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Come si interpreta una norma giuridica?

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(@angelo-greco)
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Chi interpreta le leggi e quali sono i criteri per comprendere la regola applicabile al caso concreto.

È molto importate comprendere come si interpreta una norma giuridica. Questo perché il nostro sistema giuridico (cosiddetto di civil law) si fonda su norme “generali” e “astratte”, contrapponendosi così ai sistemi di tipo anglosassone basati sui precedenti giurisprudenziali (cosiddetti di common law).

La generalità e astrattezza della norma richieste quindi che questa venga interpretata per poter stabilire la regola applicabile al caso concreto. C’è quindi un procedimento deduttivo che parte dal generale (la norma) per scendere al particolare (il caso concreto) e stabilire così chi ha ragione e chi ha torto.

Prima però di comprendere quali sono le regole da seguire per interpretare una norma giuridica e soprattutto chi è chiamato a farlo, cerchiamo di comprendere, a monte di tutto, cosa significa che “la norma è generale e astratta”.

Come sono le norme nel nostro ordinamento?

Per garantire il principio di uguaglianza dinanzi alla legge, il nostro sistema impone a tutte le leggi di essere “generali” e “astratte”.

Una norma è astratta quando non si riferisce a eventi specifici ma ipotetici. Ad esempio, è generale la norma in base alla quale chi sottrae la cosa mobile al legittimo proprietario risponde di furto.

Una norma è generale quando si riferisce a una categoria ampia di soggetti e non a uno solo o a un gruppo specifico (nel caso contrario avremmo una legge ad personam).

Cos’è l’interpretazione di una norma giuridica?

Una volta compreso il carattere delle norme è chiaro che, per stabilire una regola concreta, è necessario un procedimento di interpretazione di tale norma che passi cioè dalla regola generale e astratta a quella concreta. È questa l’interpretazione della legge: trarre dalla formulazione della norma, così come scritta dal legislatore, la soluzione di una fattispecie pratica.

Chi interpreta la legge?

In Italia ciascun cittadino è chiamato a conoscere le leggi e quindi, in un certo senso, a operare un processo interpretativo. Ad esempio se una norma dice che è vietato fumare nei locali pubblici o aperti al pubblico, il fumatore deve sapere che tale norma si applica anche ai cinema e agli ospedali. Egli, così facendo, ha tradotto un precetto generale e astratto in uno concreto, applicabile al suo specifico caso.

Facciamo un altro esempio. L’articolo 1102 del codice civile consente a tutti i condomini di utilizzare le parti comuni dell’edificio a patto di non mutarne la destinazione e non occupare troppo spazio. Dall’interpretazione di questa norma, ciascun condomino saprà che può appoggiare una canna fumaria sulla facciata dell’edificio o realizzare un impianto fotovoltaico sul tetto.

Quando sorge un dubbio sull’interpretazione di una legge, nasce una lite. Se questa lite sfocia in tribunale, l’organo chiamato a fornire la corretta interpretazione della legge è il giudice, su suggerimento degli avvocati delle rispettive parti (ciascuno dei quali propenderà per l’interpretazione favorevole al proprio assistito).

Il cittadino che non è d’accordo con l’interpretazione che il giudice ha dato della legge nella sentenza può rivolgersi alla Corte di appello per chiedere una seconda interpretazione. E, nel caso in cui non condivida neanche quest’ultima, può fare ricorso in Cassazione. La Cassazione dovrebbe essere l’organo che unifica le diverse interpretazioni dei vari tribunali, ma a volte non è così: anche le varie sezioni della Cassazione si trovano in disaccordo tra loro.

Come si interpreta la legge?

Abbiamo detto che l’interpretazione di una norma giuridica consiste nel dare a quella norma un significato specifico, basato su criteri stabiliti dalla legge e sulla volontà del legislatore che l’ha creata. Questo processo è fondamentale per comprendere appieno il significato e l’applicazione di una legge.

In Italia, esistono metodi specifici per ricostruire l’obiettivo significato di una norma, almeno quello che aveva in testa il legislatore quando l’ha emanata. Li vedremo qui di seguito.

Esistono diversi metodi di interpretazione delle norme giuridiche:

  • interpretazione letterale: questo metodo si basa sulla comprensione delle parole utilizzate nella legge. Non si può dare alle parole un significato diverso da quello che hanno per la lingua italiana. Bisogna tuttavia considerare che, spesso, i termini giuridici hanno significati specifici che possono differire da quelli delle parole comuni;
  • interpretazione teleologica o logica: qui, l’attenzione è rivolta non solo alla legge stessa ma anche all’intenzione e allo scopo del legislatore che l’ha creata. Qual è la funzione della legge? Cosa si proponeva di tutelare? Quale interesse voleva proteggere? Alla luce delle risposte a tali domande si può anche dare alle parole un senso parzialmente diverso da quello che apparentemente potrebbero avere;
  • interpretazione sistematica: quando una legge contiene molte norme è necessario che l’interpretazione dell’una venga fatta alla luce anche delle altre presenti nello stesso testo in modo da non entrare in contraddizione tra loro.

I tre tipi di interpretazione ufficiale della legge

Ci sono tre principali soggetti coinvolti nell’interpretazione delle norme giuridiche:

  • interpretazione autentica: può succedere che una norma sia particolarmente tecnica o poco comprensibile. In tali casi lo stesso legislatore che l’ha emanata emetta una nuova norma per chiarire o integrare il significato della norma preesistente. Questo tipo di interpretazione è vincolante per tutti i soggetti ed è obbligatoria;
  • interpretazione giudiziale: qui, sono i giudici che attribuiscono un significato specifico alle norme o identificano i principi applicabili a casi specifici (per come detto sopra). Questo tipo di interpretazione è obbligatoria solo per le parti in causa. Le sentenze infatti valgono e sono vincolati solo per coloro che hanno partecipato al giudizio e non hanno efficacia per tutti i cittadini;
  • interpretazione dottrinale: gli studiosi del diritto forniscono a volte (nei manuali e nelle riviste specializzate) una loro interpretazione delle norme giuridiche. Questo tipo di interpretazione non è obbligatoria, ma offre modelli teorici che i giudici possono utilizzare per applicare le norme nella pratica. Tanto più è famoso e accreditato l’autore tanto più la sua interpretazione verrà presa a riferimento.
 
Pubblicato : 17 Ottobre 2023 09:45