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Chi si occupa di far rispettare i diritti del lavoratore?

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(@valentina-azzini)
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La nostra Costituzione sancisce che la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni, cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori e, a tal fine, promuove una serie di norme e soggetti preposti proprio alla tutela dei lavoratori.

Ciascun lavoratore, pubblico o privato, ha dei diritti che l’azienda deve assolutamente rispettare: sicurezza sul lavoro, adeguata retribuzione, orario di lavoro predefinito, riposo settimanale, rispetto della propria professionalità e crescita professionale. Talvolta, alcuni datori non rispettano la legge, mettendo a rischio la salute del lavoratore, le sue competenze, omettendo di pagare lo stipendio puntualmente. Come tutelarsi? Chi si occupa di far rispettare i diritti del lavoratore? Vediamo a chi rivolgersi.

Il datore di lavoro

Il primo soggetto tenuto a garantire il rispetto dei diritti del lavoratore è il tuo datore di lavoro. 

Il primo e più importante obbligo del datore è il pagamento della retribuzione, che deve essere proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e in misura tale da garantirti una vita dignitosa. Il datore di lavoro dovrà pagarti in proporzione alle mansioni assegnate e al livello di inquadramento stabilito nel contratto di lavoro e dovrà rispettare le disposizioni del Ccnl di categoria applicato al rapporto, scegliendo tra i diversi contratti collettivi esistenti quello che meglio può tutelare i tuoi diritti, soprattutto dal punto di vista retributivo.

Accanto ai doveri di carattere “economico”, il Codice civile, all’art. 2087, sancisce altresì l’obbligo datoriale di tutelare la salute e la sicurezza del lavoratore: ciò significa che il datore dovrà garantirti un ambiente lavorativo privo di rischi, adottando tutte le misure di protezione idonee ad evitare che tu possa farti male o ammalarti e dovrà fare in modo che tu possa svolgere le tue mansioni serenamente, al riparo da comportamenti vessatori di colleghi e superiori, in un ambiente “psicologicamente” sereno. 

Infine, il datore dovrà rispettare le tue competenze, garantire la tua professionalità e la tua crescita professionale: ciò significa che non potrà (salvo casi eccezionali) demansionarti o impedirti un’adeguata crescita e formazione professionale.

L’Ispettorato del lavoro

Quando l’azienda non rispetta i propri obblighi, puoi innanzitutto rivolgerti all’Ispettorato del lavoro, un ente che il nostro ordinamento ha istituito a tutela delle condizioni di lavoro e che ha dunque una funzione di controllo e sanzionatoria nei confronti delle aziende.

Attraverso i controlli svolti dai propri ispettori, l’Ispettorato valuta la corretta applicazione dei contratti di lavoro, dei Ccnl di categoria, il rispetto delle norme di legge da parte delle aziende, la corretta regolarizzazione dei rapporti di lavoro, al fine di evitare i rapporti “in nero”, il regolare e corretto pagamento della retribuzione.

Qualora l’Ispettorato del lavoro riscontri delle irregolarità provvederà a diffidare l’azienda dal porre in essere comportamenti contrari alla legge e ai contratti collettivi, le imporrà la regolarizzazione dei comportamenti illegittimi ed la sanzionerà comminandole sanzioni amministrative pecuniarie (una sorta di “multe” o “ammende”).

Rivolgersi all’Ispettorato del lavoro è semplice: è sufficiente recarsi presso i relativi uffici e denunciare il comportamento scorretto del datore di lavoro, chiedendo che venga svolta un’ispezione presso i locali aziendali. 

A seguito della tua segnalazione, gli ispettori si recheranno in azienda, visioneranno i locali, ascolteranno le persone ivi presenti e redigeranno un verbale, a seguito del quale potranno essere imposte al datore le eventuali necessarie sanzioni. 

L’Ispettorato del lavoro svolge tuttavia solo un’azione di controllo e sanzionatoria nei confronti dell’azienda: in altre parole, sorveglia “per la generalità dei lavoratori” il corretto rispetto dei diritti da parte del datore e accerta eventuali illegittimità o irregolarità, ma non tutela direttamente la tua posizione. Ad esempio, l’Ispettorato del lavoro non può fare causa al datore, né può scrivere diffide in nome e per tuo conto o farti ottenere risarcimenti in caso di riscontrate inadempienze. Per ottenere una tutela diretta, dovrai rivolgerti ad un esperto di diritto del lavoro, quale un sindacato o un avvocato del lavoro.

Il sindacato

I sindacati svolgono un ruolo importantissimo nel promuovere e tutelare gli interessi dei lavoratori, in particolare attraverso la stipula dei contratti collettivi e con servizi di assistenza individuale ai lavoratori.

I sindacati, innanzitutto, direttamente e/o tramite i propri delegati all’interno delle aziende promuovono la stipulazione dei contratti collettivi, contribuendo a fissare le garanzie minime di cui i lavoratori devono beneficiare. Accanto ai contratti collettivi, spesso, stipulano con le aziende dei contratti territoriali o aziendali, che ancora di più tutelano i dipendenti di quel settore o di quella determinata azienda, soprattutto dal punto di vista economico.

Oltre a ciò, i sindacati tutelano i propri iscritti quando l’azienda opera in modo irregolare o illegittimo: intervengono, ad esempio, in caso di trasferimenti illegittimi, demansionamenti, imposizione di orari di lavoro e turni irrispettosi delle previsioni di legge, in caso di mancato pagamento della retribuzione.

Il sindacato spesso assiste il lavoratore anche in caso di procedimento disciplinare, accompagnandolo a rendere le giustificazioni ed assistendolo nel corso di tutto il procedimento; in caso di licenziamento, il sindacato può altresì tentare un primo intervento, impugnando il recesso datoriale. 

Infine, il sindacato deve obbligatoriamente essere coinvolto in alcune specifiche decisioni aziendali, quali ad esempio la procedura di licenziamento collettivo e la cassa integrazione, al fine di garantire quantomeno le tutele minime riservate ai lavoratori e la regolarità procedurale.

Insomma, il sindacato garantisce il rispetto dei diritti sia nel corso del rapporto di lavoro sia quando il rapporto di lavoro cessa o è destinato a cessare, esercitando una funzione di controllo sull’operato aziendale oppure offrendo al lavoratore un primo livello di tutela legale.

L’avvocato esperto in diritto del lavoro

Altro soggetto che opera per far sì che i diritti dei lavoratori siano rispettati è l’avvocato esperto in diritto del lavoro. 

L’avvocato giuslavorista, a differenza degli altri soggetti nominati ai paragrafi precedenti, interviene generalmente quando la violazione è già stata commessa e si adopera al fine di far cessare la violazione in essere, nonché per farti ottenere tutela nel caso in cui da quella violazione tu abbia subito dei danni. 

L’avvocato, dunque, può fornirti un parere, intervenire con una lettera nei confronti dell’azienda, tentare la conciliazione della vertenza, fare causa al datore di lavoro instaurando un vero e proprio processo presso il tribunale competente.

 
Pubblicato : 2 Luglio 2023 09:45