Chi sono i lavoratori iscritti alla gestione separata?
Quali sono le categorie di autonomi, liberi professionisti, co.co.co e freelance tenute ad iscriversi al fondo istituito presso l’Inps e a versare i contributi.
Nel mondo del lavoro i contributi previdenziali versati in vista della pensione sono di diversi tipi. In Italia tutti i lavoratori devono pagare i contributi sui redditi percepiti. Per i lavoratori dipendenti provvede il datore di lavoro, mentre i lavoratori autonomi ed i liberi professionisti devono curare questi adempimenti in proprio o attraverso la cassa di riferimento per la loro categoria.
Esistono, però, molte categorie di lavoratori che non hanno una cassa previdenziale, o un albo professionale di riferimento, e perciò devono provvedere autonomamente agli obblighi contributivi. Questo avviene proprio attraverso la gestione separata Inps. Ma precisamente chi sono i lavoratori iscritti alla gestione separata?
Gestione separata: cos’è
La gestione separata è stata introdotta con la “legge Dini” [1] di riforma del sistema pensionistico varata nel 1995 e entrata in vigore dal 1° gennaio 1996. È stata una rivoluzione, perché ha dettato il passaggio dal sistema pensionistico retributivo a quello contributivo: da quel momento le pensioni sono parametrate all’ammontare dei contributi versati, e non più alle ultime retribuzioni percepite.
In questa prospettiva, bisognava pensare anche a tutti coloro che non hanno un datore di lavoro che provvede ad operare le trattenute previdenziali sulle retribuzioni (in quanto una piccola parte dei contributi è a carico del lavoratore) e a versare periodicamente all’Inps i contributi dovuti sull’ammontare delle retribuzioni erogate. Così è stata creata la gestione separata.
La gestione separata è un fondo previdenziale, istituito presso l’Inps, destinato ad assicurare ai membri i trattamenti di invalidità, le pensioni di vecchiaia e le pensioni anticipate o supplementari agli aventi diritto e ai loro superstiti. In sostanza, la gestione separata provvede a coloro che, altrimenti, sarebbero rimasti “scoperti”, come i freelance, i lavoratori parasubordinati, i collaboratori coordinati e continuativi, i lavoratori autonomi occasionali ed anche i liberi professionisti per alcuni compensi percepiti e non considerati dalla propria cassa di categoria.
Obbligo di iscrizione alla gestione separata
La legge istitutiva [2] dispone che: «sono tenuti all’iscrizione presso una apposita gestione separata, presso l’Inps, e finalizzata all’estensione dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, i soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo».
Questa formulazione normativa era generica e aveva creato molti dubbi. Così è intervenuta una successiva legge di interpretazione autentica [3] per chiarire che tra i soggetti obbligati all’iscrizione alla gestione separata rientrano coloro «che svolgono attività il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali, ovvero attività non soggette al versamento contributivo agli enti di cui al comma 11, in base ai rispettivi statuti e ordinamenti».
Chi deve iscriversi alla gestione separata Inps
Cerchiamo ora di concretizzare le disposizioni normative per capire chi deve iscriversi alla gestione separata Inps. Abbiamo visto che quando non c’è una cassa previdenziale di riferimento per la professione o l’attività di lavoro autonomo svolta è necessario il “fai da te”: dunque occorre un adempimento spontaneo del lavoratore, che prevede innanzitutto l’obbligo di iscrizione alla gestione separata e, poi, il pagamento dei contributi previsti.
In particolare, devono iscriversi alla gestione separata Inps:
- i liberi professionisti che non hanno una cassa previdenziale di categoria (sono i “professionisti senza cassa“, in quanto privi di ordine o albo);
- i collaboratori coordinati e continuativi (i cosiddetti “co.co.co.”)
- i venditori a domicilio, o “porta a porta”, che non hanno un rapporto di lavoro dipendente ma lavorano in modo autonomo [4];
- i dottorandi di ricerca con borsa di studio, i beneficiari di assegni di ricerca, gli iscritti alle scuole di specializzazione per le professioni legali (Sspl);
- i medici con contratto di formazione specialistica;
- gli spedizionieri doganali non dipendenti;
- gli amministratori locali che, alla data di assunzione dell’incarico, sono iscritti ad una gestione previdenziale non di lavoro dipendente;
- i volontari del servizio civile universale;
- tutti i lavoratori autonomi occasionali, quando superano i 5.000 euro di redditi imponibili lordi annui (il superamento di questa soglia comporta anche l’obbligo di aprire la partita Iva).
Come ci si iscrive alla gestione separata
La domanda di iscrizione alla gestione separata va inviata all’Inps entro 30 giorni dall’inizio dell’attività esercitata.
Attualmente ci si può iscrivere in tre modi:
- compilando il modulo online e inviandolo attraverso i servizi telematici disponibili sul portale dell’Inps, autenticandosi con Spid, Cie o Cns (leggi “Come accedere all’Inps“);
- tramite il contact center dell’Inps, raggiungibile al numero verde 803164 (o al numero telefonico 06164164) e seguendo le istruzioni vocali dell’operatore;
- attraverso un intermediario abilitato, come un Ente di patronato.
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