Il nuovo concordato preventivo per Partite Iva che consente di definire in anticipo le imposte da pagare presenta numerosi vantaggi per il contribuente: vediamoli.
La decisione di aderire al concordato preventivo per partite Iva e autonomi può incidere notevolmente sulla pianificazione fiscale e soprattutto sul rischio di ricevere controlli. Questa scelta infatti assicura al contribuente la possibilità di definire in anticipo le imposte da pagare a fronte di numerosi vantaggi nei rapporti con l’amministrazione finanziaria.
Nel seguente articolo vedremo quando e perché conviene aderire al concordato preventivo, esaminando i benefici legati al reddito e alla protezione da accertamenti fiscali.
Prima di addentrarci in questo interessante argomento, vediamo cos’è il concordato preventivo biennale e come funziona. Si tratta infatti di una scelta strategica che necessita di un’analisi ponderata dei vantaggi e degli svantaggi.
Cos’è il concordato per lavoratori autonomi?
Il concordato preventivo è un accordo tra lavoratore autonomo e l’Agenzia delle Entrate per stabilire in anticipo il reddito imponibile per i due anni successivi.
Questo sistema fornisce ai contribuenti certezze sulle imposte da pagare; offre inoltre vantaggi come una maggiore affidabilità di fronte al Fisco, l’esclusione dagli accertamenti standard, una riduzione degli adempimenti burocratici e soglie più alte per compensazioni e rimborsi.
Chi può accedere al concordato biennale?
Il concordato è pensato soprattutto per i contribuenti di piccole dimensioni, come i lavoratori autonomi e i professionisti, che dimostrano affidabilità fiscale attraverso gli Isa. Per essere ammissibili, è necessario un punteggio di almeno 8 secondo i criteri dell’Agenzia delle Entrate e un bilancio libero da debiti significativi verso il Fisco.
I soggetti che si collocano in una fascia di affidabilità superiore, con un punteggio pari o maggiore a 8,5, godono già di una protezione analoga attraverso il regime premiale Isa.
Cosa succede a chi è nel regime forfettario?
Anche i contribuenti che hanno optato per il regime forfettario, con ricavi fino a 85mila euro, possono attivare l’accordo biennale, godendo delle medesime condizioni di semplificazione fiscale e protezione dagli accertamenti standard.
Come funzionerà il meccanismo di adesione al concordato?
L’adesione al concordato segue un calendario preciso: l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione software e proposte di reddito su cui i contribuenti potranno esprimere il loro consenso entro termini stabiliti. La procedura richiede una collaborazione attiva e rispetto dei tempi da parte del contribuente.
Quali sono i benefici del concordato sul reddito?
L’adesione al concordato preventivo consente di definire preventivamente il reddito imponibile, portando a un vantaggio economico nel caso in cui il reddito concordato con il fisco sia inferiore a quello effettivamente realizzato. Questo può essere particolarmente utile qualora l’andamento dell’attività si riveli migliore delle previsioni.
Adottando il concordato biennale, il contribuente beneficia inoltre di una semplificazione burocratica, di esclusioni da accertamenti ordinari e di limiti più elevati per compensazioni e rimborsi. Questo strumento è ideato per incentivare l’affidabilità e spostare l’approccio fiscale da un sistema punitivo a uno più cooperativo e preventivo.
Quali sono i rischi del concordato per i lavoratori autonomi?
Se da un lato il concordato semplifica la vita fiscale, dall’altro comporta l’impegno di mantenere i redditi concordati. Un mancato raggiungimento di queste soglie non si traduce in una riduzione proporzionale delle imposte da pagare, per cui il contribuente andrà a pagare più imposte di quanto ne avrebbe altrimenti versato. Inoltre, il sistema prevede uscite dal concordato solo in caso di riduzione significativa del reddito dovuta a circostanze eccezionali e particolarmente gravi, secondo quanto stabilito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Qual è la protezione dagli accertamenti?
Il concordato offre una schermatura dagli accertamenti fiscali per il biennio in esame, escludendo la possibilità di controlli analitici o presuntivi che potrebbero altrimenti mettere in discussione il reddito dichiarato.