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Conto corrente in eredità: la guida

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(@angelo-greco)
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Cosa succede al conto corrente alla morte dell’intestatario? La guida su come gestire il conto corrente e gli altri contratti con la banca.

La morte di un familiare comporta non solo un grave dolore emotivo, ma anche una serie di questioni pratiche da risolvere. Una di queste riguarda la gestione del conto corrente dell’intestatario defunto. Cosa succede al conto corrente alla morte dell’intestatario? Come devono procedere gli eredi? C’è differenza se il conto è cointestato? Queste sono domande comuni che si pongono coloro che si trovano a dover gestire la successione di un caro scomparso.

Cosa devono fare gli eredi in caso di decesso dell’intestatario del conto corrente?

Dopo la morte dell’intestatario del conto corrente, gli eredi devono comunicare alla banca l’evento tramite una raccomandata o personalmente, fornendo il certificato di morte. Gli eredi hanno anche l’obbligo di riconsegnare alla banca gli assegni non utilizzati, bancomat, carta di credito ecc.

La cifra esistente sul conto o sul libretto di risparmio al momento del decesso deve essere inserita all’interno della dichiarazione di successione.

Quando gli eredi possono disporre del conto corrente?

Gli eredi acquisiscono la disponibilità del conto corrente solo dopo aver completato la pratica di successione e aver esibito alla banca una copia della dichiarazione di successione. Prima di tale momento infatti la banca blocca il conto e impedisce prelievi o operazioni di altro tipo (anche la vendita dei titoli).

Attenzione però: l’operazione fatta al bancomat da uno degli eredi prima del blocco del conto costituisce accettazione tacita dell’eredità, che non è più revocabile.

Cosa succede se il conto corrente è cointestato?

Nel caso di un conto corrente cointestato, le procedure variano a seconda che le firme siano disgiunte o congiunte.

Con firme disgiunte, ognuno degli altri cointestatari ha il diritto di disporre separatamente sul conto. Gli eredi devono effettuare una semplice variazione di intestazione a loro favore; ne consegue che al posto del nominativo del defunto risultano quelli degli eredi. La banca però può negare al cointestatario superstite di effettuare operazioni sul conto corrente, anche se cade in successione solo la quota di 1/2 della cifra esistente sul conto.

Con firme congiunte, il conto viene bloccato fino all’identificazione degli eredi legittimi che avviene, come detto, con la presentazione della dichiarazione di successione.

In ogni caso la banca non può bloccare la quota dell’intestatario superstite il quale, nei suddetti limiti, può continuare a prelevare ed effettuare pagamenti.

Cosa succede ai bonifici, assegni bancari e carte di credito?

Se dopo la morte pervengono bonifici a favore del defunto, la somma viene lasciata a disposizione del patrimonio ereditario. Gli assegni emessi prima della morte vengono pagati dalla banca e addebitati sul conto, mentre le carte di credito vengono bloccate e ritirate.

Immaginiamo il caso di Giovanni, unico intestatario del suo conto corrente. Alla sua morte, i suoi due figli, in qualità di eredi, devono informare la banca del decesso, fornendo il certificato di morte. Devono poi riconsegnare alla banca il bancomat e la carta di credito di Giovanni. Dopo aver completato la pratica di successione e aver presentato alla banca una copia della dichiarazione di successione, i figli di Giovanni potranno disporre del conto corrente del padre. Se Giovanni avesse avuto un conto cointestato con un altro familiare, le procedure sarebbero leggermente diverse.

In un secondo esempio, supponiamo che Giovanni abbia lasciato un conto cointestato con suo figlio Pietro, con firme congiunte. In questo caso, alla morte di Giovanni, il conto viene bloccato fino a quando non vengono identificati gli eredi legittimi. Solo allora Pietro potrà operare nuovamente sul conto, congiuntamente con gli altri eredi.

Come viene gestita la cassetta di sicurezza intestata al defunto?

La cassetta di sicurezza intestata al defunto non può essere aperta senza il consenso di tutti gli eredi legittimi. Il contenuto della cassetta entra a far parte della massa ereditaria e la sua apertura avviene alla presenza di un notaio o di un funzionario dell’amministrazione finanziaria che redige l’inventario del contenuto.

Che succede ai prodotti di risparmio e investimento del defunto?

Diversi prodotti di risparmio e investimento subiscono differenti regimi alla morte dell’intestatario. Ad esempio, il saldo del libretto di risparmio nominativo al momento del decesso entra a far parte della massa ereditaria. I libretti di risparmio al portatore diventano parte della massa ereditaria solo se erano in possesso del defunto o depositati a suo nome presso terzi al momento della morte.

Come vengono gestite le assicurazioni sulla vita dell’intestatario defunto?

Le liquidazioni di assicurazioni sulla vita agli eredi non entrano a far parte della massa ereditaria. Queste spettano ai beneficiari stabiliti per contratto, anche se spesso, per scelta dell’assicurato, tali soggetti coincidono con gli eredi legittimi o testamentari.

Consideriamo un altro caso: Maria, la moglie di Giovanni, aveva una cassetta di sicurezza intestata a suo nome presso la banca. Alla sua morte, i due figli, eredi legittimi, devono dare il loro consenso per l’apertura della cassetta. La procedura avverrà alla presenza di un notaio o di un funzionario dell’amministrazione finanziaria che redigerà l’inventario del contenuto.

 
Pubblicato : 8 Giugno 2023 16:00