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Come ottenere il rimborso della cessione del quinto

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(@paolo-remer)
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Quando e a chi spetta la restituzione delle spese applicate alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione, se è stata rinnovata o estinta anticipatamente.

Sapevi che se hai rinegoziato, o estinto in anticipo, una cessione del quinto dello stipendio o della pensione hai diritto alla restituzione di una parte della somma? Questa informazione può valere parecchio. Vediamo come ottenere il rimborso della cessione del quinto: potresti recuperare una cifra consistente, se sai come fare.

Le banche e le società finanziarie non te lo dicono perché non gli conviene, e non te lo dicono neppure le agenzie alle quali forse ti eri rivolto per ottenere il prestito, perché non gli interessa (per loro l’affare è concluso nel momento in cui hanno incassato la provvigione): così adesso te lo spieghiamo noi, illustrandoti in che modo puoi riavere indietro i tuoi soldi. Ti anticipiamo che è possibile farlo anche per i prestiti già chiusi, quindi non solo per quelli ancora aperti e in corso di restituzione rateale.

A chi spetta il rimborso della cessione del quinto?

Il rimborso della cessione del quinto spetta a chi, negli ultimi 10 anni, ha estinto in anticipo, oppure ha rinnovato, una cessione del quinto.

Ti ricordiamo che l’estinzione anticipata può avvenire in qualsiasi momento (anche il giorno dopo la stipula del contratto), a discrezione di chi ha ricevuto il prestito e vuole restituirlo prima della scadenza, mentre il rinnovo è possibile se sono trascorsi almeno i 2/5, cioè il 40%, del periodo di rimborso programmato (ad esempio, se erano state convenute 120 rate, si può rinnovare dopo averne già saldate almeno 48).

Il rimborso della cessione del quinto è automatico?

No, il rimborso della cessione del quinto non è automatico, ma avviene su richiesta. Devi quindi presentare un’apposita domanda a chi ti aveva erogato il prestito, possibilmente avvalendoti dell’ausilio di un soggetto specializzato, come un professionista o un’associazione specializzata di tutela dei consumatori. E se la banca o la società finanziaria si oppone devi instaurare una causa giudiziaria, con l’assistenza di un avvocato esperto. Ma il più delle volte non è necessario arrivare a tanto, se la richiesta è ben impostata e contiene gli elementi che adesso ti indichiamo.

Quanto posso recuperare con il rimborso?

Con il rimborso della cessione del quinto puoi recuperare cifre considerevoli: mediamente, qualche migliaio di euro, in base all’entità del prestito che avevi ricevuto.

Il rimborso comprende le seguenti voci applicate alla cessione del quinto dall’istituto erogante e che dunque incidono sul costo complessivo del finanziamento ben al di là della somma concessa in prestito:

  • spese di istruttoria per l’apertura della pratica e la concessione del prestito;
  • commissioni di attivazione, di intermediazione e di gestione, o comunque diversamente denominate;
  • spese di incasso delle rate;
  • costo dell’assicurazione sul prestito (viene stipulata per coprire il caso di morte o di perdita del lavoro);
  • oneri erariali (imposte, tasse, bolli).

Il tutto con l’aggiunta degli interessi legali (maturati dalla data della domanda a quella di effettivo soddisfo del credito).

Si tratta, in sintesi, delle spese ed oneri non maturati (in tutto o in quota parte) a causa dell’intervenuto rinnovo o dell’estinzione anticipata: questi importi devono essere restituiti a chi aveva ricevuto la cessione del quinto e così ha interrotto l’originario piano di rimborso programmato, ma aveva già pagato quei costi applicati al contratto inizialmente stipulato.

Tieni presenti che tali importi erano stati calcolati, ed applicati, in base alla scadenza naturale del contratto di cessione (che può durare da un minimo di 24 mesi a un massimo di 10 anni), ma a seguito dell’interruzione del piano non hanno più ragion d’essere, e non sono più dovuti. Perciò devono essere restituiti ove si riferiscano alla durata residua del contratto, quella che appunto è stata modificata per effetto dell’estinzione anticipata o del rinnovo.

Come calcolare la somma da chiedere a rimborso?

Per individuare con precisione tutte le voci rimborsabili è bene ricorrere ad un tecnico, perché il più delle volte esse non emergono in modo chiaro nel contratto e non sono facilmente intuibili e rilevabili da chi non è esperto di contabilità, diritto bancario e matematica finanziaria.

È necessaria una qualificata assistenza legale ed è consigliabile, prima di tutto, munirsi di una perizia tecnica, basata sulla documentazione contrattuale e bancaria della cessione del quinto, per calcolare esattamente l’entità del rimborso e valutare la convenienza delle azioni da intraprendere per ottenerlo.

Tecnicamente, per quantificare le somme rimborsabili si adotta il criterio del pro rata temporis (in proporzione al tempo): con apposite formule, si rapportano le spese ed i costi accessori stabiliti per l’intero contratto di cessione del quinto al periodo di effettiva durata, quindi fino al momento dell’estinzione anticipata o del rinnovo, oltre il quale la parte ulteriore non è più dovuta e deve essere restituita se il cliente la aveva pagata in anticipo. Questo conteggio va fatto voce per voce, richiede proporzioni matematiche per attribuire i vari costi ai rispettivi periodi, è può essere complicato: per questo serve l’aiuto di un esperto.

Anche le spese di incasso rata – che apparentemente sembrano essere singole – in realtà spesso vengono conteggiate globalmente e divise per il numero delle rate stabilite: ad esempio, su 120 rate per una cessione del quinto di durata decennale con restituzione mensile, ma se l’estinzione anticipata avviene dopo sole 48 rate, la quota parte delle spese di incasso delle rimanenti 96 non è dovuta e va restituita se era già stata applicata dalla banca.

Come posso ottenere il rimborso?

Se rientri nella casistica che abbiamo indicato, puoi ottenere il rimborso della cessione del quinto formulando, con lettera raccomandata o Pec, un’istanza di restituzione (tecnicamente chiamata reclamo) alla banca o società finanziaria che ti aveva erogato il prestito. Se non ti rispondono entro 60 giorni dal ricevimento della missiva (o se la risposta è negativa), puoi, alternativamente:

  • presentare un ricorso all’Arbitro bancario e finanziario (Abf), un collegio qualificato e indipendente, a costi molto contenuti (20 euro per contributo spese di procedura, che in caso di esito favorevole vengono rimborsati);
  • instaurare una causa civile ordinaria davanti al giudice di pace competente (o in tribunale, se le somme richieste superano i 10.000 euro).

Volendo, puoi fare prima il ricorso all’Abf (che è sempre consigliabile) e poi, nel malaugurato caso di esito negativo, avviare la causa giudiziaria ordinaria (in tal caso la procedura svolta all’Abf varrà come mediazione esperita, e quindi non ci sarà bisogno di ripeterla).

Quanto tempo occorre per ottenere il rimborso?

Il rimborso della cessione del quinto potrebbe non arrivare in tempi rapidi se la banca o società finanziaria che aveva erogato il prestito – e quindi aveva anche incamerato e trattenuto i costi da restituire – si oppone alla richiesta del cliente e quindi è necessario ricorrere all’Abf (Arbitro bancario e finanziario) o avviare direttamente una causa giudiziaria in sede civile per recuperare il dovuto, senza passare prima attraverso l’Abf.

In fase amministrativa (reclamo e ricorso all’Abf) possono bastare pochi mesi (non meno di 2 perché, come abbiamo visto, 60 giorni è il termine concesso alla finanziaria per rispondere alla prima istanza); dal giudice di pace (o in tribunale, se le somme superano i 10.000 euro), invece, possono passare alcuni anni, a seconda della complessità della causa e del carico di lavoro dell’ufficio giudiziario, per ottenere la sentenza, e poi per metterla in esecuzione se la banca o la finanziaria non dovesse pagare spontaneamente.

In media, i consumatori ottengono il soddisfo delle loro pretese in circa 6-8 mesi davanti all’Abf, e in non meno di un anno e mezzo davanti al giudice (considerando solo il primo grado di giudizio e salvi quindi i tempi ulteriori se la banca soccombente dovesse proporre appello).

Il rimborso può essere accelerato se si raggiunge una transazione soddisfacente con l’istituto erogante sull’entità della somma da rimborsare, quindi senza necessità di andare in causa: ciò può avvenire attraverso la mediazione (che nelle cause bancarie e finanziarie è obbligatoria, se non si ricorre prima all’Abf) o nella negoziazione assistita cui partecipano i rispettivi avvocati delle parti.

Perché mi spetta il rimborso della cessione del quinto?

Vediamo ora, entrando un po’ nel tecnico, a che titolo ti spetta il rimborso della cessione del quinto. Con questa spiegazione capirai perché la tua richiesta è fondata in base alla legge e pertanto hai diritto a farti restituire le somme pagate in più.

La Corte Costituzionale, con una recente sentenza [1] ha dichiarato l’illegittimità di una norma del Testo Unico Bancario, intitolata «Rimborso anticipato» [2] che era stata modificata, nel 2021, dal “Decreto Sostegni bis” varato dal Governo Draghi e poi convertito in legge [3]. Questa disposizione limitava i rimborsi ai soli costi variabili, cioè quelli dipendenti dalla durata del contratto – i cosiddetti costi recurring – e li escludeva, invece, per gli altri costi – detti upfront – tra cui rientrano proprio quelli che abbiamo elencato sopra. In poche parole, adesso la restituzione deve riguardare il costo totale del credito concesso, e non solo i costi recurring o variabili che dir si voglia.

La posizione della Consulta si allinea a quella della Corte di Giustizia Europea con la nota sentenza “Lexitor” [4] in base alla quale, in estrema sintesi, in caso di estinzione di prestiti ai consumatori prima della naturale scadenza, il cliente ha diritto alla restituzione di tutti i costi che erano stati posti a suo carico, senza distinzione, limitatamente al periodo in cui non ha goduto del finanziamento: ad esempio, in un prestito di durata decennale, interrotto per estinzione anticipata dopo 6 anni, la quota parte dei costi relativi ai 4 anni rimanenti e non fruiti dovrà essere rimborsata, se chi aveva erogato il prestito l’aveva già incassata in quanto era stata “spalmata” nelle rate periodiche pagate dal cliente. Ecco perché, nel caso della cessione del quinto rinnovata o interrotta prima della scadenza per estinzione anticipata, sorge il diritto al rimborso di quanto pagato in più.

La sentenza ha una portata omnicomprensiva, in quanto riguarda non solo la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, ma in generale tutte le varie forme di credito al consumo – quindi tutti i prestiti e finanziamenti estinti prima della scadenza naturale, con una parziale eccezione per i mutui – e il rinnovo è assimilato all’estinzione anticipata, in quanto il precedente contratto viene rinegoziato e superato dalle nuove condizioni.

Mi spetta il rimborso per le vecchie cessioni del quinto?

È importante sottolineare che, dopo l’intervento della Corte Costituzionale di dicembre 2022, la norma dichiarata illegittima non si applica più – e quindi è chiaro che devono essere rimborsati tutti i costi del finanziamento, considerando la durata residua del contratto interrotto e nel quale tali oneri erano stati “caricati” – ma i riflessi si estendono anche ai contratti di cessione del quinto stipulati prima, se il rinnovo o l’estinzione anticipata si erano verificati entro l’ultimo decennio (dopo 10 anni matura la prescrizione ordinaria dei diritti di credito).

Questo perché la declaratoria di illegittimità costituzionale ha travolto la norma del Decreto Sostegni bis, che aveva limitato l’efficacia temporale dei principi introdotti dalla sentenza Lexitor ai soli conratti successivi all’entrata in vigore della legge (25 luglio 2021): così ora che è caduto questo sbarramento il rimborso può essere fatto valere anche per i contratti antecedenti, cioè per le vecchie cessioni del quinto già esaurite.

Attenzione: i termini utili per esercitare il diritto al rimborso decorrono non dalla data dell’iniziale cessione del quinto, bensì dal momento – che può essere successivo di parecchi anni – del rinnovo o dell’estinzione anticipata. Ciò significa che si può richiedere la restituzione anche per cessioni del quinto che erano state attivate più di 10 anni fa, ad esempio nel 2009, se poi, mentre il contratto era in corso, c’è stata una rinegoziazione intervenuta negli ultimi 10 anni.

 
Pubblicato : 26 Giugno 2023 09:45