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Come farsi dare soldi dai genitori senza considerarli nell’eredità?

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(@mariano-acquaviva)
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Che cos’è la collazione? Quali soldi sono esclusi dall’eredità? In quali casi le donazioni non rientrano nella quota ereditaria?

Tutti i figli sono uguali, almeno secondo la legge. Quando si parla di eredità, infatti, a ciascuno di essi spetta obbligatoriamente la stessa fetta dell’eredità, la quale non può in nessun caso essere intaccata. Si tratta della famosa “legittima”. Ciò però non significa che un figlio non possa avere più di un altro. Tale risultato può essere ottenuto non soltanto riservando la “quota disponibile” a uno di essi, ma anche in altro modo, disponendo del proprio patrimonio mentre si è in vita. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: Come farsi dare soldi dai genitori senza considerarli nell’eredità?

In effetti, le donazioni che i genitori fanno ai loro figli vengono considerate parte del patrimonio ereditario, influenzando la divisione dei beni tra gli eredi alla loro scomparsa. In questo articolo vedremo in quali casi è possibile dare soldi alla prole senza poi detrarli dalla quota d’eredità loro spettante.

Che cos’è la collazione?

Come anticipato in apertura, le cose che vengono donate in vita ai propri figli vengono calcolate all’interno della quota di eredità che spetta loro quando i genitori moriranno.

Questa operazione prende il nome di “collazione”.

La collazione è un principio giuridico che richiede che i beneficiari dell’eredità includano nel patrimonio ereditario tutti i beni ricevuti in vita sotto forma di donazioni dai genitori. Ciò è fatto per garantire una divisione equa dei beni tra tutti gli eredi.

Immaginiamo che un genitore abbia donato una somma di denaro al figlio per aiutarlo a comprare una casa. In questo caso, il valore della donazione deve essere incluso nel patrimonio ereditario del genitore alla sua morte.

Tuttavia, non tutte le donazioni né il trasferimento di denaro sono soggetti a collazione, nel senso che non devono essere inserite come parte integrante della quota ereditaria spettante. Approfondiamo la questione.

Quali soldi sono esclusi dall’eredità?

Secondo l’articolo 742 del Codice civile, alcune spese sono escluse dalla collazione, nel senso che non vanno comprese all’interno dell’eredità. Queste includono:

  • le spese di mantenimento, cioè i pagamenti effettuati per il sostentamento quotidiano del figlio non sono soggetti a collazione;
  • le spese per l’educazione e l’istruzione;
  • le donazioni per motivi di salute, cioè a causa di malattia;
  • le donazioni per abbigliamento, ossia i soldi dati per l’acquisto di vestiti;
  • le donazioni fatte in vista di un matrimonio;
  • le cosiddette donazioni remuneratorie, fatte in riconoscimento di meriti o servizi resi sono anch’esse escluse dalla collazione.

Supponiamo che i genitori abbiano pagato le spese mediche del figlio o abbiano contribuito finanziariamente al suo matrimonio. In questo caso, queste donazioni non sarebbero soggette a collazione e non verrebbero considerate nell’eredità.

Entro questi limiti è pertanto possibile farsi dare soldi dai genitori senza che gli stessi intacchino la propria quota di eredità.

Quando una donazione non è inclusa nell’eredità?

Affinché una transazione finanziaria tra genitori e figli sia considerata una donazione (la quale va ricondotta nella quota ereditaria) devono essere presenti due elementi chiave:

  • lo spirito di liberalità. Il donante deve aver dato il denaro o il bene con l’intenzione di arricchire il beneficiario senza aspettarsi un corrispettivo in cambio;
  • l’arricchimento del donatario. Il beneficiario deve effettivamente aver ricevuto un vantaggio finanziario dalla donazione.

In buona sostanza, per provare l’avvenuta donazione è necessario dimostrare che il genitore abbia dato dei soldi al figlio con lo specifico intento di arricchirlo, senza aspettarsi alcun genere di corrispettivo.

In mancanza di questi elementi è impossibile configurare il trasferimento di denaro come donazione, con il risultato che l’operazione non verrà ricompresa nell’eredità.

Ad esempio, la Corte di Cassazione [1] ha escluso che le somme date dalla madre alla figlia costituissero una donazione in senso stretto, in ragione del lungo periodo di convivenza fra le due donne.

Nel caso di specie, non c’erano elementi sufficienti per mostrare che i soldi ricevuti dalla figlia fossero necessari per motivi diversi dall’amministrazione familiare e nemmeno che la madre volesse così arricchire l’erede.

Di conseguenza, il denaro in questione (peraltro ricevuto in modo frazionato) non rientra nel patrimonio ereditario.

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Donazione: quando è un anticipo di eredità?

 
Pubblicato : 16 Novembre 2023 16:45