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Come funziona il diritto di accesso ai dati personali sul lavoro?

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(@paolo-florio)
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Le nuove regole sul diritto di accesso ai dati personali nel contesto lavorativo, stabilite dal Garante della Privacy.

Il Garante della Privacy ha recentemente emesso due provvedimenti che chiariscono le modalità di accesso ai dati personali da parte dei lavoratori. Questi provvedimenti stabiliscono le condizioni in cui un datore di lavoro può negare tale accesso, conformemente al Regolamento Ue 679/2016 (GDPR). Analizziamo i dettagli di questi provvedimenti e le loro implicazioni.

Quali sono i diritti dei lavoratori in termini di accesso ai dati personali?

Secondo il GDPR (Regolamento Ue 679/2016), i lavoratori hanno il diritto di accedere ai dati personali trattati dai loro datori di lavoro. Questo diritto include la ricezione di informazioni specifiche e complete in merito ai dati raccolti, come fotografie, immagini, rilevazioni GPS, ecc.

I datori di lavoro hanno l’obbligo di rispondere alle richieste di accesso in modo specifico e completo, fornendo tutti i dati personali raccolti.

Quali sono stati i casi esaminati dal Garante della Privacy?

Il Garante ha esaminato due casi specifici. Nel primo, un lavoratore aveva richiesto l’accesso ai dati raccolti in una relazione investigativa, che aveva portato al suo licenziamento. Nel secondo caso, un datore di lavoro aveva fornito una risposta generica alla richiesta di accesso di un dipendente, violando quindi il diritto di accesso del lavoratore.

Come possono i lavoratori far valere il loro diritto di accesso?

I lavoratori, per far valere il loro diritto di accesso, devono presentare una richiesta formale al datore di lavoro.

L’informativa deve essere comunicata senza giustificato ritardo e, al più tardi, entro un mese dalla richiesta. Termine che, in casi di particolare complessità, può essere prorogato fino a due mesi, previa informativa della proroga all’interessato.

In caso di mancata risposta, ritardo ingiustificato o risposta non adeguata, possono rivolgersi all’autorità di controllo per proporre un reclamo o inoltrare un ricorso giurisdizionale, come previsto dall’articolo 12 del GDPR.

Come devono essere le informazioni fornite dal datore di lavoro?

L’esercizio del diritto di accesso deve essere concreto ed effettivo. Il datore di lavoro deve quindi fornire al lavoratore richiedente un completo riscontro alle istanze, comunicando in maniera specifica i dati (e fornendone copia) e le informazioni richieste.

In quali situazioni può essere negato l’accesso ai dati?

L’accesso ai dati può essere negato solo in circostanze specifiche, come per la tutela di investigazioni o per l’esercizio di un diritto in sede giudiziaria. Questo è stabilito dall’articolo 2-undecies del Dlgs 196/2003, modificato dal Dlgs 101/2018.

Entro un mese dalla richiesta, il datore di lavoro informa il richiedente dei motivi dell’inottemperanza e della possibilità di proporre reclamo all’autorità di controllo o di proporre ricorso giurisdizionale.

Quali sono i tempi e le modalità di risposta del datore di lavoro?

Il datore di lavoro deve rispondere senza ingiustificato ritardo e, al massimo, entro un mese dalla richiesta. In casi di particolare complessità, questo termine può essere esteso fino a due mesi. È importante che le informazioni siano fornite in modo conciso, trasparente e facilmente accessibile.

A cosa serve il diritto di accesso sul lavoro?

La corretta applicazione del diritto di accesso ai dati personali nel contesto lavorativo può essere molto utile per il dipendente non solo per tutelare la propria riservatezza dall’acquisizione di informazioni non pertinenti all’attività lavorativa svolta, ma anche per difendersi da eventuali contestazioni disciplinari illegittime o comunque effettuate con violazione delle regole sulla privacy (come nel caso dell’impiego di agenzie investigative).

I datori di lavoro devono non solo rispettare i diritti dei lavoratori, ma anche adottare un approccio responsabile nella gestione delle informazioni personali, evitando risposte generiche o incomplete alle richieste di accesso.

 
Pubblicato : 13 Novembre 2023 18:15