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Come proteggersi dai prelievi illeciti al bancomat?

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(@angelo-greco)
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Scopri come tutelarti dai prelievi fraudolenti al bancomat e quando la banca non risarcisce le perdite.

In un’era in cui la criminalità ha strumenti tecnologici non meno sofisticati di quelli della polizia, capaci di carpire le password dell’home banking o i pin delle carte di debito e di credito, è essenziale comprendere come proteggersi dai prelievi illeciti al bancomat. Non capita di rado infatti che il titolare del conto corrente noti degli ammanchi di denaro sul proprio estratto conto solo alcuni giorni dopo il furto. In tali circostanze la banca non è sempre disposta a riconoscere un risarcimento al proprio cliente che non ha custodito correttamente le proprie credenziali di accesso ai servizi online o dell’ATM.

Questo articolo si propone di spiegare in che circostanze si può perdere il diritto al rimborso dei prelievi illeciti e come evitare che ciò accada. Ma procediamo con ordine.

Cosa succede se qualcuno preleva soldi dal mio conto corrente?

Il diritto del correntista a ottenere il rimborso dei prelievi illeciti effettuati online dai malviventi è subordinato al rispetto delle regole di diligenza nella tenuta delle credenziali di accessoal sistema di home banking. Se infatti la banca riesce a dimostrare che l’accesso abusivo al conto corrente online è avvenuto a causa della distrazione del relativo titolare – il quale ha inopportunamente comunicato a terzi la password di accesso – il diritto al rimborso delle somme trafugate può venire meno. In questo non conta affatto l’inesperienza del correntista che sia caduto vittima di un raggiro.

Il tipico esempio è quello del phishing: il cittadino riceve un messaggio sul cellulare che lo invita a cliccare su un link malevolo con una scusa qualsiasi (ad esempio, tipica formula è la seguente: «C’è stato un accesso non autorizzato al suo conto corrente: controlli subito e clicchi su questo link»).

Il cliente viene poi collegato con una pagina che assomiglia a quella della propria banca online e a inserire le credenziali di accesso. Si tratta però di un sito creato ad arte dagli hacker che, in questo modo, carpiscono la password di accesso al conto online.

Questo è solo uno dei tanti metodi della criminalità informatica, ma ne esistono molti altri.

Il cliente che voglia ottenere il rimborso delle somme che gli sono state sottratte deve dimostrare che la propria banca non ha predisposto degli adeguati sistemi informatici per contrastare le frodi, ad esempio informandolo prontamente dell’accesso abusivo al conto corrente (magari con un sms al momento del prelievo).

Cosa succede se qualcuno preleva soldi dal mio bancomat con il Pin corretto?

Se un malintenzionato effettua prelievi illeciti dal tuo bancomat usando il Pin corretto, la banca potrebbe non essere responsabile del rimborso. La Cassazione, con l’ordinanza 31136 del 12 ottobre 2023, ha chiarito che l’utilizzo dell’effettivo Pin collegato alla carta è prova della mancata diligenza, da parte del titolare, nella custodia dello stesso. Si pensi a chi, per timore di dimenticare il codice numerico, lo scriva sul proprio smartphone poi smarrito o in un foglio nel proprio portafoglio successivamente derubato. In tali circostanze il titolare del conto ha l’onere di avvisare subito la banca affinché disattivi tutte le carte. La banca non è responsabile se, nel frattempo, il criminale effettua dei prelievi poiché il fatto di aver lasciato che il Pin potesse essere conosciuto da terzi rende il cliente corresponsabile per il trafugamento delle somme.

Secondo infatti la Cassazione, la banca non è tenuta a risarcire i fondi prelevati illecitamente se il codice Pin è stato utilizzato correttamente. Questo implica che se il Pin è stato conservato senza le dovute precauzioni, il titolare della carta rischia di non ricevere un risarcimento.

Nel caso in esame, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del correntista il quale aveva presentato denuncia solo quattro giorni dopo lo smarrimento della carta ammettendo di averla dimenticata allo sportello. Questi fattori hanno influenzato la decisione, insieme al fatto che i prelievi illeciti erano stati effettuati prima della denuncia e del blocco della carta, con l’uso corretto del Pin.

Come chiedere la restituzione delle somme sottratte dal conto corrente?

Per ottenere la restituzione degli importi sottratti dal conto corrente il cliente deve prima rivolgersi alla banca con una diffida scritta. Nello stesso tempo deve presentare unaquerela contro ignoti alla polizia postale o presso una normale Questura o caserma dei Carabinieri.

Copia della querela deve essere poi comunicata alla banca.

Se la banca non risponde oppure offre risposta negativa, è possibile rivolgersi al giudice civile oppure – meglio ancora – all’ABF, l’Arbitro Bancario e Finanziario.

Quest’ultimo è un organo di conciliazione che opera online e che predispone un incontro, tramite videoconferenza, tra la vittima del crimine e un rappresentante della banca. L’incontro ha lo scopo di raggiungere una mediazione tra le parti. In questa sede capita spesso che le banche offrano un risarcimento, anche con un pagamento a saldo e stralcio del danno subito.

L’accesso all’ABF è sostanzialmente gratuito (salvo un minimo contributo spese di 20 euro per l’accesso).

Se l’incontro non dovesse sortire effetti soddisfacenti è possibile ricorrere al giudice.

Come posso proteggere il mio bancomat da usi illeciti?

Per proteggere il tuo bancomat:

  • conserva il Pin in modo sicuro e separato dalla carta; imparalo a memoria e non lasciarlo scritto in alcun posto o dispositivo che potrebbe essere smarrito oppure oggetto di furto;
  • in caso di smarrimento o furto, denuncia immediatamente l’accaduto alla banca e alle autorità;
  • monitora regolarmente i movimenti del conto per rilevare eventuali attività sospette.

Qual è la mia responsabilità nella custodia del Pin e delle carte?

Come titolare di un bancomat, sei responsabile della sua custodia e della segretezza del Pin. Se hai un conto corrente online sei tenuto a non rivelare a terzi le password di accesso. Una negligenza in questa custodia può portare alla perdita del diritto al risarcimento in caso di prelievi illeciti.

 
Pubblicato : 20 Novembre 2023 13:00