CID o CAI firmato per sbaglio: si può annullare?
Sinistro stradale: è possibile smentire ciò che è stato sottoscritto nel modello di constatazione amichevole?
Un nostro lettore scrive: «Ho fatto un incidente. Essendomi trovato in un forte stato di shock ho firmato la constatazione amichevole. Riguardando poi la dashcam a casa ho visto che la colpa non era mia. Cosa posso fare?». Il quesito può essere così sintetizzato: CID o CAI firmato per sbaglio: si può annullare?
In buona sostanza, si tratta di capire se è possibile smentire la constatazione amichevole che è stata sottoscritta credendo erroneamente che il sinistro si sia svolto così come illustrato nel modello. Si tratta di una circostanza più comune di quanto si possa pensare. Approfondiamo l’argomento e vediamo se è possibile annullare il CID firmato per errore.
Cos’è la constatazione amichevole?
Per “constatazione amichevole” si intende il riconoscimento congiunto della dinamica del sinistro volto a favorire l’individuazione del responsabile.
Si tratta in effetti di una denuncia di sinistro stradale sottoscritta dalle parti coinvolte nell’incidente.
La constatazione amichevole avviene mediante un documento denominato CID (Comunicazione di Indennizzo Diretto) o anche CAI (Constatazione Amichevole di Incidente), inviato successivamente alla compagnia assicuratrice.
Chi sottoscrive la constatazione amichevole?
Il CID può essere sottoscritto da un solo conducente oppure da entrambi: mentre però nel primo caso esso ha il solo scopo di segnalare il sinistro al fine dell’apertura della pratica amministrativa, nel secondo i suoi effetti sono decisamente più rilevanti.
Uno dei principali vantaggi della constatazione amichevole, infatti, è quello di abbreviare i tempi necessari per ottenere il risarcimento: se infatti il modulo è firmato da tutti i soggetti coinvolti, l’offerta di risarcimento viene formulata dalla compagnia entro 30 giorni dalla ricezione della denuncia, anziché nei consueti 60.
Se invece dall’incidente sono derivate lesioni alle persone, allora il termine assegnato all’assicurazione per formulare l’offerta risarcitoria è pari a 90 giorni dalla richiesta di risarcimento.
Si può annullare la constatazione amichevole firmata per sbaglio?
Tanto chiarito, veniamo ora al quesito principale del presente articolo: si può annullare la constatazione amichevole firmata per sbaglio?
Secondo la legge (art. 143 Codice delle assicurazioni private), quando il modulo è firmato congiuntamente da entrambi i conducenti coinvolti nel sinistro si presume, salvo prova contraria da parte dell’impresa di assicurazione, che il sinistro si sia verificato nelle circostanze, con le modalità e con le conseguenze risultanti dal modulo stesso.
In buona sostanza, al fine di sottrarsi dall’obbligo di risarcire il danno, all’assicurazione è data la possibilità di dimostrare che le circostanze indicate nella constatazione amichevole non corrispondano al vero.
Ciò avviene in quanto la constatazione amichevole può vincolare le parti che l’hanno sottoscritta – al pari di una comune scrittura privata – ma non l’assicurazione, che è terza rispetto ai soggetti coinvolti nel sinistro.
È quindi possibile smentire ciò che è stato dichiarato all’interno del CID o CAI.
Tale confutazione, pur essendo rimessa dalla legge all’assicuratore, potrebbe tuttavia essere facilitata da colui che, sebbene abbia sottoscritto il modello, si è accorto solo successivamente di aver sbagliato e, quindi, decide di ritrattare quanto dichiarato in un primo momento.
Correggere un CID sbagliato non è però semplice. Solitamente, per sconfessare ciò che è stato dichiarato al suo interno ci si avvale della perizia di un consulente tecnico in grado di smentire le dichiarazioni congiunte rese nel modello.
Ma non solo: per ottenere lo stesso risultato è possibile ricorrere a testimonianze, fotografie e filmati.
Si pensi al sinistro avvenuto nel parcheggio di un supermercato: accedendo alle immagini delle telecamere di sorveglianza, la compagnia assicuratrice può scoprire che l’incidente non si è verificato così com’era stato descritto nella constatazione amichevole.
Anche le dichiarazioni successivamente rese da colui che ha sottoscritto per sbaglio il CID possono essere valutate dall’assicuratore al fine di negare il risarcimento.
Va tuttavia tenuta presente una circostanza: la persona che ha firmato il CAI e che poi decide di tornare sui propri passi deve dimostrare che la compilazione sbagliata del modello è avvenuta per un mero errore, altrimenti c’è il rischio di essere denunciati per tentata truffa assicurativa.
In altre parole, colui che ha sottoscritto il CAI pensando di affermare il vero deve provare che la sua errata percezione del sinistro non sia frutto di malafede; in caso contrario, v’è il pericolo che l’assicuratore possa sospettare un tentativo di truffa nei suoi riguardi.
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