Che cosa mi è consentito, avendo comprato le azioni di una società

Negli ultimi tre decenni l’acquisto delle azioni delle società ha assunto portata assai rilevante. Moltissimi, anche piccoli consumatori, per incrementare il loro reddito hanno iniziato a “giocare” in borsa. E’ normale allora chiedersi: cosa posso fare con le azioni ordinarie? Quando ad investire in titoli azionari non è più soltanto l’operatore professionale per conto terzi, allora le regole dell’investimento finanziario diventano fondamentali per destreggiarsi nel cosiddetto trading online. L’acquisto di azioni delle più diverse società diventa pane quotidiano per migliaia di persone (sovente semplici pensionati o impiegati) con lo scopo, il più delle volte, di arrotondare stipendio e pensione speculando a breve sul valore delle azioni acquistate al mercato borsistico. Questo fenomeno, ormai di massa, impone anche di pensare alla preparazione di base di quei cittadini che si avventurano nel mondo delle borse valori e delle azioni societarie. In quest’ottica, nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere, descriveremo quali siano i diritti di cui si dispone nel momento in cui si acquistano le azioni di una società, cioè nel momento in cui se ne diventa soci.

Come si classificano le azioni societarie?

Iniziando proprio dalle definizioni, l’azione non è altro che una parte del capitale di una società [1] e il cittadino che le compra diventa quindi azionista, cioè socio, della società a cui appartengono le azioni. Ogni azione ha un proprio valore nominale che corrisponde ad una frazione di tutto il capitale sociale.

Se una s.p.a. (società per azioni) ha un capitale di 400 milioni di euro ed emette 200 milioni di azioni, ogni azione avrà il valore nominale di 2 euro

La legge [2] chiarisce che lo statuto della società può prevedere diverse tipologie di azioni ciascuna delle quali fornita di diversi diritti.

I principali tipi di azioni sono i seguenti:

• azioni ordinarie;
• azioni privilegiate che attribuiscono maggiori diritti rispetto alle azioni ordinarie.

I più ampi diritti attribuiti dalle azioni privilegiate consistono nel fatto che chi le possiede:

• è preferito, rispetto a chi non ne ha, nella distribuzione dei guadagni della società (cosiddetti dividendi) oppure nel rimborso del capitale (se si abbandona la società),
• oppure avrà maggiore rendimento delle azioni stesse.

Ma ai maggiori diritti patrimoniali che attribuiscono le azioni privilegiate corrisponderanno meno estesi diritti amministrativi (chi acquista azioni privilegiate potrà votare solo nelle assemblee straordinarie e non in quelle ordinarie);

• esistono poi le azioni di risparmio che attribuiscono solo diritti patrimoniali e nessun diritto amministrativo. Chi ha solo azioni di risparmio non potrà infatti né partecipare né votare alle assemblee sia ordinarie che straordinarie, ma godrà di un dividendo minimo garantito (almeno il 5% del valore nominale dell’azione).

Le azioni possono essere ordinarie, privilegiate, di risparmio

Quali le caratteristiche delle azioni ordinarie?

Per quanto riguarda in particolare le azioni cosiddette ordinarie, chi le acquista ha:

• diritti patrimoniali, cioè il diritto ad incassare i dividendi qualora la società decida di assegnarli ai soci (i dividendi sono in sostanza i ricavi che derivano dall’attività della società);
• diritti amministrativi, cioè il diritto di partecipare e di votare nelle assemblee ordinarie;
• diritto residuale, cioè il diritto di chi possiede azioni ordinarie di dividersi, proporzionalmente alla quantità di azioni possedute, il patrimonio che resta quando la società fallisce o si scioglie dopo aver liquidato tutti i creditori.

Le azioni ordinarie sono le più diffuse