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Come comportarsi durante un interrogatorio?

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(@mariano-acquaviva)
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Come affrontare un interrogatorio penale: tecniche che possono essere applicate dalla polizia, responsabilità e diritti dell’indagato.  

L’interrogatorio penale è il momento in cui una persona si confronta direttamente con l’autorità giudiziaria ovvero con un suo delegato (in genere, le forze dell’ordine). Come diremo nel prosieguo, ne esistono diverse forme, tutte però caratterizzate dalla partecipazione personale dell’indagato o dell’imputato.

L’interrogatorio penale va tenuto distinto da quello civile, il quale costituisce un mezzo per sollecitare la confessione di una delle parti, cioè l’ammissione di fatti a sé sfavorevoli. Procediamo con ordine e vediamo come comportarsi durante un interrogatorio.

Interrogatorio civile: cos’è e come funziona?

L’interrogatorio civile può essere di due tipi:

  • l’interrogatorio formale è un mezzo di prova a tutti gli effetti, consistente nelle domande che una parte pone all’altra al fine di ottenere risposte a sé favorevoli. Ad esempio, il convenuto può sottoporre l’attore a interrogatorio per chiedergli se è vero che il debito è stato pagato. Poiché si è liberi di mentire, in genere l’interrogatorio civile non sortisce grandi effetti;
  • l’interrogatorio libero è condotto direttamente dal giudice. Nell’ambito del processo civile, infatti, il codice stabilisce che il giudice può sentire le parti in causa al fine di raccogliere elementi utili alla decisione. Questo interrogatorio è condotto senza formalismi: il giudice pone domande alle parti in presenza dei rispettivi avvocati. Le risposte possono essere utilizzate per formare il convincimento del magistrato.

La differenza con la testimonianza è evidente: mentre l’interrogatorio coinvolge sempre la parte in causa, la testimonianza è resa da un soggetto estraneo alla controversia, il quale è obbligato a dire la verità, pena il reato.

Cos’è l’interrogatorio penale?

Come anticipato, l’interrogatorio penale è il momento in cui l’indagato/imputato si confronta con l’autorità giudiziaria, costrettovi oppure spontaneamente. Esistono infatti diverse tipologie di interrogatorio, differenti per funzione e per magistrato:

  • interrogatorio investigativo, disposto dal pubblico ministero, il quale invita l’indagato a comparire accompagnato dal proprio difensore;
  • interrogatorio difensivo, richiesto direttamente dall’indagato, solitamente dopo aver ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini;
  • interrogatorio di garanzia, svolto davanti al giudice per le indagini preliminari quando l’indagato è sottoposto a una misura cautelare, come ad esempio gli arresti domiciliari o la custodia in carcere. Scopo dell’interrogatorio di garanzia è quello di verificare il permanere delle condizioni che legittimano la misura cautelare.

Quali avvertimenti riceve l’indagato prima dell’inizio dell’interrogatorio?

A prescindere dal tipo di interrogatorio, l’indagato deve essere necessariamente avvertito che:

  • le sue dichiarazioni potranno essere utilizzate contro di lui. Ciò significa che un’eventuale ammissione di responsabilità (cosiddetta confessione) sarà tenuta in considerazione dalle autorità;
  • ha il diritto di non rispondere alle domande o di rispondere solo in parte. Il silenzio non può essere valutato come ammissione di responsabilità;
  • se le sue dichiarazioni implicano la responsabilità di altri, sarà considerato come un testimone nei confronti di questi soggetti. Ad esempio, se l’indagato dice di non aver rubato nulla ma di aver visto il vero ladro, assumerà la veste di testimone nel procedimento intrapreso contro quest’ultimo [1].

La mancanza di questi avvertimenti rende inutilizzabili le dichiarazioni rese durante l’interrogatorio.

Interrogatorio penale: quali sono i diritti dell’indagato?

È fondamentale sapere che l’interrogatorio può essere condotto solo in presenza di un avvocato, sia che si tratti di un difensore d’ufficio che di uno scelto dall’interessato. È fondamentale, quindi, non accettare mai di essere sottoposti a interrogatorio senza la presenza del difensore.

Secondo la legge, poi, l’indagato, anche se in stato di custodia cautelare o se detenuto, interviene libero all’interrogatorio, salve le cautele necessarie per prevenire il pericolo di fuga o di violenze.

In altre parole, la persona interrogata non può stare in manette, a meno che non ci siano fondati motivi che fanno ritenere opportuna tale precauzione: è il caso del detenuto violento.

Infine, la legge proibisce sempre l’utilizzo di metodi idonei a influire sulla libertà di autodeterminazione o ad alterare la capacità di ricordare e di valutare i fatti.

È quindi assolutamente vietato l’impiego di tecniche come l’ipnosi oppure la somministrazione di narcotici o di altri presunti “sieri della verità”.

È ovviamente proibito l’utilizzo di metodi che prevedano l’uso della forza o della minaccia.

Sarebbe assolutamente inutilizzabile la confessione dell’interrogato che è stato costretto ad ammettere la propria responsabilità per timore di ritorsioni sulla propria famiglia.

Come comportarsi in sede di interrogatorio penale?

Il soggetto sottoposto a interrogatorio deve essere necessariamente assistito dal proprio avvocato di fiducia oppure da uno nominato d’ufficio dalla stessa autorità giudiziaria.

Come ricordato, non c’è obbligo di rispondere né di dire la verità: l’indagato può quindi presentarsi al pm, al giudice o alla polizia e mentire spudoratamente senza temere di incorrere in qualche reato.

L’unico obbligo di dire il vero riguarda quello inerente alle proprie generalità e alle altre indicazioni personali utili all’identificazione [2]. Chi è colpevole, quindi, potrà professarsi innocente ma non potrà mentire sulla propria identità.

Durante l’interrogatorio è quindi possibile tacere del tutto oppure rifiutarsi di rispondere solo ad alcune domande.

La mancata collaborazione con gli organi di giustizia potrà tuttavia essere valutata negativamente dal giudice in sede di calcolo della pena, nel caso in cui la responsabilità penale dovesse essere accertata durante il dibattimento.

L’indagato che si professa innocente giungendo a negare ciò che è evidente rischierà di ricevere una condanna più severa rispetto a colui che, invece, ha detto il vero in sede di interrogatorio.

L’interrogato ha ovviamente il diritto di utilizzare i servizi igienici qualora ne dovesse avere bisogno, e anche di riposarsi se si tratta di un “interrogatorio fiume“.

L’autorità non può infatti sottoporre l’indagato a trattamenti umilianti o degradanti, i quali rischierebbero di far scattare diversi reati, dalla violenza privata fino addirittura alla tortura.

Chi si sottopone a interrogatorio può inoltre consultare i documenti che ritiene opportuni per poter meglio rispondere alle domande dell’autorità.

È il caso di chi porta con sé la memoria che ha redatto (magari insieme all’avvocato) per poter rispondere un modo dettagliato al fine di discolparsi.

Per ulteriori approfondimenti, si leggano i seguenti articoli:

 
Pubblicato : 26 Maggio 2023 09:45