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Confronto internazionale sul numero dei parlamentari

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(@paolo-remer)
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Deputati e senatori italiani rapportati agli altri Paesi europei e del mondo: non sono troppi, ma per il dato reale bisogna tenere anche conto della popolazione.

Spesso si pensa che in Italia i parlamentari siano troppi: il dibattito c’è stato soprattutto in occasione del referendum costituzionale del 2020, che ha portato al consistente taglio del numero dei deputati, che è sceso da 630 a 400, e di quello dei senatori, che è passato da 315 a 200. Dal troppo all’inutile il passo è breve, ma sarebbe un ragionamento grossolano e semplicistico.

Per avere le idee chiare non bisogna fermarsi a casa nostra: occorre dare uno sguardo al mondo e fare un confronto internazionale sul numero dei parlamentari. Questa analisi ci porterà a scoprire cose interessanti: molti Stati, anche vicino a noi, si regolano in maniera molto diversa dall’Italia. Vediamo cosa succede e perché.

Cosa fa il Parlamento?

In Italia, così come nella maggior parte dei moderni Stati democratici, il Parlamento è l’organo titolare del potere legislativo, quindi esamina le proposte di legge, le discute e le approva in modo che esse entrino in vigore per tutti i consociati.

Per questa funzione tipica – ma non esclusiva – esso si distingue dal potere esecutivo, che spetta al Governo e alla Pubblica Amministrazione, e dal potere giudiziario, che compete alla Magistratura.  Il Governo, a determinate condizioni di necessità ed urgenza, può emanare i decreti legge, che hanno provvisoriamente valore di legge ma devono essere convertiti (anche con modificazioni) dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti decadono.

Da ciò emerge la centralità del Parlamento, che si manifesta anche in funzioni di controllo sull’attività del Governo e, in generale, sull’attività politica: ogni parlamentare può presentare interrogazioni per chiedere risposte su determinati quesiti.

Il Parlamento, in quanto espressione della sovranità popolare, è eletto dai cittadini aventi diritto al voto. La durata in carica dei due rami del Parlamento – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – è di 5 anni, salvo il caso di elezioni anticipate (leggi “Quando finisce il Parlamento?“).

Com’è strutturato il Parlamento?

In Italia, come dispone l’art. 55 della Costituzione, il Parlamento è composto da due rami: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. Entrambi hanno sostanzialmente gli stessi poteri, per cui si parla di un bicameralismo perfetto.

In altri Stati, invece, esiste una distinzione tra una «camera alta» (con poteri corrispondenti a quelli del nostro Senato all’epoca della monarchia), come ad esempio la Camera dei Lord britannica, e una «camera bassa» (che corrisponde alla nostra Camera dei deputati).

Quest’ultima in molti Paesi è l’unica ad essere eletta direttamente dal popolo e ad avere la funzione legislativa, mentre la camera alta ha solo funzioni consultive e di controllo e i suoi componenti vengono nominati, non eletti. In Italia le proposte di riforma costituzionale del Senato, o di vera e propria abolizione, non sono passate, e ciò comporta, come abbiamo detto, l’equivalenza delle funzioni svolte dai deputati e dai senatori.

Numero parlamentari: confronto tra Italia e altri Paesi

Nel 2020 in Italia c’è stato un drastico taglio del numero dei parlamentari, che è, attualmente, di complessive 600 unità. Precisamente, ci sono 400 deputati e 200 senatori (prima erano, rispettivamente, 630 e 315).

Adesso l’Italia, con queste cifre, si colloca al quinto posto della classifica europea, dopo Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, per numero di deputati, ma se si considerano anche i senatori si classifica al terzo posto.

In particolare, la Germania, che ha 709 deputati eletti al Bundestag, è al primo posto, seguita dal Regno Unito con una Camera dei Comuni composta da 650 parlamentari. Considerando anche la Camera dei Lord, con 791 membri, il numero complessivo dei parlamentari inglesi arriverebbe a 1.441, ma questa “camera alta” non è eletta dal popolo e non partecipa alla formazione delle leggi, quindi per correttezza di calcolo deve essere esclusa dal confronto diretto.

La Francia ha 577 deputati direttamente eletti nell’Assemblea nazionale (corrispondente alla nostra Camera dei deputati) e quindi ci precede in classifica. L’Italia è seguita dalla Polonia, con 460 deputati, e dalla Spagna, che ha 350 deputati (ma anche 208 senatori eletti).

In generale, in tutti gli Stati del mondo il numero dei parlamentari tende a crescere con le dimensioni della popolazione, ma non in misura direttamente proporzionale. Ad esempio, negli Stati Uniti d’America, a fronte di 331 milioni di abitanti (il quintuplo della popolazione italiana) la Camera – chiamata Congresso – è composta da 441 deputati, mentre il Senato ha soltanto 100 membri (anch’essi eletti direttamente dal popolo).

Rapporto tra numero dei parlamentari e popolazione

Da quanto abbiamo detto, emerge che per operare un confronto tra i parlamentari in Italia e gli altri Paesi del mondo quello che conta è il rapporto tra il numero dei membri eletti e la popolazione.

L’Italia, che attualmente ha una popolazione di quasi 60 milioni di persone, dopo il taglio del 2020 ha un rapporto di circa 1 parlamentare ogni 100mila abitanti. In pratica, ogni deputato o senatore rappresenta 100mila cittadini (considerando nel numero totale anche i non elettori).

Questo valore si colloca molto al di sotto della media degli Stati europei, che è di 3,9, ma è analogo a quello dei Paesi più grandi e importanti, come la Germania, la Francia e il Regno Unito. In Spagna, invece, il rapporto tra numero di deputati e numero degli abitanti è più basso: a fronte di una popolazione di 46 milioni, ci sono, come abbiamo visto, 350 deputati e 208 senatori eletti, quindi il rapporto è di un parlamentare per 84mila cittadini. Viceversa, negli USA ogni parlamentare rappresenta ben 610mila cittadini, quindi ha un “peso” relativamente più forte, ma anche un collegamento molto più tenue e diluito con il proprio elettorato.

 
Pubblicato : 10 Agosto 2023 18:00