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Come dimostrare che la droga è per uso personale?

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(@mariano-acquaviva)
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Tutte le circostanze che possono convincere il giudice ad assolvere l’imputato dall’accusa di spaccio: dal quantitativo allo stato di tossicodipendenza.

Spaccio oppure uso personale? È l’eterno dilemma che si pone quando un soggetto viene trovato in possesso di stupefacenti. Tra lo spaccio e l’uso personale passa tutta la differenza del mondo: mentre il primo è un reato (con pene a volte elevatissime, anche fino a venti anni), il secondo è un semplice illecito amministrativo, punito con il sequestro della sostanza e con sanzioni come la sospensione della patente o del passaporto. Come dimostrare che la droga è per uso personale?

La giurisprudenza ha col tempo indicato alcune circostanze che, se adeguatamente provate, possono indurre il giudice a optare per l’uso personale dello stupefacente, escludendo così la sussistenza del reato. Contrariamente a quanto si possa pensare, a incidere non è solo il quantitativo. Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura.

È reato cedere droga gratuitamente?

La legge punisce praticamente ogni condotta che abbia a che fare con le sostanze stupefacenti. Sebbene si pensi il contrario, anche la cessione gratuita di droga costituisce reato. Si pensi allo studente che divide la marijuana con i compagni di classe per fumare uno spinello insieme: anche questa condotta è punita a titolo di spaccio.

È reato detenere droga?

Anche la semplice detenzione di droga costituisce reato, se la quantità e le modalità del possesso inducano a credere che essa sia destinata allo spaccio.

Non occorre, quindi, che il pusher sia sorpreso in flagranza, cioè proprio nell’atto di cedere lo stupefacente: il fatto di essere sorpreso con della droga con sé può essere sufficiente a far scattare il reato.

È proprio però questa condotta, cioè la detenzione di droga, che apre la strada alla differenza tra spaccio e uso personale. In altre parole, è nel momento in cui il soggetto è sorpreso dalla polizia ad essere possesso di sostanze stupefacenti che occorre dimostrare se c’è lo spaccio o, al contrario, l’uso per sé.

Droga: come dimostrare l’uso personale?

Secondo l’insegnamento della giurisprudenza, l’uso personale si può desumere da una serie di circostanze che sono indicative del fatto che lo stupefacente non sia destinato alla cessione. Di seguito vedremo quali sono i principali indizi che depongono in tal senso.

Il quantitativo di droga

La legge [1] ha previsto il quantitativo massimo di stupefacente (espresso in milligrammi di principio attivo) che un soggetto può detenere affinché se ne presuma l’uso personale.

Di seguito le dosi per le sostanze più comuni:

  • per la cannabis il limite è 500 mg di principio attivo (circa 20 dosi);
  • per la cocaina il limite è 750 mg di principio attivo (circa 5 dosi);
  • per l’eroina il limite è 250 mg di principio attivo (circa 10 dosi);
  • per l’ecstasy il limite è 750 mg di principio attivo (circa 5 compresse).

Il soggetto sorpreso con tali quantitativi non dovrebbe essere incriminato per spaccio. Il condizionale è d’obbligo perché, oltre alla quantità, bisogna prendere in considerazione altre circostanze, come ad esempio le modalità della detenzione.

Le modalità di detenzione della droga

Anche un piccolo quantitativo di droga può giustificare l’accusa di spaccio, se le modalità della detenzione inducono a ritenere che lo stupefacente fosse destinato alla cessione.

Ad esempio, pochi grammi di marijuana conservati nella carta stagnola in piccole dosi può essere la dimostrazione che la stessa fosse destinata allo spaccio anziché all’uso personale.

Lo stesso dicasi per l’uomo che, pur avendo con sé solo una minuscola dose di cocaina, si trova in una strada malfamata nota per lo spaccio, col visto nascosto dal cappello e un coltello in tasca.

Al contrario, un quantitativo più ingente di droga tenuto in modo disordinato in casa di un noto tossicodipendente può essere un valido indizio favorevole all’uso personale.

La tossicodipendenza e l’uso personale di droga

L’uso personale della droga rinvenuta dalla polizia può essere dimostrato anche dallo stato di tossicodipendenza dell’imputato. Chi assume regolarmente sostanze stupefacenti, infatti, tenderà ad avere con sé della droga da consumare.

Paradossalmente, quindi, il tossicodipendente incallito può avere più chance degli altri di scampare all’accusa di spaccio.

Le modalità di acquisto dello stupefacente

La droga non si acquista più soltanto per strada, ma anche online. Sono in tanti i giovani che comprano stupefacenti tramite canali illegali trovati nel dark web oppure anche su piattaforme più note, come Telegram. Il pagamento avviene solitamente tramite Bitcoin e la “merce” viene spedita mediante corriere, esattamente come farebbe Amazon.

Ebbene, la modalità d’acquisto può giustificare il possesso di un certo quantitativo di droga: generalmente, infatti, i canali telematici consentono di comprare solo importanti quantità di stupefacente, con la conseguenza che l’imputato potrà giustificare la detenzione di molti grammi di droga illustrandone la provenienza.

La situazione reddituale dell’imputato

Il disoccupato sorpreso con la droga e con un’ingente quantità di denaro verrà molto probabilmente accusato di detenzione finalizzata allo spaccio, in quanto i soldi sono facilmente riconducibili all’attività illegale.

Avere un impiego o una professione può servire a giustificare la provenienza del denaro e, quindi, a evitare l’accusa di cessione di droga.

Il denaro trovato addosso all’arrestato

Anche la quantità e il tipo di banconote trovate addosso all’imputato o comunque nella sua disponibilità (ad esempio, in casa) possono essere indizi formidabili. In genere, infatti, la cospicua somma di denaro suddivisa in banconote e monete di piccolo taglio è sintomatica della provenienza illecita [2].

Droga: chi deve dimostrare l’uso personale?

La Corte di Cassazione ha stabilito che non deve essere l’arrestato a dimostrare che la droga in suo possesso è destinata all’uso personale: al contrario, deve essere il pubblico ministero a provare che la stessa sia destinata allo spaccio [3].

Deve essere quindi la pubblica accusa a dimostrare l’insussistenza delle condizioni sopra viste, cioè di quelle situazioni che propendono a far ritenere che la droga sia per uso personale. Meglio ancora, deve essere il pm a dimostrare che la destinazione delle sostanze stupefacenti sia la cessione e non l’uso per sé.

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Pubblicato : 27 Dicembre 2022 13:00