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Come posso scrivere un testamento?

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(@angelo-greco)
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Testamento: guida pratica per scriverlo correttamente. Come scrivere un testamento olografo o pubblico? Consigli pratici per nominare eredi, disporre dei beni e tutelare i familiari.

Non c’è bisogno di raggiungere la terza età per voler scrivere il proprio testamento, tanto più se si tiene conto che un testamento non ha una data di scadenza: esso infatti mantiene integra la propria efficacia anche a distanza di numerosi anni da quando è stato scritto. Considerando peraltro che, per scrivere le proprie ultime volontà, non è necessario un avvocato, ecco un quesito a cui vogliamo dare una risposta pratica e semplice: come posso scrivere un testamento?

Qui di seguito troverai la guida per redigere un testamento, gli elementi che non devi mai dimenticare e le cautele da adottare per evitare litigi tra gli eredi. Ma procediamo con ordine.

È valido un testamento fatto a casa?

Sono principalmente due i tipi di testamento a cui di solito si fa ricorso:

  • il testamento pubblico;
  • il testamento olografo.

Analizziamo sinteticamente queste due forme.

Il testamento pubblico

Il testamento pubblico è quello che viene dettato a un notaio: è scritto da quest’ultimo al computer in presenza di due testimoni; viene poi stampato, firmato dal testatore e poi custodito negli archivi notarili.

Seppur a fronte di una spesa non eccessiva (il costo si aggira intorno ai 1.500 euro ma può crescere dinanzi a una divisione complessa e a un patrimonio ingente), il testamento pubblico presenta due vantaggi:

  • incontestabilità della firma: sarà molto difficile (se non impossibile) che qualcuno affermi che la firma non è autentica, attesa la verifica e l’attestazione fatta dal pubblico ufficiale;
  • consulenza legale: il notaio offre consigli sulla corretta divisione del patrimonio affinché non vengano lese le cosiddette “quote di legittima”, ossia quella quota minima del patrimonio del defunto che spetta sempre al coniuge non divorziato e ai figli (o, in assenza dei figli, ai genitori).

Al decesso del testatore, lo studio notarile dovrà essere informato dagli eredi non ricevendo informazioni da enti pubblici e non essendo tenuto a fare indagini da sé. Appresa la notizia della morte, il notaio chiama a raccolta gli eredi per la lettura del testamento e la sua pubblicazione.

Testamento olografo

Il testamento olografo è quello che viene invece redatto autonomamente dal testatore, senza bisogno di un notaio, di un avvocato o di testimoni. Lo può fare quindi nella segretezza della propria camera o con l’aiuto di una terza persona (un parente, un amico, un avvocato, ecc.).

Il documento viene scritto a penna su foglio di carta; viene poi firmato e datato per poi essere custodito dal testatore stesso secondo le modalità da lui preferite. Può essere conservato in casa, nascosto in cassaforte, consegnato a una terza persona come un notaio, un familiare, anche uno degli stessi eredi.

È possibile fare delle copie del testamento olografo in modo che non vi siano incertezze, dispersioni o alterazioni dello stesso. Tuttavia anche le copie dovranno essere effettuate nella stessa modalità con cui viene fatto l’originale: a penna e su carta. Non è quindi ammessa una riproduzione meccanica tramite fotocopia, scannerizzazione, fotografia, ecc. In pratica, si tratterà di realizzare un nuovo originale. L’importante è che la copia abbia lo stesso identico contenuto della prima versione del testamento. Se dovesse infatti mutare il suo contenuto, il primo testamento perderebbe valore per essere sostituito dal secondo.

Come si fa un testamento olografo

Poiché del testamento pubblico si occupa il notaio, in questa sede ci occuperemo di spiegare come scrivere un testamento olografo. Non è affatto difficile. Qui di seguito forniremo le indicazioni pratiche.

Se poi ti interessa la nostra versione video, clicca qui.

La capacità di intendere e volere

Bisogna innanzitutto essere nel pieno delle proprie capacità mentali. Difatti, una persona con una grave patologia psichica non può fare testamento: diversamente l’atto potrebbe essere annullato dagli eredi.

La giurisprudenza ritiene che chi è soggetto ad amministrazione di sostegno può fare testamento, salvo diversa previsione del giudice nel decreto di nomina dell’amministratore.

Una limitazione fisica, come ad esempio un handicap motorio, non pregiudica la validità del testamento. Tuttavia, se questo problema pregiudica l’utilizzo delle mani, allora il testamento olografo non può essere redatto: la legge infatti ritiene nullo il testamento scritto con il supporto fisico di una terza persona che stringa la mano al testatore e gliela diriga. È ammesso solo un sostegno al braccio. In ipotesi del genere (si pensi a un malato di SLA) bisogna ricorrere al testamento pubblico.

La ricognizione del patrimonio

Per fare un testamento olografo è necessario poi aver chiaro tutto il proprio patrimonio: non solo quello di cui si dispone al momento della redazione del documento in questione ma anche quello che, nel corso della propria vita, è stato oggetto di donazioni ai genitori, al coniuge e ai figli. Tali donazioni infatti si considerano come una sorta di “anticipo dell’eredità”: sono cioè un acconto sulle quote di legittima che la legge riserva a tali soggetti.

Ipotizziamo Mattia che abbia due figli e tre case. Nel corso della propria vita ha intestato un immobile a uno dei figli. Quest’ultimo quindi, avendo già ricevuto ciò che gli spettava per legge, potrebbe anche non ricevere nulla col testamento senza perciò poter ricorrere al giudice: la sua quota di legittima è stata infatti già soddisfatta.

Fare una ricognizione di tutto il proprio patrimonio serve quindi a evitare liti tra gli eredi. La legge non impone di trattare i familiari allo stesso modo; quindi ben potrebbe un padre o una madre lasciare di più a un figlio piuttosto che a un altro. L’importante è che non violi le quote di legittima a questi spettanti. Alla fine dell’articolo troverai uno schema che ti indica quali sono le quote di legittima. L’importante è che tu sappia che, una volta soddisfatti i legittimari (appunto gli eredi a cui spetta la legittima, ossia il coniuge non divorziato e i figli o, in mancanza dei figli, i genitori) puoi fare della restante parte del tuo patrimonio (la cosiddetta quota disponibile) ciò che vuoi a lasciarla a chi preferisci.

Le formalità per redigere un testamento

La redazione materiale del testamento è tutt’altro che complessa. Devi:

  • scrivere le tue ultime volontà su un foglio di carta, preferibilmente con una penna di colore resistente al tempo (meglio quindi se blu o nera);
  • apporre una data alla fine del testamento;
  • firmare il testamento per come hai da sempre firmato tutti i documenti (quindi poco importa se si tratta di un segno o uno scarabocchio).

A questo punto il testamento è valido, anche se non ha ricompreso tutti i tuoi beni. Potrai infatti sempre sostituirlo con uno ulteriore o integrarlo con l’indicazione dei beni che hai successivamente conseguito.

Suggerimenti pratici per evitare contestazioni sul testamento

Ecco alcuni ulteriori suggerimenti che ti consentiranno di scrivere un testamento che non dia luogo a controversie:

  • scrivi in modo chiaro e con scrittura comprensibile: evita abrasioni, cancellature e correzioni. Nel qual caso è sempre meglio redigere prima una brutta copia per poi fare la “bella”;
  • non usare formule equivoche: fai in modo di identificare correttamente gli eredi per nome e cognome laddove possano esserci dubbi (sarebbe comunque valido un testamento che riporti una frase come «Lascio a mia moglie…»). Allo stesso modo individua i diritti che intendi lasciare in modo inequivoco. Ad esempio, se intendi lasciare l’usufrutto di un bene al tuo coniuge utilizza le parole corrette (a tal fine, l’aiuto di un avvocato potrà risultare molto importante);
  • fai prima un inventario dei tuoi beni, inclusi immobili, conti bancari, investimenti e oggetti di valore personale. Questo ti aiuterà a chiarire come desideri che siano distribuiti dopo la tua morte;
  • individua chiaramente i beni che intendi lasciare in eredità: ciò è particolarmente importante quando si tratta di immobili (identificali con gli estremi catastali senza dimenticare le loro pertinenze);
  • fai una netta ripartizione dei beni: se anche puoi genericamente limitarti a indicare le quote di eredità spettanti ai tuoi eredi (ad esempio: «Lascio a mia moglie un terzo dell’eredità e ai miei figli i residui due terzi da dividere in parti uguali»), è preferibile invece che individui i beni da attribuire in proprietà esclusiva a ciascun singolo erede (ad esempio: «Lascio a mio figlio Lucio la casa al mare e a mia figlia Ludovica il mio conto corrente con tutti i soldi»). In questo modo eviterai che si formi una comunione ereditaria, il che obbligherebbe gli eredi a effettuare poi la divisione e, nel caso di mancato accordo, ricorrere al giudice;
  • considera le quote di legittima: come detto sopra, la legge italiana prevede la tutela dei cosiddetti “eredi legittimari” (coniuge, figli e, in loro assenza, genitori), ai quali è riservata una quota della successione che non può essere lesa (la “quota legittima”). Assicurati che il testamento rispetti queste disposizioni per evitare future contestazioni;
  • nomina di un Esecutore Testamentario ossia una persona di fiducia incaricata di assicurare che le volontà espresse nel testamento siano rispettate. Non è tuttavia obbligatorio;
  • redigi sempre almeno due o più copie del testamento in modo che non ci sia il rischio che questo vada disperso o distrutto;
  • metti al corrente gli eredi dell’esistenza di un testamento in modo che questi sappiano che, alla tua morte, dovranno eseguire le tue ultime volontà;
  • custodisci il testamento in un luogo sicuro, dove cioè nessuno possa accedere facilmente, ma non renderlo introvabile;
  • fai una revisione periodica: è importante aggiornare il testamento in caso di cambiamenti significativi nella tua vita, come un matrimonio, un divorzio o la nascita di un figlio.

Sostituzione e integrazione del testamento

In qualsiasi momento potrai sostituire il tuo testamento con uno nuovo. In tal caso il successivo atto revoca automaticamente quello precedente che, comunque, farai bene a s strappare per evitare equivoci.

Il nuovo testamento dovrà essere effettuato per come appena indicato, riportando la nuova data.

Puoi anche integrare il precedente testamento con un addendum, ossia un ulteriore atto che vada a ripartire i beni di cui sei diventato successivamente proprietario o quelli che avevi dimenticato di inserire nel primo testamento.

 Quali sono le quote di legittima

Se chi muore lascia
Quote legittima
Quota disponibile
Solo il coniuge ½ al coniuge ½
Il coniuge e un figlio 1/3 al coniuge; 1/3 al figlio 1/3
Il coniuge e due o più figli 1/4 al coniuge; 2/4 ai figli ¼
Solo il figlio (senza coniuge) ½ al figlio ½
Solo due o più figli (senza coniuge) 2/3 ai figli 1/3
Solo ascendenti legittimi 1/3 agli ascendenti 2/3
Il coniuge e ascendenti legittimi (senza figli) ½ al coniuge; ¼ agli ascendenti 1/4
Il coniuge separato Ha gli stessi diritti del coniuge non separato salvo abbia subito l’addebito

Se il testamento non c’è o è nullo

Diverso è il discorso se il defunto non ha fatto testamento o il testamento è nullo. In tal caso, l’eredità viene divisa secondo le seguenti regole.

Se chi muore lascia
Quote del patrimonio spettanti a
Solo il coniuge, senza altri eredi (figli, ascendenti, fratelli e sorelle) Tutta l’eredità al coniuge
Il coniuge e un figlio ½ al coniuge; ½ al figlio
Il coniuge e due o più figli 1/3 al coniuge; 2/3 ai figli
Il coniuge ed ascendenti o fratelli e sorelle (senza figli) 2/3 al coniuge; 1/3 ad ascendenti – fratelli e sorelle
Solo il figlio (senza coniuge) Tutta l’eredità al figlio
Solo ascendenti ½ agli ascendenti in linea paterna; ½ agli ascendenti in linea materna
Solo fratelli e sorelle Una quota ciascuno in parti uguali; i fratelli e le sorelle unilaterali (padre o madre diversi) conseguono però la loro metà della quota dei germani (stessi genitori)
Solo ascendenti e fratelli o sorelle ½ eredità ai genitori; ½ diviso tra fratelli e sorelle
Altri parenti Se il defunto muore senza lasciare ascendenti, discendenti, fratelli o sorelle o coniuge, la successione si devolve in favore dei parenti entro il sesto grado [10]. A tal proposito va precisato che si applica la regola secondo la quale i legami più prossimi escludono quelli di grado più remoto
Coniuge separato Ha gli stessi diritti del coniuge non separato salvo abbia subito l’addebito
 
Pubblicato : 29 Febbraio 2024 11:30