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Come contestare il pagamento della TARI

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(@angelo-greco)
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Anche l’accertamento di omesso versamento dell’imposta sui rifiuti deve essere motivato e va inviato entro cinque anni.

Anche per l’imposta sui rifiuti (la famosa TARI) esistono diversi motivi per opporsi all’avviso di accertamento nel caso in cui vi siano degli arretrati. Uno di questi è stato individuato dalla sentenza della Cassazione n. 2029/2024. Cerchiamo dunque di comprendere come contestare il pagamento della TARI alla luce delle indicazioni fornite dalla giurisprudenza.

I tempi per la richiesta della TARI

Il pagamento della TARI si prescrive in 5 anni che decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’imposta è dovuta.

Pertanto la richiesta di pagamento inviata da parte del Comune non può estendere la pretesa a periodi anteriori rispetto all’ultimo quinquennio.

La prescrizione può sempre essere interrotta da un avviso di accertamento e, da quel giorno, torna a decorrere nuovamente da capo.

Anche la cartella esattoriale per la Tari si prescrive sempre in cinque anni, con la differenza però che, in questo caso, il termine inizia a decorrere dal giorno successivo a quello dell’ultimo atto ricevuto dal contribuente.

L’avviso di accertamento TARI e l’obbligo di motivazione

Secondo la pronuncia della Cassazione evidenziata in apertura, l’avviso di accertamento per il versamento della tassa sui rifiuti è nullo se è privo di motivazione.

In generale, la motivazione è un elemento essenziale di ogni atto amministrativo, in quanto consente al contribuente di comprendere le ragioni della pretesa tributaria e di difendersi da essa presentando un’eventuale opposizione. Tale motivazione deve sussistere anche per l’avviso di accertamento della TARI, che pertanto deve indicare le annualità e l’immobile a cui esso si riferisce.

Qualsiasi atto che ha ad oggetto a richiesta di un pagamento relativo ad una entrata di natura pubblicistica e, dunque, avente natura impositiva, anche se non ricompreso fra quelli espressamente indicati dalla legge [1], è assoggettato ai principi generali del procedimento tributario di accertamento e all’onere di motivazione previsto dallo Statuto del contribuente.

Cosa deve contenere l’avviso di accertamento della TARI

La Cassazione ricorda pertanto che gli atti con cui il gestore del servizio smaltimento rifiuti richiede al contribuente quanto dovuto non attengono al corrispettivo di una prestazione liberamente richiesta, ma a un’entrata pubblicistica. Di conseguenza si tratta di atti di natura impositiva ai quali si devono applicare i principi generali del procedimento tributario di accertamento e di riscossione.

Poiché siamo dunque dinanzi a una pretesa tributaria, l’avviso di mancato pagamento della TARI deve consentire la comprensibilità e la possibilità di valutare la legittimità della pretesa fiscale.

È onere dell’ente impositore indicare nell’atto impositivo tutti gli elementi posti a base della pretesa fiscale, al fine di garantire il rispetto del diritto di difesa del contribuente.

 
Pubblicato : 22 Gennaio 2024 08:15