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Conto cointestato: cosa rischi con un debito verso la stessa banca?

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(@angelo-greco)
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Compensazione della banca sul conto cointestato: diritti e responsabilità.

Il conto cointestato è una soluzione adottata, il più delle volte, tra membri della medesima famiglia (ad esempio tra coniugi, genitori e figli, zii o nonni e nipoti). Vi si fa ricorso quando si vuol eseguire una donazione nei confronti di un parente per la metà del denaro depositato in banca o semplicemente per far fronte a esigenze logistiche e agevolare pagamenti e prelievi. 

Ma cosa succede se, in un conto cointestato, uno dei cointestatari ha un debito verso la stessa banca? Potrebbe l’istituto di credito compensare il proprio credito con l’intera giacenza o dovrebbe pur sempre rispettare il limite della quota del debitore? La questione è stata di recente risolta dalla Cassazione [1], ma per comprendere il principio affermato dai giudici è bene prima fare un esempio pratico. 

Il conto cointestato e il debito con la banca

Ipotizziamo il caso di due soggetti contitolari del medesimo conto per il 50% ciascuno. Sul conto c’è una giacenza di 50mila euro.

Uno dei due ha tuttavia un debito, con la medesima banca, pari a 40mila euro per rapporti diversi dal conto cointestato. La banca decide di recuperare la somma prelevandola dal conto cointestato. Sul conto rimangono 10mila euro.

L’altro cointestatario del conto si lamenta del fatto che la banca abbia esercitato il proprio diritto di compensazione per un ammontare superiore alla quota di proprietà del cointestatario debitore. A suo dire, la banca avrebbe potuto prelevare non più di 25mila euro, pari cioè alla metà della giacenza sul conto cointestato. 

Cosa prevede a riguardo la legge in merito al diritto di compensazione della banca?

La banca può compensare i propri crediti con altri conti correnti?

Se una persona ha due o più rapporti contrattuali con la stessa banca, quest’ultima può compensare i propri crediti con i propri debiti a prescindere dal fatto che si riferiscano a posizioni diverse.

Tanto per fare un esempio, se Tizio è titolare di due conti correnti e sul conto A possiede 100mila euro mentre sul conto B ha un’esposizione debitoria di 50mila euro, la banca può attingere dal conto A tale somma.

Il diritto di compensazione della banca in caso di conto corrente cointestato

La banca ha la possibilità di compensare il proprio credito verso uno dei cointestatari con la giacenza sul conto cointestato. 

Ad esempio se Tizio e Caio sono titolari di un conto cointestato con un deposito di 50mila euro e Tizio è debitore della banca di 10mila euro, la banca può prelevare tale somma dal conto cointestato.

Come abbiamo visto in apertura, però, il problema si pone per quanto riguarda la sussistenza di un eventuale limite al diritto di compensazione della banca. Ebbene, secondo la cassazione, l’istituto di credito deve pur sempre rispettare la quota di proprietà del debitore. Non può cioè compensare una somma superiore. 

Così, nell’esempio di poc’anzi, se il debito di Tizio verso la banca dovesse essere di 40mila euro, quest’ultima potrebbe attingere dal conto cointestato non più di 25mila euro, pari cioè alla metà, ossia alla quota di proprietà di Tizio.

Qual è la giurisprudenza di riferimento in materia di compensazione sul conto cointestato?

Quanto appena detto è stato chiarito in modo più tecnico dall’ordinanza della Corte Suprema di Cassazione n. 10024 del 14 aprile 2023.

Secondo l’art. 1302, comma 2, del codice civile italiano, a uno dei creditori in solido il debitore può opporre in compensazione ciò che gli è dovuto da un altro dei creditori, ma solo per la parte di questo. Questa regola limita il potere dispositivo del creditore alla sola quota o parte ad esso spettante e tutela il concreditore che, altrimenti, sarebbe costretto ad agire in via di regresso contro gli altri concreditori.

Nel caso di un conto cointestato, la compensazione del credito della banca verso il cointestatario del conto corrente può operare solo con riferimento alla quota del saldo di spettanza del cointestatario, a meno che le parti non abbiano diversamente disposto.

Poniamo il caso di Tizio e Caio, che sono cointestatari di un conto corrente. La banca ha un credito nei confronti di Tizio e decide di compensarlo con il saldo del conto cointestato. In questo caso, la banca potrà compensare il credito solo con la quota del saldo spettante a Tizio, e non con l’intero saldo del conto.

Quali sono le conseguenze della compensazione sul conto cointestato per i cointestatari?

Se la banca compensa il credito nei confronti di uno dei cointestatari, quest’ultimo potrebbe vedere ridotto il proprio saldo sul conto cointestato. Tuttavia, la compensazione non può superare la quota di saldo spettante al cointestatario debitore, preservando così la quota di saldo dell’altro cointestatario. 

Se la banca effettua una compensazione illegittima, ad esempio prelevando una somma superiore alla quota di saldo spettante al cointestatario debitore, il cointestatario può richiedere la restituzione delle somme indebitamente prelevate e il risarcimento del danno eventualmente subito, come ad esempio il mancato pagamento di un assegno tratto sul conto.

Poniamo il caso di Sempronio e Gizio, che sono cointestatari di un conto corrente. La banca ha un credito nei confronti di Sempronio e decide di compensarlo prelevando una somma superiore alla quota di saldo spettante a Sempronio. In questo caso, Sempronio può richiedere la restituzione delle somme indebitamente prelevate e il risarcimento del danno eventualmente subito.

Come si regolano i rapporti interni tra i correntisti cointestatari in caso di compensazione?

I rapporti interni tra i correntisti cointestatari sono regolati dalla regola generale prevista dall’art. 1298, 2° comma, del codice civile, secondo cui debito e credito solidale si dividono in quote uguali. La solidarietà tra i cointestatari riguarda esclusivamente i rapporti con la banca relativi al saldo del conto corrente, mentre i rapporti interni tra i cointestatari e i rapporti tra i cointestatari e la banca derivanti da contratti separati non sono soggetti a tale solidarietà.

 
Pubblicato : 21 Aprile 2023 09:00