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Come si revoca un testamento?

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(@angelo-greco)
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Scopri le modalità legali per la revoca di un testamento, tra cui la revoca espressa e tacita, e i casi di legge.

Il testamento è un documento che esprime le ultime volontà di una persona riguardo la distribuzione del proprio patrimonio dopo la morte. Ma finché questa è in vita può sempre revocare il testamento, sia che si tratti di testamento olografo (fatto cioè da sé), sia che si tratti di testamento pubblico (fatto ciò davanti al notaio). Il testatore, in altri termini, è sempre livero di modificare o annullare le sue volontà in qualsiasi momento, né può essere vincolato da patti stretti in precedenza con gli eredi che sono da ritenersi nulli (la legge infatti vieta i cosiddetti patti successori).

Vediamo allora come si revoca un testamento e come stabilire, tra più testamenti, qual è quello che deve essere rispettato.

Come si revoca un testamento?

La revoca del testamento non è altro che la manifestazione di volontà, da parte del testatore, di togliere efficacia al documento da questi scritto in precedenza.

Ogni clausola che limiti la possibilità di revocare il testamento è considerata inefficace, come stabilito dall’art. 679 del codice civile.

Se il testamento revocato viene sostituito da uno successivo, sarà quest’ultimo a regolare la successione. Viceversa, se non viene redatto alcun testamento in luogo del precedente, la successione sarà regolata dalle norme del codice civile (cosiddetta “successione legittima”).

Ogni clausola che limiti la possibilità di revocare il testamento è considerata inefficace, come stabilito dall’art. 679 del codice civile.

La revoca del testamento può essere:

  • totale quando ha ad oggetto l’intero testamento;
  • parziale quando riguarda solo specifiche disposizioni testamentarie.

La manifestazione di volontà di revocare il testamento può essere:

  • espressa;
  • tacita;
  • legale

Vediamo singolarmente queste tre ipotesi.

Come avviene la revoca espressa del testamento?

La revoca espressa si verifica quando il testatore fa una dichiarazione, chiara e diretta, per annullare tutto o parte del testamento precedente. Questa può avvenire tramite un nuovo testamento (ad esempio “Dichiaro, con il presente testamento, di togliere ogni valore a quello che ho redatto nello scorso 13 dicembre 2020) oppure tramite un atto notarile.

Non è necessario che la revoca avvenga con la stessa forma del testamento revocato. Così, ad esempio, si può revocare un testamento notarile con uno olografo o viceversa. L’importante è che risulti chiara la volontà di togliere ogni effetto al precedente testamento.

Se il testamento olografo è redatto in due originali, la distruzione di uno non implica la revoca (Cass. 27395 del 28 dicembre 2009).

Cosa succede quando ci sono più testamenti?

Non sempre chi revoca il testamento si premura di distruggere il precedente documento. Così, nel caso in cui, alla morte del testatore, dovessero essere rinvenuti più testamenti, prevale tra questi l’ultimo in ordine di tempo.

Se esistono due testamenti contemporanei dello stesso soggetto e con la stessa data, le disposizioni compatibili vengono eseguite, mentre quelle incompatibili sono annullate. In questo caso, le disposizioni contraddittorie vengono eliminate, garantendo che solo le volontà compatibili siano rispettate.

Come avviene la revoca tacita del testamento?

La revoca tacita si verifica quando il testatore compie azioni che, pur non esprimendo esplicitamente l’intenzione di revocare il testamento, portano a tale risultato. Ad esempio è una revoca tacita del testamento:

  • la redazione di un nuovo testamento incompatibile col precedente;
  • la distruzione di un testamento olografo;
  • il ritiro di un testamento segreto o notarile;
  • la cessione della cosa legata.

Vediamo singolarmente queste ipotesi.

Come funziona la revoca tacita con un nuovo testamento?

Un nuovo testamento può revocare tacitamente le disposizioni precedenti se incompatibili. La Cassazione, nella sentenza n. 4617 del 22 marzo 2012, chiarisce che la revoca non deriva dalla volontà esplicita di revocare, ma dall’incompatibilità oggettiva delle disposizioni, prevalendo quelle più recenti.

È considerata valida la cancellazione del testamento anche se il documento è semplicemente sbarrato a penna (Cass. 8031 del 21 marzo 2019).

Cosa succede in caso di distruzione o cancellazione del testamento olografo?

La distruzione, lacerazione o cancellazione di un testamento olografo, in tutto o in parte, è generalmente considerata una revoca, a meno che non si dimostri il contrario.

Ad esempio, si può provare che il testatore non aveva l’intenzione di revocarlo, anche se risulta essere l’autore della distruzione (Cass. 10847 del 18 aprile 2019, Cass. 3636 del 24 febbraio 2004, Trib. Cagliari 15 luglio 2014), o che l’azione è stata compiuta da altri (Cass. 17237 del 12 agosto 2011).

Se manca l’originale del testamento, si presume che il testatore abbia voluto revocarlo e lo abbia distrutto intenzionalmente.

Come funziona il ritiro del testamento segreto?

Il ritiro del testamento segreto dal notaio o dall’archivista da parte del testatore è considerato una revoca, a meno che la scheda possa valere come testamento olografo. Nel caso del testamento olografo, il ritiro corrisponde solo all’intento del testatore di tenere la scheda presso di sé, dato che il deposito non ne è un requisito formale.

Vendita o trasformazione della cosa legata

La vendita o la trasformazione della cosa legata da parte del testatore, salvo prova contraria, comporta la presunzione di revoca del legato per la parte alienata. Questo vale anche se l’atto di trasferimento è annullabile per cause diverse dai vizi del consenso (Cass. 2212 del 16 marzo 1990) e anche se la cosa torna successivamente in proprietà del testatore. Inoltre, non si considera revocato il legato in caso di alienazione nulla (Cass. 1768 del 29 gennaio 2007) o di preliminare di vendita che non trasferisce la proprietà (Trib. Firenze 18 settembre 1999).

Revoca per sopravvenienza di figli: quando avviene?

La sopravvenienza di figli o discendenti, anche adottivi o nati fuori dal matrimonio, è considerata una revoca legale del testamento.

Ciò avviene però solo quando il testatore non aveva o ignorava di avere figli. La revocazione investe l’intero testamento, ma non opera se al momento del testamento il testatore aveva già figli noti e ne sopraggiunge uno ulteriore.

La revocazione è esclusa anche se il testatore ha previsto la possibile sopravvenienza di figli o se questi non accedono alla successione.

La revocazione è possibile anche in caso di riconoscimento giudiziale della paternità, anche dopo la morte. Tuttavia, il figlio può rinunciare ai suoi diritti successori patrimoniali prima della sentenza di paternità in cambio di un corrispettivo in denaro (Cass. 5037 del 1° marzo 2011).

 
Pubblicato : 30 Novembre 2023 10:45