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Come viene retribuito il congedo parentale?

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(@carlos-arija-garcia)
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La legge di Bilancio 2023 ha introdotto un’importante novità per i lavoratori dipendenti. A tutti gli altri, quanto viene pagata l’assenza facoltativa?

Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro che spetta al genitore lavoratore (dipendente, iscritto alla gestione separata Inps o autonomo). Può essere richiesto dopo il termine dell’assenza obbligatoria e fino al compimento dei 12 anni del bambino per i dipendenti. L’ultima riforma è stata introdotta dal D. lgs. 105/2022, in vigore il 13 agosto 2022. Non si tratta di una prestazione che scatta in automatico: l’interessato deve presentare apposita domanda all’Inps. Ma come viene retribuito il congedo parentale?

Le più recenti disposizioni in materia sono state chiarite proprio dall’Inps in una circolare che fa riferimento alla legge di Bilancio 2023. Questa circolare conferma che il congedo parentale viene pagato al 30% della normale retribuzione. Tuttavia – e questa è la novità – la percentuale aumenta dal 30% all’80%:

  • durante il primo mese di congedo;
  • entro i primi sei anni di vita del bambino.

In termini pratici, se un genitore chiede e ottiene il congedo parentale, ad esempio, al quarto mese di vita del bambino, verrà pagato in questo modo:

  • all’80% della retribuzione per il primo mese;
  • al 30% della retribuzione per il resto del congedo.

Quanto dura il congedo parentale per i dipendenti?

La durata del congedo parentale cambia a seconda del tipo di genitore e di lavoratore che lo chiede. Vediamo le varie ipotesi.

Entrambi i genitori:

  • periodo spettante: 10 mesi (elevabili a 11) entro 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino;
  • periodo indennizzato: 9 mesi entro 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino;
  • periodo indennizzato con reddito sottosoglia: 10 mesi (elevabili a 11) entro 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino.

Genitore madre:

  • periodo spettante: 6 mesi entro 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino;
  • periodo indennizzato: 3 + 3 mesi entro i 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino;
  • periodo indennizzato con reddito sottosoglia: 6 mesi entro 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino.

Genitore padre:

  • periodo spettante: 6 mesi (elevabili a 7) entro 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino;
  • periodo indennizzato: 3 + 3 mesi entro i 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino;
  • periodo indennizzato con reddito sottosoglia: 6 mesi (elevabili a 7) entro 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino.

Genitore solo:

  • periodo spettante: 11 mesi entro 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino;
  • periodo indennizzato: 9 mesi indennizzabili entro i 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino;
  • periodo indennizzato con reddito sottosoglia: 11 mesi entro 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino.

Quanto dura il congedo parentale per gli iscritti alla gestione separata?

I lavoratori iscritti alla Gestione separata dell’Inps hanno diritto al congedo parentale indennizzato al 30% della retribuzione se:

  • non sono titolari di pensione;
  • non sono iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • hanno versato la contribuzione maggiorata dello 0,72%.

Ecco la durata del congedo a seconda del tipo di genitore:

  • entrambi i genitori: 9 mesi da fruire entro i 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino;
  • genitore madre: 3 + 3 mesi da fruire entro i 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino (al padre spettano altri 3 mesi entro i 12 anni);
  • genitore padre: 3 + 3 mesi da fruire entro i 12 anni di vita o dall’ingresso in famiglia del bambino (alla madre spettano altri 3 mesi entro i 12 anni).

Quanto dura il congedo parentale per i lavoratori autonomi?

Artigiani, commercianti e gli altri lavoratori autonomi hanno diritto al congedo parentale di 3 mesi, che si tratti del genitore madre o padre, entro il primo anno di vita del bambino e a queste condizioni:

  • per il genitore madre, dalla fine del periodo indennizzabile di maternità;
  • per il genitore padre, dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del bambino.

L’indennità è sempre pari al 30% della retribuzione ed è pagata, previa domanda, direttamente dall’Inps.

 
Pubblicato : 13 Maggio 2023 19:00