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Come scegliere i dipendenti da licenziare?

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(@angelo-greco)
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Licenziamento collettivo: quali sono i criteri di scelta per mandare i lavoratori in mobilità o per licenziarli? 

La scelta dei dipendenti da licenziare è un processo delicato e complesso che richiede un’attenta analisi delle esigenze dell’azienda e dei diritti dei lavoratori. In questo articolo, esploreremo i criteri e le strategie per scegliere i dipendenti da licenziare in modo equo ed efficace, considerando gli accordi sindacali e le normative vigenti.

Criteri legali in presenza di accordo sindacale

I criteri da adottare nella scelta dei lavoratori da licenziare si differenziano a seconda che sia stato raggiunto o meno un accordo con i sindacati. 

Se c’è l’accodo, i criteri vengono concordati con i sindacati sulla base delle esigenze tecnico-produttive ed organizzative: l’accordo può prevedere criteri di scelta astratti o indicare concretamente i singoli lavoratori da licenziare

Tuttavia, l’accordo deve rispettare il principio di non discriminazione e deve essere applicabile senza discrezionalità da parte del datore di lavoro.

Supponiamo che l’azienda di Tizio debba ridurre il personale a causa di una crisi economica. Se Tizio ha raggiunto un accordo sindacale con i rappresentanti dei lavoratori, dovrà seguire i criteri stabiliti nell’accordo per scegliere i dipendenti da licenziare.

Criteri legali in assenza di accordo sindacale

Se non viene raggiunto un accordo sindacale, la legge stabilisce dei criteri specifici da seguire per scegliere i dipendenti da licenziare. Questi criteri sono:

  • carichi di famiglia;
  • anzianità;
  • esigenze tecnico-produttive ed organizzative.

Il datore di lavoro deve valutare globalmente questi criteri e può dare prevalenza a uno di essi, in particolare alle esigenze tecnico-produttive, in quanto sono le più coerenti con la finalità della riduzione del personale.

Rispetto del principio di buona fede e correttezza

La scelta dei dipendenti da licenziare deve essere effettuata nel rispetto del principio di buona fede e correttezza, che impone un’equilibrata conciliazione degli interessi delle parti coinvolte.

Considerazione dell’intero complesso organizzativo e produttivo

La comparazione delle diverse posizioni dei lavoratori deve essere effettuata nell’ambito dell’intero complesso organizzativo e produttivo. Tuttavia, in alcuni casi, come ad esempio la chiusura o la ristrutturazione di un settore o un ramo d’azienda, l’applicazione dei criteri di scelta può avvenire in un ambito più ristretto.

Immaginiamo che l’azienda di Tizio debba chiudere un reparto specifico a causa di un calo della domanda. In questo caso, Tizio potrà applicare i criteri di scelta solo ai dipendenti di quel reparto, a condizione che ciò sia giustificato dalle esigenze tecnico-produttive ed organizzative e che i lavoratori coinvolti abbiano professionalità specifiche e non suscettibili di utilizzazione in altri settori dell’azienda.

Di recente però la Cassazione ha sposato un orientamento diverso stabilendo che, nel caso di licenziamento collettivo, il datore di lavoro non può limitare la scelta dei dipendenti da licenziare ai soli lavoratori addetti al reparto o settore in cui sono presenti gli esuberi, se questi ultimi sono idonei ad occupare posizioni lavorative in altri reparti dell’azienda. Pertanto, è fondamentale evitare discriminazioni tra i dipendenti e considerare le loro competenze e professionalità in modo equo. Dunque il datore deve estendere la platea dei soggetti licenziatili, secondo i criteri di scelta che abbiamo appena visto, a tutti i dipendenti dell’azienda, anche a quelli degli altri comparti.

Tizio non può decidere di licenziare solo i dipendenti del reparto soppresso o ridotto, senza valutare se alcuni di essi possiedono professionalità equivalenti a quelle di altri lavoratori impiegati in altri reparti dell’azienda.

 
Pubblicato : 6 Aprile 2023 18:00