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Come faccio a vedere se ho pagato l’Imu?

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(@paolo-remer)
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I migliori modi per verificare se l’F24 o il bollettino postale è stato regolarmente versato e se il pagamento risulta al Comune o all’Agenzia delle Entrate.

L’Imu è una delle imposte più odiate dagli italiani perché è una tassa di tipo patrimoniale sulle proprietà immobiliari, che colpisce fabbricati e terreni di ogni genere (tranne l’abitazione principale, che è esente), anche quando non sono affittati e non producono nessun reddito utile.

Molti contribuenti, alle prese con tanti adempimenti e scadenze, possono confondersi e dimenticare qualche versamento. E allora sorge la domanda: come faccio a vedere se ho pagato l’Imu? È meglio controllare autonomamente e di propria iniziativa, prima che se ne accorga il Comune, inviando l’avviso di accertamento con le salate sanzioni per il versamento omesso.

Con gli attuali metodi di pagamento, che vanno dal bollettino di conto corrente postale al modello F24, non c’è bisogno di sforzare la memoria, di aprire cassetti e faldoni di carte e neppure di recarsi fisicamente presso Comuni dagli sportelli affollati o che possono trovarsi a grande distanza dal proprio luogo di residenza, come ad esempio quando si tratta della casa vacanze o di immobili ereditati dalla famiglia di origine. Esistono infatti diversi modi utili per sapere se l’Imu è stata pagata oppure no.

Aliquote Imu

La legge di Bilancio 2020 [1] ha accorpato la nuova Imu con la vecchia Tasi. La fusione delle due tasse che non è avvenuta a costo zero, ma ha provocato un aumento delle aliquote dell’Imu “allargata”: quella di base è passata dal 7,6 all’8,6 per mille, mentre quella massima è stata portata all’11,4 per mille e molti Comuni – specialmente nelle grandi città e nei luoghi di vacanza – l’hanno applicata proprio in tale misura.

Esenzioni Imu

Ti ricordiamo che è prevista l’esenzione integrale dall’Imu per la prima casa, se è destinata ad abitazione principale (intesa come luogo di dimora abituale e di residenza anagrafica) e non è di lusso (sono considerati tali gli immobili inseriti in categoria catastale A1, A8 e A9). Può beneficiare dell’esenzione anche una pertinenza dell’immobile adibito ad abitazione principale: ad esempio, la cantina e il box auto.

In casi particolari, è possibile ottenere anche l’esenzione Imu sulla seconda casa, come quando l’immobile di proprietà dei genitori viene dato in comodato gratuito ai figli, o quando i coniugi hanno stabilito residenze diverse. Per il quadro completo delle esenzioni Imu, consulta l’articolo “Chi è esente dal pagamento dell’Imu?“.

Pagamento Imu: come avviene

Le scadenze di pagamento sono queste: l’acconto (pari al 50% della somma dovuta) va versato entro il 16 giugno e il saldo del rimanente importo va corrisposto entro il 16 dicembre. Volendo si può pagare l’intero importo in unica soluzione entro il 16 giugno.

Se i termini scadono di sabato o di domenica, la scadenza slitta al primo giorno lavorativo successivo: ad esempio, nel 2023 l’ultimo giorno utile per pagare il saldo Imu è il 18 dicembre, perché il giorno 16 cade di sabato.

Come controllare online i versamenti Imu

Sui siti istituzionali dei Comuni italiani compare quasi sempre, nell’area tributi, un’apposita sezione dedicata all’Imu. In questa area del sito, oltre alla parte descrittiva (regolamenti comunali, aliquote applicate, modulistica), se l’archivio è informatizzato ed è stato reso consultabile online, è possibile interrogare il sistema per conoscere i versamenti effettuati dai singoli contribuenti.

Per accedere ai propri dati bisogna essere muniti delle credenziali (nome utente e password) rilasciate a seguito di registrazione preliminare al sistema, oppure accedere con lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale), la Cie (Carta di identità elettronica) o la Cns (Carta nazionale dei servizi).

Come richiedere i dati dei pagamenti Imu al Comune

In alcuni Comuni, però, i dati dei pagamenti effettuati non sono visualizzabili online. In tal caso bisogna rivolgersi direttamente agli uffici comunali, ma si può fare anche senza recarsi fisicamente agli sportelli.

In virtù delle norme obbligatorie sulla trasparenza amministrativa, ogni Comune deve rendere noti sui siti web, nella sezione contatti o nell’area dedicata alle imposte e tasse, i recapiti e gli orari di apertura dei propri Uffici Tributi ed anche i nominativi dei funzionari incaricati per la gestione dell’Imu e dell’ex Tasi (sono indicati come responsabili di procedimento o di provvedimento).

Così diventa possibile interloquire con l’Ente anche a distanza, per telefono o via e-mail, oppure prendendo un appuntamento presso l’ufficio, in modo da ottenere le informazioni desiderate sullo stato dei pagamenti eseguiti per ciascun immobile.

Come verificare l’Imu pagata con modello F24 

Se tramite i Comuni non è possibile ottenere le informazioni necessarie, c’è un’altra possibilità per andare (quasi) a colpo sicuro nella ricerca dei pagamenti Imu effettuati: è il sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

Autenticandosi con le proprie credenziali (Spid, Cie, Cns, Fisconline o Entratel), anche attraverso un intermediario abilitato, come il proprio commercialista o un Caf, si accede al cassetto fiscale del contribuente, che contiene tutti i dati dei versamenti eseguiti con il modello F24 per tutte le imposte e tasse negli ultimi 10 anni.

Così, collegandosi al sito dell’Agenzia delle Entrate, è possibile conoscere tutti i pagamenti Imu effettuati nell’ultimo decennio. Ad ogni versamento corrisponde il relativo modello F24: cliccando sull’icona con la lente di ingrandimento a fianco di ciascuno, è possibile riscontrare i dati in esso contenuti, dunque il Comune di riferimento e i relativi immobili, oltre alla data di versamento e all’importo.

Verificando queste informazioni di dettaglio si può dunque capire se l’Imu che ci interessa (per quell’immobile e per quell’anno di imposta) è stata versata, quando, da chi e per quale importo.

Il modello F24 è informatizzato in partenza, anche quando viene pagato in modo manuale, cioè presentando il modulo compilato agli sportelli bancari o presso gli uffici postali: contiene i codici del tributo e dei Comuni, il periodo di riferimento e la specificazione del versamento eseguito in acconto, a saldo oppure in unica soluzione. Perciò, nel momento in cui l’F24 viene pagato, l’informazione è immediatamente disponibile all’Agenzia delle Entrate e, nel giro di poche ore, viene caricata sul sito per la consultazione.

Bisogna però ricordare che il pagamento tramite modello F24 si realizza e va a buon fine soltanto quando la somma viene addebitata sul conto corrente bancario o postale indicato; perciò, non è sufficiente la registrazione dell’operazione allo sportello, o l’invio telematico, se il conto non ha la capienza necessaria a fronteggiare il pagamento. Invece, quando l’operazione risulta accreditata dall’Agenzia delle Entrate si può stare tranquilli: il pagamento è regolarmente avvenuto ed è stato contabilizzato con valore di quietanza.

Imu pagata da uno dei comproprietari

La funzione di consultazione messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate sugli F24 versati è particolarmente utile se ci sono diversi comproprietari del bene, come nel caso di vari fratelli coeredi del medesimo immobile, ciascuno dei quali è tenuto al pagamento della propria quota d’imposta; in tali casi, spesso accade che, in base agli accordi interni, per comodità uno solo provvede al pagamento integrale e, poi, si rivale sugli altri per farsi rimborsare (per approfondire leggi gli articoli “Casa cointestata Imu” e “Imu pagata da un solo comproprietario“).

A distanza di tempo, il modo migliore per verificare se il pagamento dell’Imu per un determinato anno è stato eseguito da uno dei coobbligati è proprio quello di consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate in cui sono registrati tutti i versamenti eseguiti con modello F24.

Come controllare i versamenti Imu con bollettino postale

Chi, invece, ha pagato l’Imu con bollettino postale dovrà rivolgersi a Poste Italiane, o al diverso operatore di posta privata incaricato, per conoscere, anche a distanza di tempo, l’esito del proprio bollettino. Su Poste Italiane, la ricevuta del pagamento è reperibile nella funzione “Cerca operazioni online” dell’area pagamenti presente nel sito Poste.it.

 
Pubblicato : 1 Settembre 2023 13:27