Cosa dice l’articolo 315-bis del codice civile
L’articolo 315-bis del codice civile è rubricato Diritti e doveri del figlio
Questo articolo disciplina la “responsabilità genitoriale“, un concetto che ha sostituito quello di “potestà genitoriale”. La norma dice che il figlio ha il diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori. Ma allo stesso tempo deve rispettare i genitori. Inoltre, se ha un reddito, deve contribuire ai bisogni della famiglia finché convive con essa.
Si tratta di uno degli articoli chiave per la tutela dei figli in caso di separazione o divorzio dei genitori. In pratica la norma stabilisce che entrambi i genitori, anche se separati o divorziati, mantengono la responsabilità genitoriale per i figli. Ciò significa che entrambi i genitori hanno il diritto e il dovere di mantenere, educare, istruire e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni.
Perché l’articolo 315-bis del codice civile è una norma importante?
Perché è alla base dei doveri di ogni genitore, anche di chi non ha voluto il figlio, di chi si è separato o ha divorziato, di chi è andato via di casa, di chi non si è mai sposato o non ha riconosciuto il figlio.
In più questa norma pone degli obblighi anche in capo al figlio. Non solo questi deve rispettare i genitori ma, se guadagna, deve aiutarli nelle spese quotidiane. Il genitore non può esigere da lui una parte del suo stipendio ma, ad esempio, può chiedergli di fare la spesa o di pagare una quota delle utenze.
Perché l’articolo 315-bis del codice civile è una norma da ricordare?
Richiamandoti a questa norma puoi pretendere dai tuoi genitori di farti studiare, di mandarti all’università, di comprarti un computer e uno smartphone, di uscire la sera con gli amici, di volerti bene e di tenerti a casa con loro finché non sarai autonomo.
L’obbligo di mantenimento dei genitori non si limita solo al vitto, all’alloggio e all’istruzione, ma comprende anche tutte le spese di una normale vita di relazione, compreso lo sport, il divertimento, i viaggi, la comunicazione.
Cosa dice l’articolo 315-bis del codice civile?
«Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni.
Il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti.
Il figlio minore che abbia compiuto gli anni dodici, e anche di età inferiore ove capace di discernimento, ha diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano.
Il figlio deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa».
Cosa c’è da sapere sull’articolo 315-bis del codice civile?
I genitori devono mantenere il figlio in proporzione alle loro capacità economiche. Non possono quindi, per “temprarne l’animo”, fargli vivere una vita rigorosa o di stenti se sono benestanti.
La legge fissa delle sanzioni in capo ai genitori che non mantengono il figlio o che lo maltrattano o si disinteressano di lui. Ma non pone sanzioni in capo al figlio che non rispetta i genitori, è disobbediente e non contribuisce ai bisogni della famiglia. Quindi, il figlio può agire contro i genitori ma i genitori non possono fare altrettanto contro il figlio.
Inoltre, l’articolo 315-bis stabilisce indirettamente che i genitori hanno il dovere di mantenere un comportamento collaborativo nell’esercizio della responsabilità genitoriale. Se uno dei genitori ostacola l’esercizio della responsabilità genitoriale da parte dell’altro genitore, il giudice può adottare misure appropriate, tra cui il cambiamento della residenza del minore.
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