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Con contratto di apprendistato si perde il mantenimento?

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(@angelo-greco)
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Obbligo di mantenimento per il genitore se il figlio fa l’apprendista o ha un contratto a tempo determinato.

Non pochi padri che versano gli alimenti ai figli si chiedono fin quando sussista l’obbligo dell’assegno, Il raggiungimento della stabilità economica si è spostato in avanti con l’età (e a volte non si raggiunge nell’arco dell’intera vita); sicché far riferimento a una totale indipendenza finanziaria del giovane come presupposto per l’affrancazione del genitore dall’obbligo del mantenimento risulterebbe oltremodo pregiudizievole per quest’ultimo. Così sempre più spesso ci si chiede: con un contratto di apprendistato spetta il mantenimento?

Una recente ordinanza della Cassazione (n. 35494/2023) solleva importanti questioni riguardo al mantenimento dei figli adulti da parte di genitori divorziati, specialmente quando i figli sono inseriti nel mondo del lavoro con contratti precari, come l’apprendistato o il contratto a termine (il cosiddetto contratto a termine). Questo articolo analizza la sentenza e le sue implicazioni.

La vicenda

La Cassazione ha esaminato il caso di un padre divorziato che era stato obbligato a versare un assegno di mantenimento per la figlia, nonostante la ragazza avesse raggiunto la maggiore età e fosse titolare di un contratto di apprendistato.

Dieci anni dopo il divorzio, l’uomo ha richiesto una modifica delle condizioni, sostenendo un peggioramento delle sue condizioni economiche e affermando che la figlia, essendo ora lavoratrice, non avrebbe più avuto bisogno del suo sostegno finanziario.

La Cassazione ha respinto il ricorso del padre, rilevando che, nonostante fosse disoccupato, la sua situazione economica non era critica, come dimostrato dalla vendita e dall’acquisto di un appartamento. Inoltre, il tipo di contratto di lavoro della figlia non garantiva una piena autosufficienza economica.

Il contratto di apprendistato garantisce il mantenimento?

La Cassazione ha osservato che il contratto di apprendistato della figlia non era sufficiente a considerarla economicamente autosufficiente, in quanto non erano stati forniti dettagli sul suo reddito né sulla durata del contratto.

La Cassazione ha affermato che il mantenimento del figlio resta a carico dei genitori fino al completamento di un congruo periodo di formazione e inserimento nel mondo del lavoro.

Con altre pronunce, però, la stessa Corte ha detto che la dipendenza economica dei figli nei confronti dei genitori non può durare in eterno. Sicché questi, raggiunta una certa età, devono sapersi accontentare, anche se l’offerta lavorativa non corrisponde alle loro aspettative e alla formazione che hanno raggiunto.

C’è il mantenimento dei figli maggiorenni con contratto a termine?

Un contratto a termine è un accordo di lavoro a durata limitata. Se un figlio maggiorenne è impiegato con un contratto di questo tipo, si pone la domanda: “Deve ancora essere mantenuto dai genitori?”

La Corte di Cassazione, con la sentenza 40282/2021, ha sottolineato che la capacità di un figlio maggiorenne di provvedere a sé stesso finanziariamente dipende dalla retribuzione e dalla durata del contratto. Se la paga è adeguata e l’orizzonte lavorativo non è eccessivamente limitato, il figlio si considera economicamente autonomo.

Cosa succede se il contratto a termine non viene rinnovato?

I giudici hanno chiarito che il rischio di non rinnovo di un contratto a termine non differisce significativamente dalla perdita di lavoro con contratto indeterminato. Sicché, il figlio che ha perso il mantenimento per via dell’ottenimento di un lavoro a termine non ottiene il rinnovo del contratto in questione, perde anche la possibilità di ottenere di nuovo l’assegno dai genitori. Difatti, una volta cessato il diritto al mantenimento, questo non può più essere riesumato.

La Cassazione specifica però che non tutti i lavori a tempo determinato garantiscono l’indipendenza economica. Ad esempio, i contratti di breve durata come quelli stagionali, o quelli con retribuzione troppo bassa (come nell’apprendistato) non soddisfano il criterio di autosufficienza economica.

Come viene valutata la situazione economica del genitore e del figlio?

La situazione economica di entrambi viene analizzata per determinare l’adeguatezza della retribuzione e la stabilità del lavoro del figlio. Si prende in considerazione anche la capacità finanziaria del genitore.

Riassunto

In conclusione, la Cassazione ha ribadito che l’ingresso nel mondo del lavoro con un contratto a termine e una retribuzione adeguata è sufficiente per considerare un figlio maggiorenne economicamente indipendente, ponendo fine all’obbligo di mantenimento da parte dei genitori. Tuttavia, questo principio non si applica automaticamente a tutti i lavori a termine, specialmente quelli di pochi mesi o con stipendio troppo basso.

 
Pubblicato : 21 Dicembre 2023 09:15