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Come rateizzare un debito Inps

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(@paolo-remer)
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Dilazione dei contributi previdenziali dovuti all’Inps: condizioni, modulo, domanda telematica, termini di pagamento, numero massimo di rate concedibili.

I versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali dovrebbero essere regolari e costanti, ma basta un periodo di difficoltà finanziaria per saltare qualcuna delle frequenti scadenze di pagamento, e così i debiti si accumulano in fretta. L’Inps è molto solerte nell’individuare le omissioni, e di solito invia a stretto giro un avviso bonario agli interessati per invitarli a saldare il dovuto.

Questa lettera è un avvertimento: arriva prima di emettere l’avviso di addebito vero e proprio, che comporta l’instaurazione delle azioni esecutive per il recupero coattivo del credito. C’è però la possibilità di non pagare tutto in una volta, ma di dilazionare l’importo dovuto in diverse rate, in relazione all’ammontare complessivo. Vediamo come rateizzare un debito Inps.

Domanda rateizzazione debiti Inps

La domanda di rateizzazione dei debiti Inps può essere presentata, direttamente o tramite un intermediario abilitato (Caf, Patronato, commercialista) online utilizzando la procedura disponibile sul sito dell’Istituto; ma se il debito è antico, ed è già passato all’Agenzia Entrate Riscossione, l’istanza va presentata a quest’ultima, e non all’Inps.

Su questo versante, però ci sono delle novità: mentre dal 2023 è stata introdotta una “tregua fiscale” con varie forme di definizione agevolata delle cartelle esattoriali, l’Inps ha emanato regole più restrittive per le rateazioni in corso e per quelle da chiedere all’Istituto [1].

Rateizzazione debiti Inps: come funziona

In particolare, bastano due rate non pagate, anche non consecutive, per far “saltare” la dilazione già concessa, che viene revocata, mentre con Agenzia Entrate Riscossione è possibile arrivare fino a cinque rate (e in taluni casi sino ad otto) mensilità di mancato versamento senza decadere dal piano di rateazione. C’è da dire, però, che le rate di AER sono mensili, mentre quelle dell’Inps sono, solitamente, trimestrali.

Inoltre, l’Inps applica un principio di unicità della rateazione, in base al quale è necessario che la richiesta includa tutti i debiti contributivi accumulati, comprese le omesse ritenute e le sanzioni, altrimenti la domanda “parziale” viene inevitabilmente respinta; con Agenzia Entrate Riscossione, invece, è possibile rateizzare solo singole cartelle o anche alcuni specifici carichi debitori iscritti in esse.

Avviso bonario Inps: cos’è e come funziona

Per poter domandare la dilazione, innanzitutto, devi aver ricevuto un documento dall’Inps in cui ti si chiede di regolarizzare la posizione contributiva e debitoria: si tratta dell’avviso bonario, una comunicazione di irregolarità inviata dall’Inps che indica il dettaglio delle voci dovute e non ancora versate oltre la scadenza.

Con l’avviso bonario l’Istituto richiede il pagamento di tali importi, prima di emettere l’avviso di addebito, che ha natura esecutiva e perciò comporta l’iscrizione a ruolo dei contributi non versati e delle conseguenti sanzioni. In questa fase di compliance è, quindi, possibile evitare l’affidamento del carico debitorio all’Agenzia Entrate Riscossione e l’esecuzione forzata, pagando interessi e sanzioni ridotte ed anche rateizzando l’importo complessivo, con le modalità che ora ti indichiamo.

Come si regolarizzano i debiti con l’Inps

Se ti è pervenuto un avviso bonario dall’Inps e vuoi regolarizzare la tua posizione devi innanzitutto:

  • entrare nel cassetto previdenziale per artigiani e commercianti (all’interno del portale web dell’Inps), alla voce “Posizione assicurativa, Avvisi bonari”, per prendere visione degli importi dovuti e delle modalità di pagamento (è comunque inviata una mail di alert ai titolari della posizione contributiva e ai loro intermediari);
  • pagare i contributi dovuti, le sanzioni e gli interessi tramite modello F24.

In alternativa al pagamento in unica soluzione, puoi domandare la rateazione dei contributi e del carico debitorio accessorio tramite l’apposito servizio online, che si trova sempre all’interno del Cassetto previdenziale. È possibile rateizzare tutti i debiti per omissione o evasione contributiva, compresi quelli per le ritenute previdenziali e assistenziali a carico dei lavoratori.

Domanda di rateazione debiti Inps

Se vuoi inviare all’Inps in via telematica la domanda di rateazione dei debiti contributivi, devi selezionare la voce «Domande Telematizzate» nella pagina Cassetto previdenziale Artigiani e Commercianti. Aprendo il menu a discesa, bisogna cliccare l’opzione «Dilazione».

A questo punto il portale caricherà un form da compilare, nel quale occorre inserire i dati richiesti, e in particolare:

  • i propri dati anagrafici, il numero codice fiscale e di partita Iva;
  • un indirizzo pec, e-mail o un numero di fax, per ricevere l’esito della domanda;
  • la presa visione delle condizioni e dell’informativa sulla privacy;
  • l’elenco dei debiti da inserire nella richiesta, con gli estremi identificativi di ciascuno (anno, tipo contributo, importo, scadenza);
  • motivo del mancato versamento dei contributi (crisi aziendale, crisi di settore, ritardo nella riscossione di crediti da parte di enti pubblici, mancata erogazione di finanziamenti pubblici, calamità naturali e accidentali, fatto doloso del terzo accertato giudizialmente).

È poi necessario, barrando le apposite caselle del modulo online:

  • riconoscere in modo esplicito e incondizionato il debito contributivo denunciato, fatto salvo il diritto per l’Inps ad ulteriori addebiti per errori ed eventuali omissioni;
  • rinunciare a tutte le eccezioni che possono influire sulla esistenza ed azionabilità del credito dell’Inps, nonché agli eventuali giudizi di opposizione proposti in sede civile;
  • impegnarsi ad effettuare il versamento della prima rata entro la data indicata nel piano di ammortamento, con la consapevolezza che qualora la stessa abbia una scadenza successiva a 15 giorni dalla data di presentazione della domanda, l’importo sarà pari al numero di rate già scadute in relazione alle mensilità trascorse;
  • impegnarsi ad effettuare il regolare versamento delle rate uguali e consecutive, accordate con scadenza mensile a 30 giorni dalla data di pagamento della prima rata;
  • impegnarsi ad effettuare il versamento dei contributi correnti, dovuti mensilmente o periodicamente, a decorrere dalla data di presentazione della domanda.

Cliccando sul pulsante “invia”, la domanda di dilazione viene inoltrata all’Inps in via telematica. L’istanza che abbiamo descritto può essere predisposta e inviata per conto del richiedente anche dagli intermediari autorizzati, come i commercialisti, i Caf e i Patronati.

Domanda rateazione Inps: quando viene accolta?

Come ti abbiamo anticipato all’inizio, la domanda di dilazione potrà essere accolta solo se è stata chiesta la regolarizzazione di tutte le esposizioni debitorie, accertate e denunciate alla data di presentazione della domanda, in tutte le gestioni amministrate dall’Inps, che attualmente, a seguito dell’unificazione con altri istituti assorbiti, sono le seguenti:

  • datori di lavoro con dipendenti;
  • lavoratori autonomi (artigiani e commercianti);
  • datori di lavoro agricolo con dipendenti;
  • lavoratori autonomi agricoli;
  • committenti co.co.co. e co.co.pro.;
  • professionisti iscritti nella Gestione Separata;
  • Gestione Dipendenti Pubblici – CPDEL , CPS , CPI , CPUG , CTPS , INADEL, ENPAS, ENPDEP, Cassa unica del credito, ENAM;
  • lavoratori dello spettacolo;
  • sportivi professionisti.

Inoltre per il debito da rateizzare non devono risultare, alla data di presentazione della domanda, già emessi i formali avvisi di addebito, né deve essere stato attivato il recupero tramite l’Agenzia Entrate Riscossione o gli uffici legali dell’Inps.

Rateazione Inps: come sapere se è stata accolta

Per conoscere l’esito della domanda di dilazione, devia aprire il menu a discesa dalla voce Domande telematizzate, e cliccare su «Esiti lavorazioni». In caso positivo, comparirà il piano di ammortamento con l’indicazione delle rate, degli importi e delle scadenze di ciascun versamento, e del tasso di interesse applicato (è quello legale vigente al momento di presentazione della domanda).

Il piano di rateazione si considera accettato dal contribuente con il pagamento della prima rata entro il termine comunicato.

Dilazione debito Inps: quante rate?

La dilazione può avere un massimo di:

  • 6 rate trimestrali, se il debito è inferiore a 2mila euro;
  • 20 rate trimestrali, per i debiti pari a un minimo di 5mila euro;
  • negli altri casi, la rateazione può arrivare ad un massimo di 24 rate;
  • in alcune ipotesi speciali (calamità naturali, crisi aziendali, procedure concorsuali) è possibile richiedere, previa autorizzazione del Ministero del Lavoro, l’estensione del pagamento fino a 36 rate;
  • nei casi di incertezza dell’obbligo contributivo o di fatto doloso del terzo denunciato all’autorità giudiziaria, è ammesso il prolungamento della dilazione sino a un massimo di 60 rate.
 
Pubblicato : 5 Novembre 2023 11:15