagarne solo una parte al fine di farlo scendere sotto tale tetto). 

L’esattore può iscrivere l’ipoteca anche sulla prima casa ma a patto che il debito sia superiore a 20.000 euro (anche in tal caso, si potrebbe evitare l’ipoteca pagando solo la parte del debito che eccede tale tetto). In ogni caso, nulla vieta al debitore di continuare a vivere nella casa ipotecata e anche venderla o donarla (con l’unica differenza che il nuovo proprietario otterrà l’immobile con tutta l’ipoteca).

Quali altri beni non si possono pignorare?

Quanto diremo qui di seguito vale non solo per il fisco ma anche per tutti gli altri creditori.

Chi ha solo una pensione di invalidità è considerato nullatenente perché questa non è pignorabile, così come non è pignorabile l’assegno di accompagnamento. Non si può neanche pignorare l’assegno per i poveri e l’assegno di disoccupazione. 

Non si può pignorare presso l’Inps la pensione inferiore a mille euro (la si può pignorare però, nei limiti che a breve vedremo, se viene depositata in baca). Inoltre, sempre in caso di pignoramento presso l’Inps, si può pignorare solo un quinto della pensione detratto il minimo vitale (che è pari al doppio dell’importo dell’assegno sociale fissato annualmente dall’Inps). 

Non si può pignorare presso il datore di lavoro più di un quinto dello stipendio. In tal caso però non vale il limite del minimo vitale.

Il conto corrente bancario su cui viene accreditato solo lo stipendio o solo la pensione può essere pignorato: 

  • quanto alle somme già depositate all’atto del pignoramento, solo per la parte che eccede il triplo dell’assegno sociale;
  • quanto alle somme che verranno accreditate successivamente, solo per un quinto. In ogni caso non si può pignorare l’ultima mensilità di pensione o stipendio.

Beni mobili che non si possono pignorare

Se anche il creditore dovesse optare per un pignoramento mobiliare, cosa ormai piuttosto improbabile (se non per piccoli crediti), si è considerati nullatenenti se in casa non si hanno oggetti di valore. C’è infatti una lunga serie di oggetti che non si possono pignorare presso l’abitazione del debitore come: frigorifero, cucina, conserve, letti, guardaroba, abbigliamento, stufe, tavoli per i pasti con le relative sedie, lavatrice, utensili di casa e di cucina unitamente al mobile idoneo a contenerli, in quanto indispensabili al debitore e alle persone della sua famiglia che convivono con lui. Fanno eccezione i mobili di rilevante pregio economico. Non si possono poi pignorare cose sacre e quelle che servono all’esercizio del culto; decorazioni al valore, lettere, registri e in genere gli scritti di famiglia e i manoscritti, salvo che formino parte di una collezione; armi e oggetti che il debitore ha l’obbligo di conservare per adempiere un pubblico servizio.

Non si possono infine pignorare gli animali di affezione e i beni in usufrutto legale (si pensi ai beni di proprietà dei figli in usufrutto ai genitori).

L’auto di proprietà 

Difficile pignorare un’auto di scarso valore: la procedura avrebbe più costi che vantaggi per il creditore. 

Sempre meglio cointestare l’auto di proprietà in modo da scoraggiare il creditore al pignoramento. In tal caso sarebbe pignorabile per metà del suo valore. Ciò vuol dire che, una volta venduta, metà del ricavato andrà al comproprietario. 

Cosa rischiano i familiari del nullatenente

Nessun familiare del nullatenente può rischiare il pignoramento per i debiti di quest’ultimo. E ciò anche in caso di convivenza. Con l’unica attenzione che, in caso di pignoramento mobiliare, l’ufficiale giudiziario è autorizzato a ritenere di proprietà del debitore ciò che trova nel suo domicilio: spetterebbe al convivente provare la titolarità dei beni in questione.

I problemi sorgono con la morte del debitore. Difatti i suoi – evidentemente pochi – beni passeranno ai suoi eredi a patto che questi accettino l’eredità. Ma con l’accettazione dell’eredità si subentra anche nei debiti. Sicché l’erede potrebbe preferire di rinunciare all’eredità oppure di accettare con beneficio di inventario. In questo secondo caso, l’erede non rischierà il pignoramento dei propri beni personali da parte dei creditori ma solo quelli ricevuti dal defunto e nei limiti del loro stesso valore.

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Pubblicato : 2 Febbraio 2023 07:45