forum

Come funziona la pr...
 
Notifiche
Cancella tutti

Come funziona la prescrizione dei debiti in Italia?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
57 Visualizzazioni
(@angelo-greco)
Post: 3141
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Come evitare di pagare un debito ricorrendo alla prescrizione: quali sono i termini.

Quando passa molto tempo senza che il creditore reclami il pagamento dovutogli, il suo diritto cade in prescrizione. La prescrizione non è altro che l’impossibilità, per il creditore, di rivolgersi al giudice per ottenere tutela.

Nel caso di un pagamento omesso quindi il debitore non rischierà più alcuna azione legale, né alcun pignoramento.

Cerchiamo di comprendere come funziona la prescrizione dei debiti in Italia: quali sono i termini di prescrizione e come fare per farla valere.

Cos’è la prescrizione?

La prescrizione di un debito è un meccanismo giuridico in base al quale, dopo un certo periodo di tempo e in determinate condizioni, un pagamento non può più essere legalmente reclamato dal creditore.

A dire il vero, la prescrizione cade solo sul diritto del creditore di rivolgersi al giudice (ossia sul lato processuale del diritto), non anche sull’aspetto sostanziale del diritto stesso. In pratica il diritto di credito continua ad esistere ma non può comunque essere tutelato dinanzi a un tribunale.

La considerazione appena fatta non è teorica ma ha una importante ripercussione pratica. Difatti se il debitore paga spontaneamente un debito prescritto – non importa se per ignoranza o distrazione – non può più chiedere la restituzione della somma non dovuta.

Quali sono i tempi di prescrizione dei debiti in Italia?

I tempi di prescrizione variano in base al tipo di credito.

La regola vuole che la prescrizione sia sempre di 10 anni salvo che la legge disponga diversamente.

In 5 anni si prescrivono invece i pagamenti periodici e i debiti collegati ad atti illeciti.

Vediamo qualche esempio.

Quali sono i debiti che si prescrivono in 10 anni?

In linea generale si prescrivono in 10 anni tutte le obbligazioni derivanti da un contratto (scritto o orale che sia). Quindi, ogni volta che un debita deriva da una scrittura privata, un atto pubblico, un contratto con una banca, una fattura ma anche un accordo verbale, la prescrizione è di 10 anni.

Fanno eccezione:

  • parcelle a professionisti (notai, avvocati, commercialisti, ecc.): 3 anni;
  • pagamenti per corsi privati: 3 anni;
  • provvigione all’agente immobiliare: 1 anno;
  • farmaci acquistati in farmacia: 1 anno;
  • pernottamenti in hotel, ostelli, affittacamere, b&b: 6 mesi.

Quali sono i debiti che si prescrivono in 5 anni?

In 5 anni si prescrivono innanzitutto i debiti che vanno pagati almeno una volta all’anno o entro frazioni più brevi. Ecco alcuni esempi:

  • bollette delle utenze del telefono;
  • oneri condominiali ordinari;
  • canoni di locazione;
  • stipendio e TFR;
  • rate del mutuo alla banca.

Fanno eccezione:

  • bollette della luce, acqua e gas: 2 anni;
  • oneri condominiali straordinari: 10 anni (in quanto dovuti una tantum e non periodicamente);
  • oneri condominiali dovuti dall’inquilino al locatore: 2 anni.

Quando si prescrivono le tasse?

Tasse e imposte hanno tempi di prescrizione diversi a seconda della tipologia. In particolare:

  • 10 anni: in generale tutte le imposte dovute allo Stato come Irpef, Ires, Iva, Irap, imposta di bollo, di registro, ipotecaria, catastale, donazioni, successioni;
  • 5 anni: in generale tutte le imposte dovute a Regioni, Province, Comuni come Tari Imu, Tosap. Si prescrivono in 5 anni anche i contributi previdenziali dovuti all’Inps e Inail. In 5 anni si prescrivono le sanzioni amministrative, le multe stradali, le sanzioni penali, le sanzioni tributarie collegate al mancato pagamento delle imposte;
  • 3 anni: il bollo auto.

Le cartelle esattoriali hanno tempi di prescrizione che dipendono dal tipo di imposta e/o sanzione in esse riportate. Quindi seguono i termini appena elencati.

Quali sono i debiti che si prescrivono in 2 anni?

In due anni si prescrive il diritto al risarcimento da incidenti stradali e gli altri diritti derivanti dal contratto di assicurazione.

Invece il premio da pagare all’assicurazione si prescrive in 1 anno.

Come far valere la prescrizione?

La prescrizione non richiede l’accertamento di un giudice. Basta il semplice decorso del tempo. Qualora il creditore dovesse rivendicare il pagamento il debitore potrebbe ignorare la richiesta e, semmai il primo dovesse agire in giudizio, il secondo potrebbe difendersi eccependo la prescrizione.

Diverso è il discorso se si riceve una ingiunzione di pagamento come una multa stradale, un decreto ingiuntivo, una cartella esattoriale: in questi casi non è possibile ignorare la richiesta. Bisogna fare ricorso al giudice per “annullare” la pretesa del creditore.

Cosa interrompe la prescrizione di un debito?

Ci sono alcuni atti che interrompono il decorso del termine di prescrizione e, se effettuati prima che questa scada, fanno sì che il termine decorra nuovamente da capo.

La prescrizione può essere interrotta da una formale richiesta di pagamento da parte del creditore che può essere inviata con raccomandata a.r. o pec. Non conta la lettera semplice, l’email, il messaggio Whatsapp o la telefonata.

L’interruzione si verifica anche per l’avvio di una azione giudiziale o un pignoramento.

La prescrizione può essere interrotta poi da una ammissione del debito da parte del debitore che può essere espressa (ad esempio con una dichiarazione scritta) o tacita (ad esempio con la richiesta di una dilazione o di uno sconto).

È possibile rinunciare alla prescrizione?

Sì, è possibile. Il debitore può volontariamente rinunciare alla prescrizione, accettando di pagare il debito anche se il termine è scaduto.

Cosa accade dopo la prescrizione di un debito?

Una volta che un debito è prescritto, il creditore perde il diritto legale di richiederne il pagamento. Tuttavia, come detto sopra, la prescrizione non cancella il debito in sé ma solo la facoltà di agire dinanzi al giudice.

 
Pubblicato : 16 Novembre 2023 07:00