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Come e quanto guadagnare con i social: la guida completa

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(@angelo-greco)
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Esploriamo le opportunità di guadagno attraverso i social media, i requisiti necessari e le potenziali trappole da evitare.

In un’epoca digitalizzata, i social network sono diventati non solo strumenti di comunicazione ma anche piattaforme di guadagno. Con uno stipendio medio che, per un giovane, oscilla intorno ai mille euro mensili, è comprensibile la tendenza a cercare fonti di reddito alternative tramite YouTube, TikTok, Instagram, OnlyFans e Twitch. Il rischio è però che molti ragazzi tralascino gli studi in cerca di facili profitti, acquisendo competenze che la rapida evoluzione tecnologica potrebbe rendere obsolete dopo breve tempo, lasciandoli senza una solida preparazione con cui riciclarsi un giorno in altre attività.

In questo articolo, vedremo come e quanto guadagnare con i social. Analizzeremo come i giovani possono monetizzare le loro passioni online e le diverse strategie per massimizzare i guadagni.

L’era digitale ha dato vita a nuove modalità di guadagno e i social media rappresentano una delle più allettanti. Ma non tutti consentono di trasformare direttamente in denaro i contenuti postati online. Bisogna sapere come muoversi e attraverso quali metodologie guadagnare come “creator digitali”.

Come funzionano esattamente i guadagni su YouTube, Twitch, Instagram, TikTok e OnlyFans? E quali sono le reali cifre che si nascondono dietro queste piattaforme? Scopriamolo insieme.

Quanto guadagna in media un giovane in Italia?

La risposta varia in base all’età e alla formazione. Per i giovani tra i 18 e 24 anni, lo stipendio medio è poco più di 1.000 euro al mese.

Se guardiamo ai neolaureati, a un anno dalla laurea, gli stipendi variano: 1.332 euro per una laurea triennale e 1.366 euro per una magistrale.

Per i professionisti i tempi si allungano. Si pensi che i giovani avvocati dichiarano solo 19.861 euro.

Come si può guadagnare attraverso i social?

I guadagni sui social provengono da diverse fonti:

  • pagamenti diretti dalle piattaforme: al momento lo prevedono solo YouTube e TikTok;
  • collaborazioni con i brand per sponsorizzazioni;
  • sostegno dei follower tramite abbonamenti, regali virtuali (donazioni) o mettendo in evidenza i commenti.

Si può guadagnare fino a 2.000 euro lordi al mese, ma ci sono requisiti da soddisfare e variabilità in base alla piattaforma.

Come funziona la monetizzazione su YouTube?

Per iniziare a guadagnare con la pubblicità su YouTube, occorrono almeno:

  • iscritti e 4 mila ore di visualizzazione negli ultimi 12 mesi;
  • oppure 10 milioni di visualizzazioni dei video short negli ultimi 90 giorni (sono i video di 60 secondi).

Al di sotto di questi dati, Google non accetta la richiesta di monetizzazione.

La monetizzazione avviene tramite una partecipazione percentuale dell’utente ai video pubblicitari che partono prima ed eventualmente durante la visualizzazione del contenuto.

Una volta presentata la richiesta di monetizzazione e compilato il form con i dati fiscali dell’utente, i bonifici vengono effettuati da Google una volta al mese con estrema puntualità. Chiaramente i dati di lettura (le cosiddette “impression” dei video) sono quelli forniti da Google, su cui l’utente non ha alcun controllo di attendibilità.

Con 3.000 follower si è considerati nano-influencer.

Invece tra 10 mila e 50 mila follower si è un micro-influencer.

Con questi numeri si può guadagnare circa 2,80 euro ogni 1.000 visualizzazioni, arrivando a guadagnare circa 700 euro con 250.000 visualizzazioni.

Le collaborazioni con i brand possono aggiungere fino a 1.200 euro per contenuto, mentre il sostegno dei follower può fruttare altri 100 euro mensili (con abbonamenti mensili a 0,99 euro).

Ecco una ripartizione dei potenziali guadagni:

  • pubblicità: circa 700 euro con 250 mila visualizzazioni;
  • collaborazioni con brand: fino a 1.200 euro per contenuto (il prezzo varia in base al mercato di riferimento del creator: ci sono alcuni brand che pagano di più di altri);
  • sostegno dei follower: circa 100 euro al mese con abbonamenti a 0,99 euro.

Come funziona la monetizzazione su TikTok?

E i tiktoker quanto guadagnano? TikTok ha una struttura diversa. Non consente di guadagnare con la pubblicità che scrolla tra un video e l’altro ma attraverso un proprio Fondo creator che paga:

  • da 2 a 4 centesimi per 100 mila visualizzazioni al mese;
  • fino a 1.800 euro a contenuto per profili con 200 mila follower e una specializzazione in settori come economia o moda;
  • monete virtuali dalle dirette streaming convertibili in circa 200 euro al mese.

Come funziona la monetizzazione su Instagram?

Instagram, a differenza di altre piattaforme, non remunera direttamente i creator. Spetta all’iniziativa e all’intraprendenza di questi – eventualmente assistiti da apposite agenzie – trovare i brand disposti a investire sull’influencer che, così, diventa una sorta di “testimonial” di prodotti da pubblicizzare con i propri video.

Per canali piccoli, le aziende pagano in natura, regalando ad esempio orologi e altri oggetti da sponsorizzare.

Tuttavia, con 150.000 follower, è possibile ottenere circa 2.000 euro per video o post in collaborazione con i brand.

Il sostegno dei follower durante le dirette streaming può rappresentare una fonte di guadagno aggiuntiva, benché residuale.

Come funziona la monetizzazione su OnlyFans?

Su OnlyFans, i guadagni dipendono dal numero di abbonati: con 500 abbonati che pagano un canone di 4,99 euro al mese, si possono ottenere introiti di circa 2.500 euro mensili, dai quali va detratta una commissione del 20% della piattaforma.

Chiaramente bisogna essere disposti a produrre un certo tipo di contenuti basati soprattutto sull’esposizione fisica (non necessariamente nudi integrali). C’è chi paga un abbonamento per vedere dei piedi o un culturista in costume da bagno mentre si allena.

Come guadagnare con Twitch?

Per guadagnare su Twitch, è sufficiente avere 300 abbonati a 3,99 euro ciascuno per raggiungere circa 1.200 euro mensili.

È richiesto trasmettere per almeno 25 ore mensili per un totale di 12 giorni, mantenendo una media di 75 spettatori simultanei.

La collaborazione con i brand e gli introiti pubblicitari possono ulteriormente incrementare i guadagni.

Alla fine, netti incassi quanto il tuo lavoro da impiegato o di più?

I guadagni attraverso i social network possono variare notevolmente.

In Italia, all’incirca solo 200 canali YouTube hanno più di un milione di iscritti, 2.500 più di 100.000, e 19.000 più di 10.000 iscritti. Tuttavia, raggiungere la monetizzazione richiede tempo e dedizione, e un piccolo errore può compromettere la credibilità e la base di follower.

Bisogna dichiarare i ricavi online?

I creator devono aprire una partita IVA indipendentemente dal volume d’affari, a meno che non si limitino a fare sponsorizzazioni occasionali ricevendo poche centinaia di euro all’anno (ma resta pur sempre l’obbligo di dichiarare i guadagni nella dichiarazione dei redditi alla voce “Redditi diversi”). Se non superano gli 85.000 euro annui, i redditi prodotti possono rientrare nel regime forfettario con un’imposta del 5% per i primi 5 anni, poi del 15%.

Alcune collaborazioni non richiedono l’emissione di una fattura, come le vacanze offerte in cambio di pubblicità.

 
Pubblicato : 2 Novembre 2023 10:00