Come dimostrare che il datore di lavoro non ti paga?
Riscossione crediti da lavoro dipendente: le strategie del dipendente per ottenere gli stipendi arretrati, il TFR e tutte le differenze retributive.
La situazione in cui un dipendente non riceve il corretto pagamento dello stipendio o di altre spettanze da parte del datore di lavoro può essere estremamente frustrante e preoccupante. Fortunatamente, esistono strumenti legali che possono essere utilizzati per dimostrare che il datore di lavoro non sta adempiendo alle proprie obbligazioni retributive. In questo articolo, esploreremo alcune strategie chiave per dimostrare che il datore di lavoro non ti paga e come affrontare questa situazione. Distingueremo il caso del lavoratore regolare da quello irregolare o, per dirla secondo l’uso comune, dal “lavoratore in nero”.
A chi spetta dimostrare che il datore di lavoro non ti ha pagato lo stipendio?
Il problema principale di ogni causa consiste nel cosiddetto onere della prova ossia nell’obbligo di fornire al giudice le prove (documentali o testimoniali) della verità delle proprie affermazioni.
Di norma l’onere della prova è a carico di chi intraprende il giudizio. Ma quando si tratta di dimostrare il mancato pagamento di somme ciò sarebbe impossibile: non si può infatti provare qualcosa che non è mai avvenuto. Sicché, in tali casi, al creditore basta dichiarare di non essere stato pagato mentre spetta al debitore dimostrare il contrario. Lo può fare con ricevute di bonifico, quietanze di pagamento, copia di assegni o di vaglia ed eccezionalmente anche con prova testimoniale (se ammessa dal giudice: di solito per tutti i contratti di modico valore che di norma si pagano in contanti e senza formalità scritte).
Dunque, nella causa contro il datore di lavoro, il dipendente può limitarsi ad asserire di non aver ricevuto lo stipendio per onerare il datore della prova contraria. E ciò perché lo stipendio è un pagamento dovuto mensilmente per il solo fatto che sussiste il rapporto di lavoro e non richiede altre prove. Come vedremo a breve le cose vanno diversamente per gli straordinari e per le differenze retributive.
Il datore di lavoro che voglia fornire la prova dell’avvenuto versamento della busta paga ha un solo modo: produrre la copia del bonifico visto che oggi tutti gli stipendi – eccezion fatta per il lavoro domestico – devono avvenire con forme tracciabili come bonifici.
Nel caso del lavoro domestico il datore potrà avvalersi di quietanze firmate dalla colf o dalla badante.
A chi spetta dimostrare che il datore di lavoro non ti ha pagato gli straordinari?
Se il dipendente lamenta l’omesso pagamento di differenze retributive come gli straordinari non può limitarsi a dire di non essere stato pagato, dovendo anche dimostrare di aver svolto tale “lavoro supplementare”. E lo potrà fare con testimonianze o prove documentali (ad esempio chat, email, ecc.).
A chi spetta dimostrare gli altri crediti di lavoro?
Per il TFR, il trattamento di fine rapporto, si applicano le regole dello stipendio: trattandosi di un importo dovuto, il dipendente non deve far altro che dimostrare l’esistenza del rapporto di lavoro ad esempio con la CU per imporre al datore di lavoro la prova contraria.
Per le differenze retributive derivanti da inquadramento non corretto spetta al dipendente dimostrare di aver svolto mansioni di livello superiore.
Come dimostrare di non essere stato pagato in caso di lavoro in nero?
Il dipendente in nero ha diritto ad essere pagato, ma in questo caso la prova è più articolata. Egli dovrà dimostrare di aver svolto attività lavorativa presso il datore, l’orario e le mansioni. E potrà farlo con prove testimoniali, documentali, chat, registrazioni sul luogo di lavoro, ecc.
Sarà bene tenere traccia accurata delle ore di lavoro svolte, comprese le ore straordinarie, se del caso
Sarà indispensabile conservare tutte le comunicazioni scritte o e-mail tra il dipendente e il datore di lavoro.
Queste conversazioni possono includere richieste di pagamento, solleciti o risposte del datore di lavoro che ammettono il debito. Le comunicazioni documentate possono costituire prove decisive durante una disputa legale.
Presenta una denuncia alle autorità competenti
Se le tue prove sono solide e non riesci a raggiungere un accordo con il datore di lavoro, potresti voler presentare una denuncia all’Ispettorato del lavoro oppure, a mezzo del tuo avvocato, puoi presentare ricorso al tribunale ordinario, sezione lavoro.
Il termine di prescrizione
Per far valere i tuoi diritti alle differenze retributive e al pagamento di stipendi e TFR hai cinque anni che tuttavia non decorrono da quando il pagamento era dovuto (ad esempio dalla fine della mensilità) ma dalla cessazione del rapporto di lavoro, indipendentemente dal fatto che sia avvenuta per dimissioni, licenziamento o pensionamento.
-
Vaccino non obbligatorio senza consenso informato: c’è risarcimento?
2 giorni fa
-
Come fa il datore di lavoro a sapere il motivo della malattia?
4 giorni fa
-
Residenza persone fisiche: nuove regole
4 giorni fa
-
Quando è illegittimo il contratto a termine?
5 giorni fa
-
Proposta di acquisto casa legata alla concessione del mutuo
6 giorni fa