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Come fare causa davanti al Giudice di Pace senza avvocato?

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(@angelo-greco)
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Questo articolo illumina la strada attraverso il labirinto del giudice di pace, dall’obbligo di assistenza legale alla possibilità di conciliazione. Un viaggio nella legge italiana che rende comprensibile anche a non esperti.

Ti sei mai chiesto se hai bisogno di un avvocato per ricorrere al giudice di pace? O cosa significa la conciliazione in sede non contenziosa? Queste domande possono sembrare complicate, ma sono fondamentali per capire come funziona il nostro sistema giudiziario. In questo articolo, ci addentreremo nel mondo della procedura civile e, in particolare, spiegheremo come fare causa davanti al Giudice di Pace senza avvocato, spiegando in modo semplice e chiaro i termini e le procedure legali. 

Perché parliamo proprio di Giudice di Pace? Perché è l’unica ipotesi in cui la legge consente di avviare un giudizio senza la cosiddetta “difesa tecnica” (quella appunto di un avvocato). Dinanzi infatti al tribunale, l’assistenza del legale è sempre obbligatoria, anche per i giudizi di valore minimo. 

Ecco allora quali sono le ipotesi in cui il cittadino può difendersi da solo.

Quando è necessario un avvocato per ricorrere al Giudice di Pace?

Per capire meglio, prendiamo l’esempio di Tizio e Caio. Tizio ha una controversia con Caio e decide di ricorrere al giudice di pace per risolvere la questione. In questo caso, Tizio avrà bisogno dell’assistenza di un legale, perché sta avviando un giudizio per ottenere il riconoscimento di un suo diritto.

Il giudice di pace è un magistrato onorario e il procedimento davanti a lui è regolato dalle stesse norme che disciplinano il procedimento davanti al tribunale. Tuttavia, l’obbligo dell’assistenza da parte di un avvocato trova alcune eccezioni. Ciascun cittadino infatti può stare in giudizio personalmente solo in due casi:

  • quando il valore della causa non è superiore a 1.100 euro;
  • quando, nell’ipotesi in cui il valore della causa sia superiore a 1.100 euro, se il Giudice di Pace lo autorizza espressamente in base alla natura e all’entità della controversia.

Cosa significa la conciliazione in sede non contenziosa?

Ma cosa succede se Tizio e Caio volessero risolvere la loro disputa senza avviare un giudizio? Le parti contendenti hanno due alternative.

La mediazione facoltativa

La prima soluzione è rivolgersi a un organismo di mediazione. Questi organismi sono presenti in tutte le città d’Italia e, spesso, anche nei paesi. Si tratta di enti privati che vanno quindi remunerati per l’attività svolta (il compenso varia a seconda che le parti trovino o meno una soluzione alla controversia). 

In sede di mediazione le parti non devono essere per forza assistite dall’avvocato. L’avvocato è necessario solo in determinate materie e sempre che le parti, in caso di fallimento della conciliazione, agire intendano successivamente in tribunale. Invece, se la mediazione è svolta solo per tentare l’accordo bonario, l’assistenza del legale non è mai necessaria.  

La conciliazione davanti al Giudice di Pace

Il secondo caso in cui l’avvocato non è necessario è quello previsto dall’articolo 322 del Codice di procedura civile. Tale norma consente al cittadino di chiedere l’intervento del giudice di pace per tentare la conciliazione con l’avversario, cercando di raggiungere un accordo bonario prima che la controversia sfoci in una causa vera e propria.

In questo caso, il giudice di pace assume il ruolo di conciliatore. Se la conciliazione fallisce, il giudice di pace non emette alcun provvedimento. Ma se Tizio e Caio riescono a raggiungere un accordo, il verbale di conciliazione costituisce titolo esecutivo, se la controversia rientra nella competenza del giudice di pace.

Una volta che Tizio ha presentato l’istanza di conciliazione, il giudice di pace invita le parti a comparire davanti a lui in un giorno e ora determinati. Questo tentativo di conciliazione può essere svolto solo se la controversia riguarda diritti disponibili (non quindi in materia di famiglia, stato delle persone, ecc.).

L’istanza per la conciliazione può essere proposta anche verbalmente, rendendo la procedura più accessibile e meno formale.

Tizio e Caio, quindi, si trovano di fronte al giudice di pace, pronto a facilitare la loro conciliazione. Se raggiungono un accordo, il verbale del giudice di pace ha valore di sentenza, e quindi può essere utilizzato per far rispettare l’accordo (eventualmente per un pignoramento). In caso contrario, il verbale ha comunque valore di scrittura privata riconosciuta in giudizio.

La Conciliazione ha effetto interruttivo della prescrizione?

Una domanda che potrebbe sorgere a Tizio e Caio è se la proposizione dell’istanza di conciliazione al giudice di pace  in sede non contenziosa interrompa i termini della prescrizione. Anche se non è espressamente contemplata come ipotesi dall’art. 2943 del c.c., si ritiene che essa abbia proprio tale efficacia.  

Come fare causa da soli contro multe stradali?

Quanto appena detto vale anche per le multe stradali di valore inferiore a 1.100 euro: in tali ipotesi l’automobilista può impugnare il verbale dinanzi al Giudice di Pace senza l’assistenza dell’avvocato.

Come contestare cartelle esattoriali e atti fiscali senza avvocato?

Per le cause dinanzi alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado (l’ex Commissione Tributaria Provinciale), è possibile difendersi da soli fino a un valore di 3.000 euro. Ciò vale, ad esempio, quando si impugna una cartella esattoriale, un accertamento Imu, Tari, ecc.

 
Pubblicato : 16 Maggio 2023 19:00