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Come avere un’onorificenza di Stato?

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(@carlos-arija-garcia)
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Chi decide quando si può diventare Cavaliere della Gran Croce o del Lavoro? Oppure Alfiere della Repubblica?

Prova a immaginare: c’è una macchina che ti porta nel cortile del Quirinale. Un membro dello staff della Presidenza della Repubblica ti accoglie e ti accompagna nel salone in cui il pubblico aspetta per applaudire i tuoi meriti, quelli per i quali sarai premiato su Colle più alto d’Italia. Non vuoi credere ai tuoi occhi: ti fanno accomodare in un posto riservato solo a te, con tutto il protocollo del caso. Ad un certo punto, vedi entrare nel salone il Capo dello Stato. Ti guarda, ti sorride, fa altrettanto con chi ha avuto la tua stessa fortuna. Salivazione azzerata. Finché arriva il momento in cui il Presidente di tutti gli italiani pronuncia il tuo nome ed elenca i motivi per i quali ti trovi in quel luogo privilegiato tra i privilegiati. Ti avvicini a lui, ricevi la ricompensa al tuo talento e ai tuoi sacrifici. Stringi la mano del Presidente, ti giri verso il pubblico, sorridi imbarazzato. Torni al tuo posto convinto che in quel preciso istante sia cambiata per te l’idea di che cosa sia la felicità. Come si arriva a così tanto? Come avere un’onorificenza?

Cavaliere di Gran Croce

Ci sono diversi tipi di onorificenze. Non perché umanamente uno sia più valido di un altro ma per i meriti che distinguono l’una dall’altra. La più alta, la più prestigiosa, è quella di Cavaliere di Gran Croce. Non si guadagna nulla di materiale, a parte un diploma da appendere in casa e da guardare ogni tanto per ricordare quella stretta di mano, quello sguardo, quell’onore di aver ricevuto il più alto riconoscimento morale tra i gradi dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.

È quest’Ordine che suggerisce al Capo dello Stato i candidati a Cavaliere di Gran Croce e alle altre onorificenze, che valorizza le benemerenze maturate nello svolgimento di attività con fini umanitari, sociali e filantropici, e nella prestazione di servizi particolari nel campo delle carriere militari e civili.

Per diventare Cavaliere di Gran Croce, dunque, bisogna essere segnalati al Quirinale, che valuta il percorso del candidato. La segnalazione può essere fatta dalle prefetture, che inviano al Ministero del settore interessato i loro suggerimenti. Ma anche il singolo cittadino può «autocandidarsi» se si ritiene degno di tale riconoscimento inviando la richiesta al Dipartimento del Cerimoniale di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, Ufficio Onorificenze e Araldica di Palazzo Chigi in via dell’Impresa 90, a Roma.

Cavaliere del Lavoro

Senza aspirare a così tanto, c’è chi, comunque, riceve di buon grado (e chi mancherebbe altro) il titolo di Cavaliere del Lavoro. Un’onorificenza che ha accompagnato, oltre a quello del più noto Cav degli ultimi tempi, Silvio Berlusconi, i nomi di Gianni Agnelli, Pietro Barilla, Enzo Ferrari, Emilio Lavazza, Guglielmo Marconi, Ottavio Missoni, Adriano Olivetti, Giovan Battista Pirelli, Giovanni Treccani e tanti altri ancora.

Il conferimento di questa onorificenza è regolamentato da una legge del 1986, la n. 194. Della selezione di occupa il ministero dello Sviluppo economico, che è a capo del Consiglio dell’Ordine al Merito del Lavoro. Ogni anno possono essere nominati fino a 25 Cavalieri che abbiano:

  • tenuto una condotta civile e sociale esemplare;
  • operato in via continuativa e per almeno 20 anni con autonoma responsabilità nel settore per il quale l’onorificenza è proposta;
  • rispettato gli obblighi tributari, nonché quelli previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori;
  • rispettato l’onore e l’economia dell’Italia nella loro attività;
  • promosso l‘economia e l’occupazione del Paese.

Alfiere della Repubblica

Requisiti come quelli appena visti fanno pensare che, per ricevere un’onorificenza, bisogna arrivare ad una certa età. Un po’ come i senatori a vita, che occupano questo incarico dopo anni e anni di prestigioso lavoro o impegno sociale. Non è così: c’è un titolo particolare riservato anche ai giovani. È quello di Alfiere della Repubblica.

Questa onorificenza è stata istituita nel 2010 dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano attraverso l’Attestato d’Onore, riservato ai ragazzi che non hanno ancora 18 anni e che si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.

Può diventare Alfiere qualsiasi minorenne italiano, anche residente all’estero, oppure straniero residente in Italia, che sia nato nel territorio nazionale o che abbia frequentato con profitto le scuole italiane per almeno cinque anni.

L’Attestato è conferito dal presidente della Repubblica in un numero massimo di 30 ogni anno, su proposta del Segretario Generale del Quirinale, sentita l’apposita Commissione valutativa.

Ad esempio, per le nomine del 2022 i presidi hanno suggerito quasi 3.400 ragazzi che avevano ottenuto i requisiti richiesti, cioè:

  • una votazione minima di 9/10 al diploma di licenza media;
  • almeno 8/10 di media per ciascuno dei primi quattro anni della scuola superiore.

La votazione di 100/100 all’esame di Maturità è stata verificata solo per i candidati della graduatoria finale.

Di questi, in 25 hanno ricevuto dalle mani di Sergio Mattarella il riconoscimento come migliori studenti d’Italia.

 
Pubblicato : 23 Luglio 2023 11:45