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Come vendere una casa del fondo patrimoniale

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(@angelo-greco)
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Si può vendere o concedere ipoteca su un immobile inserito nel patrimoniale senza autorizzazione del tribunale?

Istituire un fondo patrimoniale ha i suoi “pro” e i suoi “contro”. Esso consente di mettere al riparo determinati beni (di norma immobili) dal rischio di eventuali pignoramenti dei creditori. Dall’altro lato però il bene e i suoi frutti (eventuali canoni di affitto) vengono asserviti ai bisogni della famiglia e, se ci sono, dei figli. Con la conseguenza che la sua circolazione (ad esempio la vendita o la donazione) diviene più complicata se non c’è il consenso di entrambi i coniugi e, se non prevede diversamente l’atto costitutivo del fondo stesso, l’autorizzazione del tribunale.

Tuttavia, una recente ordinanza della Cassazione cambia le carte in tavola rendendo molto più semplice alienare o concedere ipoteca su un immobile inserito nel fondo patrimoniale. Nel commentare tale decisione, qui di seguito vedremo come vendere una casa del fondo patrimoniale anche senza autorizzazione del giudice e nonostante la presenza di figli. Ma procediamo con ordine.

Quali sono i limiti del fondo patrimoniale?

L’articolo 169 del Codice civile stabilisce che, se non previsto nell’atto istitutivo, beni del fondo patrimoniale non possono essere alienati o vincolati con ipoteca senza il consenso di entrambi i coniugi e, se presenti figli minori, senza autorizzazione del tribunale. Come vedremo a breve, però, la nuova interpretazione della Cassazione apre la possibilità di bypassare questo requisito.

In quali circostanze è necessaria l’autorizzazione del tribunale per il fondo patrimoniale?

Inoltre, senza una clausola specifica nell’atto istitutivo, ogni volta che si intende vendere o ipotecare un bene del fondo patrimoniale e sono presenti figli minori, è necessario ottenere l’autorizzazione del tribunale.

Come vendere o concedere ipoteca su una casa del fondo patrimoniale?

Per evitare di dover chiedere l’autorizzazione del tribunale ogni volta che si intende vendere o concedere ipoteca su una casa inserita nel fondo patrimoniale è necessario prevederlo nell’atto notarile istitutivo del fondo stesso: in altri termini i coniugi hanno la facoltà di prevedere, nel rogito, che ogni cessione del bene o concessione di garanzia si può fare liberamente, senza dover prima chiedere il permesso al giudice.

Si può modificare il fondo patrimoniale in un momento successivo?

Ma che succede se i coniugi non hanno inizialmente previsto la clausola che li esonera dal dover passare dall’autorizzazione del tribunale per vendere o concedere ipoteca sulla casa del fondo patrimoniale?

La Cassazione, nell’ordinanza n. 32484 del 22 novembre 2023, ha statuito che è possibile, anche in un momento successivo, modificare l’atto istitutivo del fondo patrimoniale per inserire una clausola che permetta l’alienazione dei beni vincolati senza un decreto autorizzativo del tribunale.

Questa modifica può avvenire senza richiedere l’autorizzazione del tribunale.

La Cassazione ha sottolineato però che le modifiche non devono essere in contrasto con l’interesse della famiglia. Ogni decisione deve essere coerente con gli interessi dei coniugi e dei figli, per il bene comune.

In che modo l’interesse della famiglia è stato considerato nell’ordinanza in questione?

L’ordinanza in esame ha riconosciuto la legittimità dell’atto modificativo del fondo patrimoniale, in quanto è stato evidenziato che la sottoposizione a ipoteca di un immobile vincolato avrebbe migliorato le possibilità di credito dei coniugi. Ciò sarebbe servito per salvaguardare l’attività societaria (un’azienda), identificata come unica fonte di sostentamento della famiglia.

Prima dell’istituzione del fondo patrimoniale, erano state prestate delle fideiussioni nei confronti di una banca. Questo atto istitutivo avrebbe potuto essere oggetto di un’azione revocatoria. Di conseguenza, la protezione degli interessi patrimoniali della famiglia da azioni di creditori preesistenti sarebbe stata più efficacemente garantita attraverso una ristrutturazione del debito familiare. Questa ristrutturazione avrebbe incluso un nuovo finanziamento garantito dall’ipoteca sui beni vincolati nel fondo.

La decisione della Cassazione è stata influenzata dalla necessità di proteggere la famiglia da possibili azioni legali dei creditori, considerando la preesistente situazione debitoria. La soluzione trovata, ovvero la ristrutturazione del debito con l’ipoteca sui beni del fondo patrimoniale, ha permesso di salvaguardare gli interessi patrimoniali della famiglia in modo efficiente e conveniente.

Approfondimenti

Vuoi sapere di più del fondo patrimoniale, cos’è, a cosa serve e cosa protegge? Leggi in nostri approfondimenti su questo tema:

Il fondo patrimoniale: vantaggi e costi

Cosa protegge il fondo patrimoniale?

Conclusione

La recente sentenza della Cassazione offre una maggiore flessibilità nella gestione del fondo patrimoniale, ma è fondamentale che ogni modifica sia fatta nell’interesse della famiglia. Questa guida pratica offre una panoramica su come navigare in queste nuove acque legali.

 
Pubblicato : 23 Novembre 2023 10:45