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Come velocizzare i tempi di un processo penale senza querela

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(@gianluca-scardaci)
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Come funziona il ricorso immediato davanti al Giudice di Pace in alternativa alla querela: quando conviene?

Ci sono dei casi in cui la legge consente, in ambito penale, di utilizzare, in alternativa alla querela, un istituto diverso ma decisamente più efficace e rapido. In questo modo è possibile velocizzare i tempi di un processo penale senza proporre querela. Dobbiamo però fare un passo indietro.

Certamente tutti sanno che per denunciare i reati di minor allarme sociale (percosse, lesioni, minacce nella forma semplice, fra gli altri) è necessario presentare una querela agli organi competenti. Per legge tale querela rappresenta la condizione di procedibilità: in pratica non si può agire penalmente contro il reo se non lo chiede la vittima.

Ciò che non tutti sanno però è che per i reati di competenza del giudice di pace, tra i quali appunto quelli prima indicati, la legge consente di ricorrere a un istituto alternativo alla querela ma di gran lunga più efficace, ossia il ricorso immediato davanti al giudice di pace, disciplinato dal decreto legislativo 28 Agosto 2000 n. 274.

Gli aspetti da tenere in considerazione nel momento in cui si opta per questo istituto rispetto a quello classico sono due: i tempi di fissazione della udienza e le ragioni del suo utilizzo.

Quanto tempo passa, dopo la querela, prima di arrivare in giudizio?

La querela, presentata personalmente o a mezzo di procuratore speciale, richiede, oltre al rispetto di determinate forme, anche l’esigenza di sviluppare le indagini preliminari, della durata per queste ipotesi di reato di diciotto mesi massimo, al fine di rintracciare gli elementi di prova di quanto affermato nell’atto presentato alle autorità competenti. A ciò va aggiunto il tempo necessario alla fissazione della prima udienza utile, che dilata ancor più il termine suddetto, sempre che nel frattempo e nello stesso termine (fino a diciotto mesi) non sia intervenuta la richiesta di archiviazione. Teniamo a mente quest’ultima circostanza perché più avanti ci servirà per ricollegarci al secondo aspetto di cui parlavamo, ossia quello legato alla convenienza di tale istituto rispetto alla querela.

Cosa cambia con il ricorso immediato? Per rispondere a questo interrogativo è necessario prima descrivere in cosa consiste e cosa deve contenere questo istituto.

Cosa è il ricorso immediato al Giudice di Pace?

Il decreto legislativo del 28 agosto 2000 n. 274 disciplina al suo interno, attraverso l’articolo 21, la possibilità che per i reati procedibili a querela, di esclusiva competenza del giudice di pace, la persona offesa citi in giudizio la persona a cui è attribuito il reato.

Cosa deve contenere tale atto? L’indicazione del giudice competente per luogo, le generalità del ricorrente e delle altre persone offese dal reato delle quali il ricorrente principale conosca l’identità, l’indicazione del difensore e la relativa nomina, le generalità della persona citata in giudizio, la descrizione in forma chiara e precisa del fatto che si attribuisce alla persona citata, con l’indicazione dei relativi articoli che si assumono violati, gli eventuali documenti di cui si chiede l’acquisizione, l’indicazione degli eventuali testimoni con le circostanze su cui essi devono testimoniare, la richiesta di fissazione della udienza e la sottoscrizione del ricorrente e del suo difensore.

Cosa comporta in termini di tempo la presentazione del ricorso immediato?

Sebbene nella sua redazione appaia più complicato rispetto alla ordinaria querela (attraverso la quale è sufficiente in buona sostanza narrare un fatto e chiedere la punizione del suo colpevole), esso produce gli stessi effetti, ma in maniera decisamente più agevole e veloce.

Dopo la sua presentazione, sarà necessario, ma non indispensabile, attendere dapprima le determinazioni del pubblico ministero, per la cui formulazione avrà un massimo di dieci giorni, e poi quelle del giudice di pace (che interverranno a prescindere dal parere), il quale emetterà il decreto di convocazione entro venti giorni dalla presentazione del ricorso.

Ecco che allora, per i procedimenti di competenza esclusiva del giudice di pace, in relazione ai medesimi reati per cui è ammessa la querela, non sarà necessario attendere due anni per la prima udienza utile bensì un massimo di quattro cinque mesi. Con un notevole risparmio di tempo e denaro.

Ma quali sono i reati di competenza del giudice di Pace?

I reati di competenza del giudice di Pace sono quelli meno gravi come, ad esempio, l’abbandono di animali, guida in stato di ebbrezza, deturpazione ed imbrattamento di cose altrui, diffamazione, furto punibile a querela, ingresso abusivo nel fondo altrui, invasione terreni o edifici, lesioni personali, minaccia, percosse, somministrazione di bevande alcoliche a minori ed infermi di mente, uccisione o danneggiamento di animali altrui, ecc. 

Ci sono altri vantaggi?

Decisamente si, e a questo punto possiamo ricollegarci con quanto detto all’inizio a proposito del fatto che la proposizione del ricorso immediato scongiura il rischio di possibili richieste di archiviazione da parte del pubblico ministero che ha ricevuto la querela.

Il ricorso immediato al giudice di pace conviene:

  • se non si è troppo sicuri che i fatti narrati integrino il reato ma desideriamo che sia un giudice ad accertarlo. Ecco, mentre un pubblico ministero in un caso del genere formulerà, dopo aver letto la querela, la richiesta di archiviazione, nel caso di ricorso immediato egli formulerà semplicemente un parere, al limite negativo, ma non vincolante per il giudice di pace al quale noi, attraverso il diverso istituto, avremo indicato sia il fatto preciso con gli articoli di legge violati, sia la relativa imputazione del reato, tanto da indurlo a ritenere necessario un accertamento processuale;
  • se si vuole arrivare in giudizio nel breve volgere di quattro cinque mesi e non nel termine di due anni;
  • se si è statti querelati da colui o colei che vogliamo noi portare in giudizio perché riteniamo di essere noi le persone offese (in questo caso arriveremo in giudizio prima nella qualità di persona offesa – quattro mesi – che in quella di imputato – due anni);
  • se riteniamo che i testimoni da noi indicati, sentiti a distanza di tanto tempo, possano disperdere i loro ricordi;
  • se vogliamo mettere pressione alla persona denunciata attraverso il ricorso e portarlo a restituirci quanto a noi dovuto o a risarcirci il danno quanto prima.

Conclusioni

Conviene allora, per i reati procedibili a querela, di competenza del giudice di pace, quali ad esempio minacce, percosse, lesioni, diffamazione non aggravata, invasione di terreni nella forma semplice, redigere, con l’aiuto di un legale, il sopra indicato ricorso immediato, che comporterà risparmio di tempo e denaro e soprattutto, qualora redatto con cura, eliminerà il rischio di possibili archiviazioni del procedimento.

 
Pubblicato : 8 Novembre 2023 16:30