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Condono edilizio: ultime sentenze

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Immobile abusivo: domanda di condono edilizio; documentazione prevista per la sanatoria.

Condono edilizio di opere abusive in aree sottoposte a vincoli idrogeologici, culturali e paesaggistici

Va dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 1, della legge della Regione Siciliana 29 luglio 2021, n. 19 (Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 in materia di compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo) che riapre – con una norma definita di interpretazione autentica – i termini per il condono edilizio di opere abusive realizzate in aree sottoposte a taluni vincoli idrogeologici, culturali e paesaggistici. La disciplina è lesiva della riserva allo Stato della tutela dell’ambiente (art. 117, secondo comma, lettera s), Cost.), in quanto in contrasto con la normativa statale di riferimento (art. 32, comma 27, lettera d), del decreto-legge n. 269 del 2003). In via conseguenziale, va dichiarata l’illegittimità costituzionale degli artt. 1, comma 2, e 2 della legge reg. Siciliana n. 19 del 2021.

Corte Costituzionale, 19/12/2022, n.252

Ordine di demolizione in pendenza del procedimento di condono edilizio

È illegittimo l’ordine di demolizione emesso in pendenza del procedimento di condono edilizio, sia con riguardo all’art. 38 della legge n. 47/1985, che prevede che la presentazione della domanda di condono sospenda il procedimento per l’applicazione di sanzioni amministrative, sia con riguardo all’art. 44, ultimo comma, della stessa legge che prevede che, in pendenza del termine per la presentazione di tali domande, tutti i procedimenti sanzionatori in materia edilizia siano sospesi.

T.A.R. Catania, (Sicilia) sez. I, 07/10/2022, n.2642

Assenso dell’amministrazione comunale sull’istanza di condono di opere abusive realizzate in area vincolata

Ai sensi dell’art. 35, l. n. 47/1985, in relazione al disposto dell’art. 32, in caso di istanza di condono edilizio per opere abusive realizzate su aree sottoposte a vincolo, il silenzio assenso dell’Amministrazione Comunale si forma con il decorso di ventiquattro mesi dall’emanazione del parere dell’autorità preposta alla tutela del vincolo stesso, soltanto se tale parere ha contenuto favorevole all’istante .

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VII, 22/09/2022, n.5885

Istanza di condono: legittimazione ad agire del proprietario confinante

Il tema affrontato dalla pronuncia in commento attiene alla legittimazione attiva ad impugnare il silenzio formatosi su un’istanza di rigetto della richiesta di condono edilizio presentata dal proprietario del fondo confinante, per ottenere l’accertamento dell’obbligo di provvedere con atto espresso, l’emissione dell’ordine di demolizione delle opere realizzate, nonché l’applicazione delle sanzioni pecuniarie per le opere edili eseguite sine titulo.

Secondo il Collegio, in capo al titolare di una proprietà confinante con l’immobile oggetto del presunto abuso edilizio, sussiste un interesse differenziato e qualificato, diretto all’esercizio dei poteri repressivi e sanzionatori spettanti all’amministrazione competente, e qualora questa non si pronunci sull’istanza-diffida del privato si configura un’ipotesi di silenzio rifiuto exart. 31 c.p.a. L’amministrazione comunale ha infatti l’obbligo di provvedere in via espressa su tale istanza, come pure nell’ambito del procedimento di condono edilizio precedentemente avviato.

Trattasi, nel caso di specie, di una legittimazione distinta da quella della collettività, che poggia sul concetto di vicinitas e che vede il proprietario del fondo limitrofo vantare una posizione giuridica soggettiva di interesse legittimo.

Ai fini dell’ammissibilità del ricorso, tuttavia, il sistema processuale amministrativo impone al proprietario del fondo confinante di provare l’esistenza di un’ulteriore condizione dell’azione, l’interesse a ricorrere, che si manifesta nel pregiudizio concreto subìto da parte ricorrente a seguito dell’opera abusiva.

Un simile pregiudizio non è dato riscontrare nella domanda volta all’applicazione delle sanzioni pecuniarie per la mancata ottemperanza dell’ingiunzione di demolizione di quanto illecitamente edificato; esse non rappresentano difatti fonte di utilità alcuna per l’istante, ma solo una misura punitiva patrimoniale a carico di parte resistente. L’azione così intrapresa si tradurrebbe pertanto, similmente ad un atto emulativo, in abuso del diritto in sede processuale.

Le sanzioni pecuniarie hanno natura di sanzioni punitive per il trasgressore, e la loro applicazione non comporta alcun vantaggio per il ricorrente in quanto non garantiscono il ripristino dello status quo ante o il ristoro dal danno patito, né tantomeno perseguono l’interesse pubblico al rispetto della disciplina in materia di edilizia e urbanistica.

Relativamente, poi, alla domanda volta all’esecuzione del provvedimento di demolizione delle opere abusive, il collegio osserva che la presentazione di un’istanza di condono edilizio successivamente all’ordinanza di demolizione comporta l’inefficacia sostanziale del suddetto atto, dal momento che l’amministrazione procedente è chiamata ad esprimersi sull’istanza con un nuovo provvedimento riguardante l’opera illegittima.

Quanto infine al termine per provvedere su un’istanza di condono edilizio presentata nel 1986, l’art. 9, comma 1, L.r. Campania n. 10 del 2004, secondo cui le domande di sanatoria ancora pendenti alla data di entrata in vigore della legge sono definite dai comuni entro il 31 dicembre 2022, ha funzione acceleratoria nei confronti delle amministrazioni e non esclude l’obbligo di provvedere nel minor tempo possibile, specie se stimolato dai privati direttamente coinvolti.

Sicché il perdurante inadempimento colposo dell’amministrazione si pone in contrasto con il diritto ad ottenere un’espressa dichiarazione di volontà della parte pubblica, statuito agli artt. 2 L. n. 241 del 1990 e 97 Cost.

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VI, 21/09/2022, n.5848

Disciplina del condono edilizio

Nella disciplina del condono edilizio di tipo straordinario convergono la competenza legislativa esclusiva dello Stato, per quanto riguarda la esenzione dalla sanzionabilità penale, e la competenza legislativa di tipo concorrente delle Regioni ad autonomia ordinaria in tema di governo del territorio, nonché di valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, oltre a varie altre competenze innominate riconducibili al quarto comma dell’art. 117 Cost. In riferimento alla disciplina del condono (per la parte non inerente ai profili penalistici, integralmente sottratti al legislatore regionale), solo alcuni limitati contenuti di principio di questa legislazione possono ritenersi sottratti alla disponibilità dei legislatori regionali, cui spetta il potere concorrente di cui al nuovo art. 117 Cost.

Per tutti i restanti profili, al contrario, è necessario riconoscere al legislatore regionale un ruolo rilevante – più ampio che nel periodo precedente – di articolazione e specificazione delle disposizioni dettate dal legislatore statale in tema di condono sul versante amministrativo.

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. IV, 01/09/2022, n.5560

Preesistenza del manufatto

L’onere della prova circa la preesistenza del manufatto ovvero circa l’ultimazione dei lavori in un momento antecedente ad una certa data grava in capo al titolare del diritto dominicale, nella cui sfera di signoria ricade la res immobile. Una volta assolto detto onere probatorio adeguatamente dal soggetto interessato, grava sull’Amministrazione un rigoroso onere di prova contraria se intende emanare – come nel caso di specie – un diniego di condono edilizio

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VI, 02/08/2022, n.5217

È precluso l’accesso generalizzato agli atti del procedimento di condono edilizio?

L’accesso generalizzato agli atti del procedimento di condono edilizio deve essere escluso, in quanto la relativa ostensione, unita alla generale conoscenza e al particolare regime di pubblicità dei dati oggetto di accesso civico, può arrecare ai soggetti interessati, a seconda delle ipotesi e del contesto in cui le informazioni fornite possono essere utilizzate da terzi, proprio quel pregiudizio concreto alla tutela della protezione dei dati personali previsto dall’art. 5 bis, comma 2, lett. a), d.lgs. n. 33/2013.

T.A.R. Roma, (Lazio) sez. II, 05/07/2022, n.9158

Silenzio-assenso sull’istanza di condono per opere abusive in aree vincolate

Il silenzio-assenso sull’istanza di condono edilizio inerente opere abusive realizzate in area sottoposta a vincolo si perfeziona, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 35 e 32, comma 1, l. 47/1985, unicamente in presenza del parere favorevole dell’autorità preposta alla tutela del vincolo, e non anche di parere negativo, ovvero d’annullamento ministeriale del parere favorevole; in tale quadro normativo il termine di sessanta giorni si colloca all’interno dello spazio temporale occorrente per la formazione del titolo abilitativo tacito.

Consiglio di Stato sez. VI, 01/07/2022, n.5485

La disciplina speciale in tema di condono edilizio

In via generale assume rilievo assorbente l’ostatività della disciplina speciale sussistente in materia di condono edilizio, che non è estensibile analogicamente oltre il proprio specifico ambito di applicazione.

Consiglio di Stato sez. VI, 22/06/2022, n.5153

Rilascio del condono di abusi edilizi incidenti su aree tutelate

Il procedimento preordinato al rilascio del condono di abusi edilizi incidenti su aree tutelate è subordinato al rilascio del parere favorevole dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo, al di là dall’epoca della sua introduzione.

T.A.R. Genova, (Liguria) sez. I, 20/06/2022, n.506

Legittimazione a richiedere il condono edilizio

La legittimazione a richiedere il condono edilizio corrisponde con la legittimazione a richiedere il permesso di costruire; la funzione del condono edilizio è quella di consentire la sanatoria impropria delle opere edilizie in contrasto con le prescrizioni urbanistiche.

T.A.R. Genova, (Liguria) sez. I, 20/06/2022, n.506

Violazione di piani regolatori e di regolamenti edilizi comunali

Il termine legale per la formazione del silenzio-assenso in materia di condono degli abusi edilizi presuppone che la domanda sia stata corredata dalla prescritta documentazione, non sia infedele, sia stata interamente pagata l’oblazione e, altresì e soprattutto, l’opera non sia in contrasto con i vincoli di inedificabilità di cui all’art. 33, l. 28 febbraio 1985, n. 47.

Consiglio di Stato sez. IV, 20/06/2022, n.5053

Diniego di condono edilizio

In tema di condono edilizio, il diniego di condono dello stesso a fronte della mancata prova circa l’epoca di realizzazione dell’intervento abusivo, rappresenta un atto vincolato che non necessita di ulteriori motivazioni.

T.A.R. Firenze, (Toscana) sez. III, 17/06/2022, n.809

Parere di compatibilità paesaggistica

In tema edilizio, in riferimento alle costruzioni abusive e alla domanda di condono edilizio, il parere di compatibilità paesaggistica non può essere rilasciato qualora l’opera abbia comportato un aumento di volumetria.

T.A.R. Venezia, (Veneto) sez. II, 13/06/2022, n.979

Presentazione della domanda completa dei pagamenti prescritti

Nell’ambito del condono edilizio, ai fini della formazione del silenzio assenso, è necessaria oltre alla presentazione della domanda completa dei pagamenti prescritti e il decorso del termine previsto dall’art. 35 l. n. 47 del 1985, anche la prova dell’esistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla legge.

T.A.R. Venezia, (Veneto) sez. II, 10/06/2022, n.976

Presentazione domanda di condono: sospensione del procedimento per l’applicazione di sanzioni amministrative

La presentazione della domanda di condono sospende il procedimento per l’applicazione di sanzioni amministrative e nella pendenza della definizione di tali domande non può essere adottato alcun provvedimento di demolizione.

Consiglio di Stato sez. VI, 09/06/2022, n.4720

Presentazione istanza di sanatoria

In tema di condono edilizio disciplinato dalla legge 24 novembre 1994, n. 724, nel caso di unico immobile, rispetto al quale non sia stata effettuata alcuna divisione né siano stati costituiti diritti di proprietà o di godimento su singole porzioni, non sono legittimati a presentare distinte istanze di sanatoria coloro che abbiano la mera disponibilità di fatto di specifiche porzioni del bene, configurando ciò un artificioso frazionamento della domanda volto ad eludere il limite legale di volumetria dell’opera per la concedibilità della sanatoria.

Cassazione penale sez. IV, 03/03/2021, n.10017

Domanda di condono completa

Affinché possa formarsi il silenzio assenso sulle istanze di condono edilizio, il termine di 24 mesi decorre dalla presentazione della medesima domanda, purché risulti completa in ogni sua parte, non essendo peraltro l’Amministrazione tenuta a chiedere l’integrazione della documentazione incompleta nel predetto termine biennale.

Consiglio di Stato sez. II, 18/02/2021, n.1474

Chi ha l’onere di provare l’avvenuta ultimazione dei lavori in tempo utile?

In materia di condono edilizio, l’onere di provare l’avvenuta ultimazione dei lavori in tempo utile, grava esclusivamente sul richiedente; in quanto solo l’interessato può fornire inconfutabili documenti che siano in grado di radicare la ragionevole certezza dell’epoca di realizzazione dell’abuso.

Consiglio di Stato sez. II, 15/02/2021, n.1403

Condono edilizio e ordine di demolizione

La presentazione della domanda di condono entro il termine statuito ma comunque in data successiva all’emissione dell’ordinanza di demolizione, fa venir meno la validità del provvedimento demolitorio e pertanto l’amministrazione dovrà provvedere ad emanare altra ordinanza di demolizione.

T.A.R. Firenze, (Toscana) sez. III, 10/02/2021, n.225

Diniego del condono edilizio

In tema di diniego del condono, il contraddittorio risulta rispettato se la parte interessata è stata previamente messa a conoscenza delle ragioni ostative ed ha potuto presentare le proprie osservazioni nella fase endoprocedimentale.

T.A.R. Firenze, (Toscana) sez. III, 02/02/2021, n.192

La presentazione dell’istanza di condono edilizio

La presentazione dell’istanza di condono edilizio non autorizza l’interessato né a completare né a trasformare o ampliare i manufatti oggetto della richiesta, che dunque, fino al momento dell’eventuale concessione della sanatoria, restano comunque abusivi.

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VI, 18/01/2021, n.411

Rigetto istanza di condono edilizio

Spetta all’Amministrazione Pubblica il compito di controllare i dati forniti dal richiedente il condono edilizio e, qualora non siano assistiti da attendibile consistenza, implicano la reiezione della relativa istanza, spettando al privato che versa in una situazione di illecito provare la sussistenza dei presupposti e requisiti normativamente previsti.

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. II, 12/01/2021, n.203

Prova della data di ultimazione dei lavori abusivi

In tema di condono edilizio, la costante giurisprudenza ribadisce, in coerenza con la regola generale sulla distribuzione dell’onere della prova, ex art. 2697 c.c., che incombe sul richiedente l’onere di provare l’ultimazione dei lavori entro la data prevista dalla normativa sul condono.

T.A.R. Milano, (Lombardia) sez. I, 22/12/2020, n.2576

Condono edilizio: concessione

Ai fini della concessione del condono edilizio, spetta al proprietario l’onere di provare la data di ultimazione delle opere edilizie, essendo l’unico in grado di fornire inconfutabili atti, documenti ed elementi probatori, mediante i quali sia possibile stabilire con certezza l’epoca di realizzazione del manufatto.

Consiglio di Stato sez. VI, 18/04/2019, n.2529

A chi spetta dimostrare la data di ultimazione dei lavori?

In tema di condono edilizio, è onere dell’interessato dimostrare la data di ultimazione dei lavori, essendo lo stesso l’unico soggetto in grado di fornire inconfutabili atti, documenti ed elementi probatori in grado di radicare la ragionevole certezza dell’epoca di realizzazione del manufatto abusivo.

Consiglio di Stato sez. VI, 16/04/2019, n.2484

Nuove costruzioni con destinazione residenziale

La disciplina sul condono edilizio, prevista dall’art. 32, co. 25, del D.L. 269/2003, avente carattere eccezionale e di stretta interpretazione, è applicabile solo in presenza di nuove costruzioni aventi destinazione residenziale.

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. IV, 10/04/2019, n.2023

Tempo trascorso tra presentazione condono e ordine di demolizione

E’ legittimo il provvedimento ingiuntivo di demolizione dell’immobile abusivo, per mancato accoglimento della domanda di condono edilizio, in quanto il comportamento del Comune, anche per il lungo tempo trascorso dal momento della presentazione della domanda di condono al momento in cui sono intervenuti prima il provvedimento di diniego e poi l’ordine di demolizione, non è idoneo a radicare in capo alla parte interessata alla sanatoria un legittimo affidamento sulla favorevole conclusione del procedimento attivato con la domanda di sanatoria.

Consiglio di Stato sez. VI, 08/04/2019, n.2292

Data di realizzazione dell’opera abusiva

L’onere di provare che l’opera è stata realizzata in epoca utile per fruire del condono edilizio incombe sul soggetto che richiede tale beneficio, potendo lo stesso procurarsi la documentazione necessaria per accertare che l’abuso sia stato realizzato entro la data prevista.

Consiglio di Stato sez. IV, 01/04/2019, n.2112

Archiviazione della domanda di condono

La disciplina relativa al condono edilizio postula la permanenza dell’immobile da regolarizzare, pertanto, nelle ipotesi di sostituzione edilizia, venendo a mancare la continuità tra vecchia e nuova costruzione, è legittima l’archiviazione della domanda di condono.

T.A.R. Salerno, (Campania) sez. II, 21/03/2019, n.417

Abusi edilizi e responsabilità dell’usufruttuario non committente

In tema di reati edilizi, l’individuazione del comproprietario – ma lo stesso vale per l’usufruttuario – non committente quale soggetto responsabile dell’abuso edilizio può essere desunta da elementi oggettivi di natura indiziaria della compartecipazione, anche morale, alla realizzazione del manufatto, desumibili dalla presentazione della domanda di condono edilizio, dalla piena disponibilità giuridica e di fatto del suolo, dall’interesse specifico ad edificare la nuova costruzione, dai rapporti di parentela o affinità tra terzo e proprietario, dalla presenza di quest’ultimo in loco e dallo svolgimento di attività di vigilanza nell’esecuzione dei lavori o dal regime patrimoniale dei coniugi.

Cassazione penale sez. III, 14/03/2019, n.25546

Procedimenti di condono edilizio

Nell’ambito dei procedimenti di condono edilizio, il parere reso dalla Soprintendenza ha natura e funzioni identiche all’autorizzazione paesaggistica, di cui all’art. 7 della L. 1497/1939: entrambi gli atti, infatti, costituiscono il presupposto legittimante la trasformazione urbanistico edilizia della zona protetta, fermo restando il potere ministeriale di annullamento del parere favorevole alla sanatoria di un manufatto realizzato in zona vincolata, trattandosi di strumento affidato dall’ordinamento statale come estrema difesa del paesaggio.

Consiglio di Stato sez. VI, 07/03/2019, n.1581

Ultimazione delle opere da sanare

Spetta al privato l’onere di provare l’ultimazione delle opere da sanare entro i termini di cui all’art. 32, co. 25, del D.L. n. 269/2003, ovvero di quelle per cui il condono non è richiesto, perché realizzate legittimamente senza titolo, ciò in quanto soltanto l’interessato avere i documenti e gli elementi di prova, mediante i quali sia possibile dimostrare con ragionevole certezza l’epoca di realizzazione del manufatto.

Consiglio di Stato sez. VI, 04/03/2019, n.1498

Silenzio – assenso su istanza di condono edilizio

Ai fini della formazione del silenzio -assenso su un’istanza di condono edilizio, costituiscono condizioni necessarie il pagamento dell’oblazione, degli oneri di concessione dovuti e, inoltre, il deposito di tutta la documentazione prevista per la sanatoria.

Consiglio di Stato sez. VI, 21/02/2019, n.1210

Obblighi di pagamento e condono edilizio

La normativa sul condono, nel disciplinare le obbligazioni ad esso connesse, include gli aventi causa tra i soggetti in ogni caso legittimati dal punto di vista passivo, configurando una sorta di obbligazioni propter rem legate alla proprietà del bene, sia con riferimento alle somme dovute a titolo di oblazione sia per gli altri oneri concessori; sicché l’attuale proprietario del bene abusivo, così come è legittimato a presentare domanda di condono edilizio, avendo interesse alla conservazione del bene, del pari è legittimato passivo rispetto al pagamento degli oneri connessi al rilascio del titolo in sanatoria, quale diretto beneficiario del medesimo.

T.A.R. Milano, (Lombardia) sez. IV, 08/02/2019, n.280

Costruzione abusiva: conseguenze

L’onere della prova in ordine alla data di realizzazione dell’opera edilizia — sia al fine di poter fruire del beneficio del condono edilizio sia al fine di poterne escludere la necessità di titolo abilitativo per essere realizzata al di fuori del centro abitato in epoca antecedente alla legge « ponte » n. 761 del 1967 — grava sul privato .

Consiglio di Stato sez. VI, 06/02/2019, n.903

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Pubblicato : 27 Dicembre 2022 06:30