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Come arredare casa con gli sconti del fisco

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(@paolo-remer)
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Bonus mobili ed elettrodomestici: requisiti e condizioni per beneficiare della detrazione fiscale del 50% della spesa sostenuta per l’acquisto.

Se hai intenzione di arredare la tua nuova casa o di rinnovare i mobili e gli elettrodomestici di quella che già hai, devi sapere che è un buon momento per farlo: grazie agli sconti del fisco puoi ottenere una detrazione fiscale del 50% della spesa, fino a un massimo di 8mila euro nel 2023. Un risparmio della metà della somma impiegata, che il fisco ti restituirà non subito, ma a seguito della presentazione della tua dichiarazione dei redditi per l’anno in corso, dunque a partire dall’anno prossimo, e ripartita in rate annuali.

Si tratta del bonus mobili, un incentivo già esistente (negli scorsi anni, valeva ben 10mila euro, per un breve periodo addirittura 16mila euro) e che la legge di Bilancio 2023 ha prorogato anche per l’anno in corso e per quello seguente, pur non rendendolo strutturale, cioè a regime definitivo: scadrà, infatti, il 31 dicembre 2024, salvo ulteriori proroghe. Ed è già previsto che nel 2024 l’importo detraibile scenderà a soli 5mila euro, rispetto agli attuali 8mila. Un motivo in più per affrettarsi ad usufruirne.

Ma ci sono dei precisi requisiti per accedere all’agevolazione e determinate condizioni da rispettare per poterne beneficiare. Vediamo quindi come arredare casa con gli sconti del Fisco e cogliere appieno il beneficio.

Bonus mobili: cos’è

Il bonus mobili è un’agevolazione per l’acquisto di immobili e grandi elettrodomestici compiuto o da compiere entro il 31 dicembre 2024. Consente di portare in detrazione Irpef il 50% della spesa sostenuta, comprensiva delle spese di trasporto e per il montaggio.

Bonus mobili: come richiederlo

Per usufruire della detrazione, il pagamento va effettuato con bonifico o carta di debito o di credito. Non è consentito, invece, pagare in contanti, e neppure con assegni bancari.

L’importo sarà riconosciuto a seguito della presentazione della dichiarazione annuale dei redditi, indicando la cifra spesa nel modello 730 (o, in alternativa, nel modello Redditi persone fisiche), e verrà ripartito in 10 rate annuali di pari importo, come accade per la maggior parte degli altri bonus. Non c’è, quindi, uno “sconto in fattura” da parte del venditore. La detrazione non utilizzata, in tutto o in parte, non si trasferisce agli eredi in caso di decesso del contribuente e neppure in caso di vendita o donazione dell’immobile oggetto degli interventi.

Bisogna conservare – per esibirla all’Agenzia delle Entrate in occasione di eventuali controlli nel quinquennio successivo alla presentazione della dichiarazione – la fattura di acquisto e la ricevuta del bonifico bancario o del pagamento con carta.

Bonus mobili: a chi spetta

Qui arriva il primo, e unico, punto dolente: il bonus mobili non spetta a tutti coloro che acquistano mobili o elettrodomestici, ma soltanto a coloro che hanno avviato un intervento di ristrutturazione edilizia e comprano questi beni per destinarli ad arredo dell’immobile ristrutturato. Invece, i lavori di manutenzione ordinaria (come la tinteggiatura di pareti e soffitti la sostituzione di pavimenti o di infissi, il rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus.

In altre parole, la detrazione può essere richiesta solo da chi ha realizzato un intervento di recupero edilizio, come il restauro, il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia (anche la ricostruzione completa o il ripristino, se si tratta di immobili danneggiati da eventi calamitosi ed è stato dichiarato lo stato di emergenza) intrapreso dal 1° gennaio 2020 in poi .

Questa regola vale anche se l’acquisto dei mobili ed elettrodomestici avviene successivamente all’inizio dei lavori di ristrutturazione, recupero o restauro, purché la spesa venga sostenuta entro il 31 dicembre 2024 (come abbiamo detto all’inizio, l’agevolazione è temporanea; non si sa se verrà prorogata anche per gli anni a seguire o resa strutturale, cioè stabilmente a regime).

La data di acquisto dei mobili e degli elettrodomestici deve essere successiva a quella dell’inizio dei lavori sulla casa, sempre a condizione che l’immobile in cui vengono installati gli arredi sia collegato a un intervento di recupero del patrimonio edilizio.

Bonus mobili: limite di spesa

Il limite di 8mila euro di spesa nell’anno 2023, che scenderà a 5mila nel 2024, è riferito all’unità immobiliare, non al soggetto: perciò se hai più di una casa, avrai diritto al beneficio tante volte quante sono le case, o le loro pertinenze (soffitte, cantine, box auto), sulle quali esegui lavori di ristrutturazione. Facciamo un esempio.

Marco ristruttura la sua abitazione principale e restaura anche la seconda casa di sua proprietà, quella per le vacanze: ha diritto all’agevolazione fiscale sull’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici per entrambi gli immobili.

Bonus mobili: quali sono i beni agevolati

L’incentivo riguarda sia i mobili sia i grandi elettrodomestici.

Tra i mobili rientrano tutti quelli che compongono la normale dotazione di arredo di una casa: dunque divani e poltrone, letti e materassi, armadi e librerie, tavoli e sedie, comodini e credenze. Deve trattarsi sempre di mobili nuovi, non usati e neppure di antiquariato. Sono comprese anche le lampade, quando rappresentano complementi d’arredo. Sono esclusi, invece, i pavimenti e i parquet, le porte e le tende (che, a determinate condizioni, possono rientrare, insieme a persiane, veneziane, tapparelle ed altri infissi, nel bonus tende da sole).

Gli elettrodomestici, invece, per beneficiare dell’agevolazione devono essere compresi tra quelli dotati di etichetta energetica, di classe non inferiore ad A+ (A per i forni e i lavasciuga), e anche per essi, se rientrano in queste categorie (oppure se per lo specifico tipo non è ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica), il loro elenco è molto ampio: dai frigoriferi e congelatori (fino alla classe F), alle stufe elettriche e forni a microonde, passando per le lavatrici e lavastoviglie (che devono essere almeno di classe E); ed ancora, ci sono gli apparecchi di cottura, le piastre riscaldanti, i radiatori elettrici, i ventilatori e gli apparecchi per il condizionamento.

Bonus mobili: come usufruirne

La condizione indispensabile per poter fruire del bonus è che gli acquisti – e le eventuali operazioni accessorie di trasporto e di montaggio – siano fatturati (le fatture devono riportare la descrittiva precisa dei beni) e i pagamenti vengano eseguiti con bonifico, bancario o postale, oppure con carta di credito o di debito, come il Bancomat ed il Postamat. Non si può, quindi, pagare in contanti e neppure con assegni.

Se hai comprato i beni con un finanziamento a rate, devi verificare che la società finanziaria paghi il corrispettivo all’esercente con queste stesse modalità tracciabili, e ti dovrai far dare una copia della ricevuta del pagamento, da conservare. Infatti, per poter ottenere il riconoscimento del bonus da portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi bisogna sempre conservare la ricevuta del bonifico o quella di avvenuta transazione (se i pagamenti sono stati fatti con carte) e la documentazione di addebito della somma spesa sul conto corrente, oltre alle fatture di acquisto.

Infine, non dimenticare che per gli acquisti dei grandi elettrodomestici è prevista anche una comunicazione all’Enea, da effettuare entro 90 giorni dal collaudo o dalla consegna, e che può essere inviata anche in via telematica, con la procedura sul sito internet dell’Ente. L’Agenzia delle Entrate, però, ha precisato che «la mancata o tardiva trasmissione non implica la perdita del diritto alle detrazioni», e dunque l’eventuale dimenticanza non comporta la perdita del bonus.

 
Pubblicato : 8 Maggio 2023 15:58