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Come funziona la detrazione sull’affitto per studenti universitari

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(@angelo-greco)
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Come funziona il bonus per gli studenti universitari fuori sede? Si tratta di un beneficio fiscale che consente di recuperare la spesa dei canoni di locazione dalle tasse.

Se sei uno studente universitario fuori sede hai diritto a una detrazione fiscale del 19% sui canoni di locazione che paghi da fuori sede. Quindi puoi recuperare il 19% di quanto paghi al padrone di casa sulle tasse che annualmente versi allo Stato a titolo di Irpef.

Per ottenere la detrazione l’università deve essere distante almeno 100 km rispetto al Comune in cui lo studente ha la residenza anagrafica. Deve essere anche un Provincia diversa da quella in cui lo studente ha la residenza.

Questa detrazione spetta anche nel caso in cui la spesa sia sostenuta per il familiare fiscalmente a carico.

Ma procediamo con ordine e vediamo come funziona la detrazione sull’affitto per studenti universitari. 

Come detrarre le spese per l’affitto universitario

Gli studenti iscritti a corsi di laurea (escludendo master, Istituti Tecnici Superiori e corsi post laurea come dottorati o specializzazioni [1]) possono beneficiare di una detrazione del 19% sui canoni di locazione derivanti da contratti firmati o rinnovati, a patto che l’università si trovi:

  • in un Comune distante almeno 100 km dal Comune di residenza e sempre che si tratti di una provincia diversa, misurando la distanza attraverso qualsiasi percorso esistente, sia ferroviario che stradale;
  • in uno Stato membro dell’UE, in Norvegia o in Islanda.

La locazione deve riguardare immobili situati nel Comune in cui si trova l’università o in Comuni adiacenti. 

La detrazione è applicabile su un importo totale non superiore a 2.633 euro (pertanto la detrazione massima è di 500 euro).

Tali canoni di locazione sono rilevanti anche se sostenuti nell’interesse di persone considerate fiscalmente a carico. 

Il limite massimo detraibile rimane invariato anche in presenza di più contratti stipulati da un genitore per più figli [2]. Tuttavia, nel caso di genitori con due figli universitari a carico che abbiano firmato due distinti contratti di locazione (anche in due diverse città), ciascun genitore può fruire della detrazione per intero (fino a 2.633 euro ciascuno) [3]. 

Se c’è un solo figlio a carico di entrambi i genitori, il limite di 2.633 euro va diviso tra loro [4].

La detrazione è prevista anche per i canoni legati ai contratti di ospitalità o gli atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza scopo di lucro e cooperative. 

La detrazione non è applicabile ai contratti di sub-locazione [5].

Detrazione affitto in altri Stati dell’UE

La detrazione prevista per gli studenti universitari spetta anche per i canoni di locazione sostenuti da studenti iscritti a corsi di laurea in università fuori dal territorio nazionale, ubicate in uno degli Stati dell’Unione europea. In tale ipotesi, la detrazione del canone è subordinata alla sola stipula (o al rinnovo) di contratti di locazione e di ospitalità, o di atti di assegnazione in godimento senza altra indicazione [6].

È, tuttavia, necessario che l’istituto che ospita lo studente rientri tra gli «enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative». 

Detrazione affitto per stage universitari

Come precisato dall’agenzia delle Entrate [7], la detrazione non spetta agli studenti che frequentano corsi post laurea quali master, dottorati di ricerca e corsi di specializzazione, sia in Italia che all’estero. Lo svolgimento di uno stage, quindi, non permette la fruizione dell’agevolazione in questione, se effettuato in un periodo successivo a quello del corso di studi universitari.

Detrazione per figli non a carico

Condizione affinché il genitore possa scalare dalle tasse il canone di locazione per il figlio universitario è che quest’ultimo sia fiscalmente a suo carico. L’agenzia delle Entrate ha precisato che «le spese intestate al contribuente e sostenute nell’interesse di un familiare, che nel corso dell’anno ha percepito redditi superiori al limite previsto per essere considerato a carico, non danno diritto alla detrazione né alla persona che ha sostenuto l’onere, né al familiare» [8]. Non essendo più fiscalmente a carico del padre, il figlio non potrebbe quindi portare in detrazione fatture a lui intestate relative a canoni d’affitto pagati con bonifico effettuato da suo padre.

Ma chi sono i figli fiscalmente a carico? Si tratta dei figli che hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Se però il figlio ha un’età non superiore a 24 anni, il reddito può arrivare a 4.000 euro. Il figlio non deve essere necessariamente convivente con il genitore.

Detrazioni per test universitari

La detrazione Irpef delle spese di istruzione universitaria è riconosciuta anche in relazione al contributo versato per partecipare alla prova di selezione (test di accesso ai corsi di laurea) eventualmente prevista dalla facoltà alla quale lo studente intende iscriversi, in quanto, laddove richiesto dall’ordinamento universitario, lo svolgimento della prova costituisce una condizione indispensabile per l’accesso a corsi di istruzione [9]. 

Detrazione per università private

La detrazione del 19% sulle spese d’affitto spetta anche per le spese sostenute per la frequenza di corsi di laurea presso università private, nonché per i corsi di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria, tenuti in università o istituti universitari pubblici o privati, italiani o stranieri

 
Pubblicato : 8 Aprile 2023 18:00