Uso di telecamere in condominio, regole sulla privacy e raccolta della spazzatura: condizioni per installare la videosorveglianza.
Il condominio che non rispetta le regole sulla raccolta differenziata rischia le sanzioni del Comune. E seppure più di un giudice ritiene illegittima la multa inflitta al condominio per un illecito commesso dal singolo condomino – posta la regola della “responsabilità personale” applicabile anche in materia di sanzioni amministrative – è sempre meglio prevenire che curare. Di qui la necessità di un deterrente che, il più delle volte, si risolve nell’installazione di telecamere di videosorveglianza negli spazi comuni dell’edificio condominiale. Vediamo allora, più nel dettaglio, come scovare chi non rispetta la raccolta differenziata.
Come denunciare chi non rispetta la raccolta differenziata
Secondo numerosi regolamenti condominiali, del conferimento errato ne risponde l’intero stabile e il trasgressore in via solidale. Ovviamente, il condominio o i singoli condòmini possono sempre denunciare l’illecita condotta del condomino alla polizia municipale. Lo possono fare con un esposto scritto tanto l’amministratore quanto il singolo condomino. Tuttavia, prima di procedere, è necessario procurarsi le prove e, spesso, non è semplice reperirle. Ecco che allora il condominio decide di installare dei sistemi di videosorveglianza per ottenere i video che inchiodano il trasgressore.
Ma cosa dicono a riguardo le regole sulla privacy? Deve ritenersi lecita l’installazione di telecamere in condominio? Assolutamente sì, ma prima ci deve essere il consenso dell’assemblea. Vediamo quali sono le regole e le maggioranze imposte dalla legge.
Regole per approvare l’installazione di telecamere in condominio
È lecita l’installazione dell’impianto di videosorveglianza con finalità di controllo all’esito della valutazione sul legittimo interesse effettuata seguendo quando affermato nelle Linee guida 3/2019 dall’Edpb (European data protection board).
L’installazione di telecamere da parte del condominio (sia che servano contro i ladri che per l’accertamento di illeciti da parte dei singoli condomini) deve essere prima deliberata dall’assemblea con la maggioranza dei presenti alla riunione e sempre che rappresentino almeno 500 millesimi dell’edificio.
L’assemblea condominiale valuta che vi sia un legittimo interesse nell’installazione. Questa valutazione deve essere basata su due fattori fondamentali:
- la mancanza di sistemi meno invasivi;
- la necessità concreta dell’installazione nel determinato condominio e periodo.
È importante allegare alla delibera le sanzioni subite dal condominio a causa delle violazioni della raccolta differenziata.
Regole sull’installazione delle telecamere per controllare la raccolta differenziata
La telecamera può essere installata solo sulle parti comuni dell’edificio e non può puntare in direzione della strada o delle abitazioni private. Le riprese dunque possono rivolgersi dunque esclusivamente sugli spazi condominiali e non su quelli privati.
La presenza delle telecamere va segnalata con apposito cartello di avviso (cartello non necessario invece quando la telecamera è di proprietà di un singolo condomino e installata a protezione della propria abitazione).
L’amministratore è responsabile della conservazione dei filmati e non può consentire a chiunque di visionarli. Le immagini vanno cancellate nel più breve tempo possibile, tenuto conto dei tempi necessari a verificare eventuali illeciti (di solito vengono ritenuti sufficienti due o tre giorni).
Multe in condominio: quando sono possibili
Il condominio può evitare di dover fare causa al condomino che non rispetta il regolamento interno attraverso il deterrente offerto dalla possibilità di comminare multe. Ai sensi dell’articolo 70 Disposizioni attuative Codice civile «per le infrazioni al regolamento di condominio può essere stabilito, a titolo di sanzione, il pagamento di una somma fino a euro 200 e, in caso di recidiva, fino a euro 800.
La somma è devoluta al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie. L’irrogazione della sanzione è deliberata dall’assemblea con le maggioranze di cui al secondo comma dell’articolo 1136 del Codice».
La multa condominiale è una sanzione pecuniaria che regola un rapporto tra privati. L’importo quindi non va allo Stato ma al condominio medesimo.
La sua irrogazione può avvenire solo se:
- prevista dal regolamento;
- l’assemblea autorizza l’amministratore a comminare la multa;
- vi è la prova dell’illecito da parte del condomino.
delibera assembleare ma anche lo stesso amministratore si ritiene possa irrogarla a Ovviamente, come tutte le delibere, anche quella che infligge la multa può essere impugnata dal dissenziente davanti al giudice.
L’apertura dei sacchi della spazzatura
Per procurarsi le prove della violazione delle regole sulla raccolta differenziata, l’amministratore o qualsiasi altro condomino non possono aprire i sacchi della spazzatura altrui. Un comportamento del genere è considerato violazione della privacy. Tale attività è consentita solo alla polizia municipale, previa segnalazione, qualora vi siano fondati indizi di violazioni.
La testimonianza
In caso di mancanza di telecamere, la prova contro chi viola la raccolta differenziata può essere costituita dalla testimonianza di un soggetto che abbia personalmente visto il trasgressore violare le norme comunali. Tuttavia la prova testimoniale può essere liberamente valutabile dal giudice.
Conclusioni
L’installazione di telecamere per monitorare la corretta raccolta differenziata è lecita se rispetta le norme sulla privacy e se l’assemblea condominiale ne valuta l’opportunità. In questo modo, è possibile scoraggiare i comportamenti scorretti e garantire il rispetto delle regole sul conferimento dei rifiuti, contribuendo a un ambiente più pulito e salubre.