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Cosa non si può fare quando si è in malattia?

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(@angelo-greco)
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Comportamenti che deve compiere il dipendente per non rischiare un licenziamento: la reperibilità, il divieto di aggravare la malattia, la correttezza, la fedeltà e la trasparenza col datore.

Alcuni comportamenti, durante la malattia, sono strettamente vietati. Il rischio è di subire, almeno nei casi più gravi, il licenziamento in tronco, ossia senza neanche il preavviso.

In questo articolo vedremo, cosa non si può fare quando si è in malattia, tenendo conto delle ultime novità legislative che hanno modificato le fasce orarie di reperibilità per la cosiddetta “visita fiscale” dell’Inps. Vedremo quindi se il dipendente può svolgere un secondo lavoro, se può uscire di casa e quando, se può essere controllato e pedinato da un investigatore privato. Ma procediamo con ordine.

Posso uscire di casa se sono in malattia?

Se sei in malattia non puoi mai uscire di casa tra le 10 e le 12 e tra le 17 e le 19. In queste fasce orarie (cosiddette “di reperibilità”) devi trovarti a casa e sempre pronto ad aprire citofono e porta per accogliere il medico fiscale dell’Inps. Se risulti assente (anche se sei in casa ma non senti il campanello) perdi il trattamento economico per la malattia. Se la tua assenza poi si ripete per più volte senza una valida ragione puoi essere licenziato.

Devi rispettare l’obbligo di reperibilità anche il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

Posso uscire di casa fuori dagli orari di reperibilità?

In teoria, anche se sei in malattia, potresti uscire di casa negli orari diversi da quelli della visita fiscale. Ma fai attenzione: se la tua uscita è incompatibile con la malattia attestata nel certificato medico, il datore di lavoro potrebbe ugualmente licenziarti. Potrebbe farlo per due ragioni. Potrebbe ritenere che la malattia sia falsa e allora saresti gravemente responsabile della bugia. Oppure, pur in presenza di una malattia effettiva, potrebbe ritenere che il tuo comportamento ostacoli la guarigione. La convalescenza infatti non deve essere pregiudicata da comportamenti colpevoli del dipendente. In caso contrario, anche in tali ipotesi, puoi essere licenziato.

Se invece l’uscita non pregiudica il tempestivo rientro sul lavoro, puoi fare ciò che vuoi fuori dalle fasce di reperibilità. Ad esempio ben potrebbe un dipendente assente per un braccio ingessato fare una passeggiata o chi è affetto da una grave forma di depressione, fare una scampagnata.

Posso fare un secondo lavoro se sono in malattia?

Non c’è una preclusione allo svolgimento di un secondo lavoro durante la malattia a patto che:

  • non sia in concorrenza con il proprio datore di lavoro;
  • non pregiudichi la guarigione del dipendente.

Quindi, ad esempio, chi è assente per influenza non può la sera andare a lavorare per una pizzeria.

Secondo la Cassazione, la violazione dei doveri generali di correttezza e di buona fede sussiste quando lo svolgimento di altra attività durante la malattia – valutato in relazione alla natura e alle caratteristiche della malattia, nonché alle mansioni svolte nell’ambito del rapporto di lavoro – sia tale da pregiudicare o ritardare, anche potenzialmente, la guarigione ed il pronto rientro al lavoro. Tale valutazione va fatta ex ante, ossia con riferimento al momento in cui quell’attività viene svolta. Resta pertanto del tutto irrilevante il fatto che poi il lavoratore abbia ripreso il lavoro in breve tempo (anzi ciò potrebbe essere indice di una falsa attestazione nel certificato medico (da ultimo sent. n. 5002/2024).

È consentito viaggiare durante l’assenza per malattia?

Durante la malattia il dipendente potrebbe comunicare un diverso domicilio rispetto a quello indicato nel certificato medico. In tal caso dovrà farlo presente al datore e all’Inps in modo che l’eventuale visita fiscale avvenga presso questo nuovo indirizzo. Anche qui però resta fermo l’obbligo del rispetto delle fasce di reperibilità di cui abbiamo parlato prima.

Si possono ricevere visite a domicilio?

Sì, è possibile ricevere visite a domicilio da parenti, amici o badanti durante la malattia, anche qualora questa sia di natura virale.

Come si verifica il rispetto delle regole sul congedo per malattia?

I datori di lavoro possono effettuare controlli per verificare il rispetto delle regole sul congedo per malattia. Questi controlli possono includere, oltre alla visita domiciliare del medico dell’Inps, anche il pedinamento da parte di agenzie investigative.

Secondo la Cassazione la documentazione fotografica depositata dal detective può essere una valida prova nel giudizio di opposizione al licenziamento intentato dal dipendente.

Attenzione però: se anche le foto scattate dal detective dovessero essere contestate e ritenute dal giudice poco attendibili, il datore di lavoro ben potrebbe avvalersi, come prova, della testimonianzadell’investigatore stesso che abbia visto il lavoratore fuori casa.

Come comportarsi se si è in malattia durante le ferie?

La malattia interrompe le ferie. È tuttavia necessario comunicare la malattia al datore di lavoro e richiedere un nuovo periodo di ferie.

Per quanto tempo si può rimanere in malattia?

Il periodo di malattia massimo consentito in un anno senza rischiare il licenziamento (il cosiddetto periodo di comporto) varia in base alla patologia e al contratto di lavoro.

In generale, è possibile usufruire di un periodo di malattia retribuito di 180 giorni all’anno.

 
Pubblicato : 28 Febbraio 2024 12:15