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Come cedere la quota di eredità

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(@angelo-greco)
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Scopri come procedere al trasferimento della quota di eredità, rispettando il diritto di prelazione tra coeredi e le implicazioni legali.

Hai accettato la quota di un’eredità, ma non sai cosa fartene dei beni in essa compresi e ora intendi venderla? Sai che dovrai rispettare il diritto di prelazione dei coeredi ma non hai idea quali siano i passaggi da rispettare? In questa guida ti spiegheremo come cedere la quota di eredità, trasferendola a titolo oneroso (ossia vendendola) o a titolo gratuito (ossia donandola).

Risponderemo a domande come: “Come posso trasferire la mia quota di eredità a un altro coerede?” o “Cosa succede se decido di vendere la mia quota a un estraneo?” e forniamo risposte chiare e comprensibili. Ma procediamo con ordine.

Posso trasferire la mia quota di eredità prima della divisione?

Ciascun erede, dopo aver accettato l’eredità, ha due opzioni:

  • attendere la divisione dell’eredità e poi vendere o donare i singoli beni che gli sono toccati
  • oppure, prima ancora della divisione della comunione ereditaria, trasferire la propria quota.

Nel primo caso, la cessione ha ad oggetto l’intera proprietà di beni specifici. Nel secondo caso invece si cede una percentuale ideale su una “comunione pro indiviso”.

Per esempio, se Mario e Lucia sono fratelli e coeredi di una proprietà, Mario può decidere di cedere la sua quota a Lucia, sciogliendo così la comunione ereditaria.

Solo però nel secondo caso, come vedremo a breve, va rispettato il diritto di prelazione che i coeredi hanno per legge.

Posso vendere la mia quota di eredità a un soggetto estraneo all’eredità?

Se intendi vendere la tua quota di eredità, prima quindi della materiale divisione della comunione ereditaria, puoi rivolgersi sia a un coerede che a un soggetto esterno (potrebbe anche essere un tuo familiare, ma ciò che rileva è che non sia anch’egli un erede). In questo secondo caso ci sono alcune condizioni da rispettare. Se decidi di vendere la tua quota ereditaria a un terzo, devi rispettare il diritto di prelazione di ciascun coerede. Questo diritto serve a prevenire l’ingresso di un estraneo nella comunione ereditaria. Questo significa che devi prima offrire la tua quota agli altri coeredi prima di vendere a un soggetto esterno.

Se invece non vuoi cedere la tua quota di eredità a uno dei coeredi, devi prima attendere la divisione dell’eredità.

Chi può chiedere la divisione dell’eredità?

A chiedere la divisione dell’eredità non devono essere per forza tutti gli eredi, potendo farlo anche uno soltanto. Difatti non c’è bisogno del consenso della maggioranza o dell’unanimità. Poiché nessuno può essere obbligato a restare proprietario di un bene che non vuole, ciascun coerede può fare un’istanza al giudice per chiedere la divisione ereditaria.

Il giudice valuterà prima se c’è un accordo tra i coeredi e, in assenza di esso, verificherà se i beni sono divisibili in natura. In caso contrario procederà alla divisione giudiziale. Si procederà, per i mobili, all’estrazione a sorte secondo gruppi di pari valore. Per gli immobili si verifica prima se c’è un coerede che intende acquistare il bene liquidando agli altri il controvalore. Diversamente l’immobile viene venduto all’asta e il ricavato diviso tra i coeredi.

Come rispettare il diritto di prelazione dei coeredi?

Se hai intenzione di cedere la tua quota a estranei, devi notificare la proposta di trasferimento a tutti gli altri coeredi. Lo puoi fare con una semplice raccomandata. La proposta deve indicare il prezzo e tutti gli elementi necessari per la cessione. Se la quota comprende beni immobili, la proposta deve essere in forma scritta (ma è consigliabile anche per i beni mobili). Questo assicura che tutti i coeredi siano informati e abbiano l’opportunità di esercitare il loro diritto di prelazione.

Il coerede può esercitare il proprio diritto di prelazione accettando la proposta nel termine di 2 mesidalla notificazione. Se tutti i coeredi esercitano il diritto di prelazione la quota è assegnata a ciascuno in parti uguali.

Cosa succede se vendo la quota senza comunicarlo ai miei coeredi?

Se cedi la tua quota senza rispettare il diritto di prelazione degli altri coeredi, la cessione è comunque valida. Tuttavia, i coeredi avranno il diritto di riscattare la quota ceduta da chiunque l’abbia acquistata e da ogni successivo acquirente. Questo diritto, conosciuto come diritto di retratto, consente al coerede di sostituirsi all’acquirente terzo pagando il prezzo concordato. Il che significa che a te toccherà poi risarcire l’acquirente che abbia acquistato da te la quota restituendogli il prezzo corrisposto.

Il diritto di retratto, a cui il coerede può rinunciare senza la necessità di adottare forme particolari, si prescrive dopo 10 anni dalla cessione della quota.

Esistono eccezioni al diritto di prelazione?

Il diritto di prelazione e di riscatto dei coeredi non si applica quando il testatore ha effettuato direttamente la divisione.

Il diritto di prelazione si trasferisce?

Il diritto di prelazione ereditaria è personale e intrasmissibile, quindi non spetta agli eredi del coerede.

 
Pubblicato : 13 Giugno 2023 16:00