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Come funziona l’immunità parlamentare

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(@angelo-greco)
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Cos’è e cosa copre l’immunità parlamentare secondo l’articolo 68 della Costituzione.

L’immunità parlamentare rappresenta un pilastro fondamentale del nostro sistema democratico, prevista e garantita già dalla Costituzione all’articolo 68. Ma la sensazione che essa rappresenti una roccaforte degli abusi per i politici è forte nella collettività. L’immaginario comune è che l’immunità parlamentare serva solo a garantire l’impunità di condotte che, normalmente, sarebbero punite in capo a qualsiasi altro soggetto che non rivesta ruoli pubblici. Ecco perché è bene comprendere come funziona l’immunità parlamentare, cosa significa realmente questo istituto e cosa comporta per i membri del Parlamento.

Questo articolo si propone di chiarire il concetto e le sue implicazioni, utilizzando un linguaggio accessibile e diretto.

Cos’è l’immunità parlamentare?

Contrariamente a quanto spesso si crede, l’immunità parlamentare non è rivolta a impedire l’avvio di procedimenti penali nei confronti di deputati e senatori, né impone – come succedeva prima delle famose indagini denominate “Mani pulite” – che eventuali indagini nei loro confronti siano soggette all’autorizzazione della Camera di appartenenza.

Sarà allora bene leggere il secondo comma dell’articolo 68 della Costituzione per comprendere cos’è e come funziona l’immunità parlamentare. Tale norma stabilisce testualmente che «Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione». Tali limiti però non operano in due casi:

  • se tali misure vengono emesse in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna
  • se il parlamentare è stato colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza.

Qual è la funzione dell’immunità parlamentare?

L’immunità parlamentare è una protezione costituzionale riservata ai membri del Parlamento in carica (quindi: deputati e senatori). Non spetta pertanto a tutti i politici (come ad esempio gli appartenenti al Governo) o ai componenti di altre istituzioni (ad esempio la magistratura, le forze dell’ordine, ecc.).

Lo scopo dell’immunità è garantire ai parlamentari la libertà e l’indipendenza tutelandoli da eventuali persecuzioni strumentali. I padri e le madri costituenti hanno così voluto evitare ingerenze, nell’attività legislativa, da parte della magistratura o della pubblica amministrazione (ad esempio le forze dell’ordine) che, magari per scopi politici, avrebbero potuto perseguire un deputato o un senatore solo perché di una corrente opposta.

L’immunità parlamentare ha due caratteristiche principali:

  • l’insindacabilità;
  • l’inviolabilità.

L’insindacabilità implica che i parlamentari non possono essere perseguitati per le opinioni e i voti espressi nell’esercizio delle loro funzioni. In altre parole, possono parlare e votare liberamente senza timore che le loro parole o scelte possano essere usate contro di loro in tribunale

L’inviolabilità, invece, protegge i parlamentari da arresti e altri atti limitativi della libertà (come perquisizioni, intercettazioni, sequestro di corrispondenza e simili) senza previa autorizzazione della Camera di appartenenza, a meno che non vengano colti in flagranza di reato o ci sia una sentenza irrevocabile di condanna. La magistratura però può sempre sottoporre i parlamentari a un procedimento penale se sono sospettati di aver commesso un reato.

L’intento dell’immunità parlamentare è dunque garantire la libertà e l’indipendenza del Parlamento, proteggendo i suoi membri da persecuzioni strumentali che potrebbero influenzare il loro operato. Non mira a offrire impunità ma a salvaguardare il corretto funzionamento della democrazia. Attraverso l’insindacabilità e l’inviolabilità, i parlamentari possono svolgere il loro ruolo senza timore di ritorsioni, garantendo così rappresentanza e decisioni libere per i cittadini che rappresentano.

In quali casi l’immunità può essere revocata?

L’immunità parlamentare non è assoluta. In casi di reati gravi, come quando un parlamentare è colto in flagranza di reato, o in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, l’immunità può essere revocata.

Inoltre, l’immunità non vieta atti come perquisizioni, intercettazioni e sequestri, ma richiede solo la preventiva autorizzazione della Camera di appartenenza.

Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.

Queste misure assicurano che l’immunità non sia un ostacolo alla giustizia, ma un equilibrio tra protezione dei rappresentanti eletti e responsabilità penale.

Come funziona il processo di autorizzazione?

Quando si sospetta che un parlamentare abbia commesso un reato, la magistratura può richiedere l’autorizzazione alla Camera di appartenenza per procedere con atti restrittivi o persecutori. Questo processo assicura che ogni azione contro un parlamentare sia ponderata e giustificata, proteggendo l’indipendenza del Parlamento e al contempo consentendo indagini su presunti reati.

 
Pubblicato : 3 Gennaio 2024 07:17