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Come si impugna la divisione ereditaria?

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(@angelo-forte)
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I modi attraverso cui è possibile contestare la divisione dell’eredità fatta amichevolmente dal notaio

Quando si raggiunge un accordo tra gli eredi, ci si reca dal notaio e si mette nero su bianco il patto relativo alla divisione dei beni che fanno parte dell’eredità del parente scomparso. Ma come si impugna la divisione ereditaria?  Se ad uno o più eredi vengono dei dubbi e delle perplessità sulla divisione appena siglata, che tipo di azioni e rimedi ha a disposizione? Nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere, innanzitutto spiegheremo cos’è la divisione amichevole del compendio ereditario (la divisione che viene cioè realizzata senza andare in Tribunale, ma con un accordo tra gli eredi siglato con atto pubblico notarile). Dopo questa premessa essenziale, faremo un’analisi delle possibili azioni che l’erede può intraprendere allorché la divisione sia stata realizzata in modo errato. L’errore nella divisione può essere incolpevole (ad esempio perché i beni sono stati sottostimati rispetto alla loro reale valutazione) oppure frutto di dolo (come nel caso di una truffa perpetrata ai danni di uno o più eredi). In entrambi i casi la legge predispone tutele a vantaggio dell’erede che abbi subito un danno dall’errore (colposo o doloso) nella stima dei beni che costituiscono la parte di eredità a lui assegnata in sede di divisione amichevole. Addentriamoci quindi nel cuore del problema.

Cos’è la divisione amichevole dell’eredità?

Nel caso di morte di una persona è assai frequente che gli eredi siano più di uno (più figli con il marito o la moglie, ad esempio).

Si definisce comunione ereditaria la situazione di comproprietà, sui beni appartenuti al defunto, in cui gli eredi vengono a trovarsi con l’apertura della successione, cioè con la morte del loro parente.

Per far cessare la comunione ereditaria occorre che gli eredi procedano alla divisione che può essere o amichevole (se tra di loro si raggiunge un accordo su come spartirsi i beni ereditari) o giudiziale (ricorrendo al giudice se non si riesce a raggiungere un’intesa).

Con la divisione vengono assegnati in proprietà esclusiva al singolo erede (cioè al 100%) uno o più dei beni ereditari dal valore economico corrispondente alla quota di eredità che gli spetta (in base al testamento o alla legge, se testamento non c’è).

Per procedere alla divisione contrattuale è necessario come primo passo far periziare i beni che compongono l’eredità (ingegneri e/o geometri e stimatori) che costituirà la base dell’accordo tra gli eredi e dell’atto notarile (obbligatorio se nell’eredità ci sono beni immobili) che sancirà l’avvenuto scioglimento della comunione ereditaria e la definizione della divisione.

Se Mario muore senza testamento e lascia solo due figli, ad essi spetterà la metà dell’eredità. Se Mario possedeva un immobile del valore di 200.000 euro e contanti per 200.000 euro, i suoi eredi possono dividere amichevolmente l’eredità dividendosi a metà i contanti e, se possibile, dividendo in parti eguali l’immobile

La divisione contrattuale si consacra con atto notarile in presenza di immobili

Che fare se la divisione contrattuale è frutto di errore?

Nel caso in cui l’erede avesse il fondato sospetto che la divisione amichevole sia errata, come potrebbe agire per accertarsene?

La legge stabilisce che:

  • se è stata sbagliata la stima del valore dei beni attribuiti in sede di divisione e se da questo sbaglio deriva un errore nel calcolo del valore dei beni che supera il 25%, sarà consentito all’erede chiedere la rescissione della divisione entro due anni dalla data in cui fu siglato l’atto di divisione [1];
  • se, al contrario, sei stato costretto con violenza a siglare l’atto di divisione o se la divisione è frutto di dolo (cioè hanno truffato e raggirato l’erede facendogli accettare un valore dei beni superiore al reale), allora sarà possibile chiedere l’annullamento della divisione nel termine di cinque anni dal momento in cui la violenza si sarà esaurita o scoperta la frode [2].

Se il perito stimatore sbaglia e valuta pari a 200 la porzione che ti è stata attribuita, mentre invece essa vale effettivamente 100, allora siccome subisci una lesione di oltre il 25%, ti sarà possibile agire per la rescissione della divisione non oltre i due anni dalla data in cui l’atto di divisione fu redatto

La divisione si può rescindere o annullare

 
Pubblicato : 29 Ottobre 2023 08:30