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Conto corrente con carta di credito

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(@paolo-remer)
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Cosa si può fare con la card collegata al rapporto bancario; in cosa è diversa dal bancomat; quanto costa; a chi conviene e chi può farne a meno. 

Ci sono delle comodità alle quali nel corso degli anni ci siamo abituati al punto di ritenerle scontate e di non poterne più farne a meno nella vita quotidiana: una di queste è il conto corrente con carta di credito.

La carta di credito nacque negli anni Sessanta come optional per i più facoltosi e poi è diventata un must anche per i correntisti normali, visto che le banche spesso la offrono in abbinamento al conto corrente e con spese contenute: spesso il primo anno è gratis, ma poi bisogna sempre fare attenzione al canone e alle commissioni di utilizzo.

Un conto corrente potrebbe funzionare benissimo anche senza la carta di credito (non ce ne è affatto bisogno per fare bonifici e prelievi, o per ottenere accrediti di stipendi, pensioni e altre somme), ma la maggior parte dei consumatori preferisce averla, per un fatto di comodità nella gestione delle spese e anche per sfruttare la sia pur limitata apertura di credito che la carta concede; in aggiunta, alla carta vengono spesso associate promozioni e sconti riservati ai possessori. E poi c’è la carta revolving, che può diventare pericolosa per chi fa il passo più lungo della gamba e spende più di quanto potrebbe.

Differenza tra carta di credito e di debito

Una carta di credito differisce dalla carta di debito – come il bancomat – per il fatto che la disponibilità della somma da spendere non è direttamente condizionata dalla giacenza sul conto, e precisamente dal saldo disponibile.

Quando si paga con il bancomat e con gli altri tipi di carte di debito non si può spendere più della somma presente sul conto in quel momento, altrimenti, se l’importo è superiore, la transazione viene negata. L’addebito è immediato, e quindi necessario che sul conto corrente collegato ci sia la copertura sufficiente. Il pagamento è digitale, quindi la verifica è immediata. In altre parole, con la carta di debito non si può andare in rosso.

Con la carta di credito, invece, si può andare oltre, sia pure nei limiti della somma massima utilizzabile prevista al momento dell’apertura del contratto. L’emittente recupera gli importi complessivamente spesi nel periodo operando un unico addebito in conto corrente, che generalmente avviene entro il mese successivo a quello di sostenimento delle spese. E in quel momento i soldi sul conto devono esserci, in misura sufficiente per fronteggiare questo pagamento, altrimenti si diventa inadempienti.

Carta di credito: cosa consente di fare

La carta di credito è collegata ad un circuito di pagamenti, nazionali o internazionali (i più noti e diffusi sono Amex, Mastercard, Maestro e Visa) e consente di fare operazioni nei negozi tradizionali muniti di Pos o anche online.

Funziona in modo molto semplice: al momento del pagamento il cliente esibisce la carta all’esercente (o, per gli acquisti online inserisce i dati nella piattaforma web), il dispositivo la legge e il circuito telematico esegue in tempo reale l’operazione, registrando gli estremi della transazione avvenuta. Il pagamento, quindi, è tracciato e potrà essere individuato anche in seguito. Con la carta di credito si possono anche prelevare contanti dagli sportelli Atm, usandola come un bancomat.

Per maggiori dettagli sul funzionamento del circuito, leggi dove vanno i soldi quando paghi con la carta di credito.

Come aprire un conto corrente con carta di credito inclusa

Le offerte di apertura di un conto corrente con carta di credito inclusa sono numerose, e nella maggior parte dei casi prevedono un canone gratuito per il primo anno o anche per periodi più lunghi: insomma, la carta di credito collegata al conto viene offerta quasi gratuitamente, almeno all’inizio e nei primi tempi.

C’è da dire, però, che queste offerte non sono aperte a tutta la clientela: siccome la carta di credito è una forma di finanziamento preautorizzato, nei limiti di spesa massima consentita nel periodo (il cosiddetto plafond di utilizzo), viene riservata ai clienti “migliori”, intendendo per tali quelli considerati dalla banca più affidabili e solidi dal punto di vista finanziario: perciò la carta viene negata a chi è un cattivo pagatore ed anche a chi non dispone di entrate costanti, come lo stipendio o la pensione accreditati sul conto corrente di riferimento.

Insomma, mentre il rilascio della carta di debito è pressoché automatico per tutti i correntisti – dato che, come abbiamo visto, la banca non rischia nulla – la carta di credito richiede qualche requisito e condizione in più, per prevenire gli eventuali inadempimenti nel saldo delle somme dovute.

Per evitare cattive sorprese, è bene prestare attenzione, al momento della sottoscrizione del contratto, ai vari costi previsti: quello di emissione ed attivazione della carta, il canone annuale, le commissioni sui prelievi agli sportelli automatici e quelle per gli acquisti effettuati all’estero. Tutte queste voci devono essere specificate nel foglio informativo che, per motivi di trasparenza, la banca deve fornire prima della conclusione del contratto, proprio come avviene per l’apertura di un semplice conto corrente non dotato di carta.

Con la carta di credito si spende di più?

Con la carta di credito si tende a spendere più di quanto le proprie finanze consentirebbero, perché il plafond di spesa non dipende dalla giacenza che si trova sul conto al momento di pagare, e così l’addebito viene differito, solitamente di qualche settimana o mese, secondo quanto previsto dalle condizioni contrattuali. Così molte persone grazie alla carta di credito comprano cose che non potrebbero permettersi, non avendo la disponibilità economica, pensando ingenuamente di poterlo fare un po’ più il là, magari al momento dell’accredito dello stipendio o di altre somme sul conto corrente.

In effetti la carta di credito è chiamata così proprio perché l’emittente concede al cliente una determinata somma da utilizzare mensilmente, entro i limiti del plafond consentito, e il recupero avviene mediante addebito successivo dell’importo speso sul conto corrente collegato alla carta. Solo in quel determinato giorno tutte le spese compiute in precedenza vengono scalate in blocco dal conto. Facciamo un esempio pratico per chiarire il funzionamento.

Marco acquista con carta di credito il 12 febbraio un orologio di 250 euro, il 18 febbraio uno smartphone di 450 euro e il 27 febbraio capi di abbigliamento per 300 euro. Tutte queste operazioni, per una spesa complessiva di 1.000 euro, gli verranno addebitate sul conto corrente al quale la carta è associata il mese successivo, alla data 14 marzo, e non prima. Se avesse utilizzato una carta di credito, gli addebiti dei pagamenti sarebbero stati immediati, in ciascun giorno di sostenimento delle spese.

Conto corrente con carta di credito: a chi serve?

Abbiamo visto che con una normale carta di debito è possibile prelevare somme in contanti e pagare tutte le spese quotidiane e correnti negli esercizi commerciali muniti di Pos, ed anche online se essa – come quasi sempre avviene – è associata ad un circuito di pagamento digitale riconosciuto dagli operatori. Quindi a chi occorre avere la carta di credito?

L’esigenza di avere una carta di credito sorge per chi compie frequentemente spese eccedenti la somma disponibile sul conto corrente di riferimento e dunque ha la necessità di dilazionare il pagamento ad un momento successivo. Grazie alla carta di credito, il venditore ottiene immediatamente la somma, che però gli viene anticipata dall’emittente della carta, mentre l’acquirente, che è il titolare del conto e della carta ad esso collegata, subirà l’addebito soltanto nella data concordata, quindi qualche settimana o mese dopo, secondo le condizioni contrattuali.

La carta di credito è utile anche a chi viaggia spesso all’estero e utilizza un circuito internazionale di pagamenti, anche in valute diverse dall’Euro, mentre i circuiti, prevalentemente nazionali, utilizzati dalle carte bancomat potrebbero non essere riconosciuti ed accettati nei Paesi extraeuropei.

Cos’è la carta revolving?

La carta revolving è un particolare tipo di carta di credito che si distingue da quella classica in quanto l’addebito delle spese sostenute non avviene in blocco ed in unica soluzione alla data concordata – ad esempio, il 10 aprile per tutte le operazioni compiute nel mese di marzo – bensì in forma dilazionata mediante pagamenti rateali, a scadenze prefissate.

Così la carta di credito revolving diventa una forma di prestito che la banca concede al cliente; ovviamente con l’applicazione dei tassi di interesse, che vengono predeterminati all’apertura del contratto. In genere le carte revolving sono più costose delle carte di credito ordinarie e, soprattutto, gli interessi sono più alti rispetto alle comuni forme di credito al consumo che si possono ottenere con le società finanziarie, specialmente per gli acquisti di prodotti commerciali (autovetture, smartphone, elettrodomestici, mobili, ecc.).

 
Pubblicato : 16 Aprile 2023 19:00