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Chi riceve l’assegno di mantenimento per i figli deve dichiararlo?

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(@angelo-greco)
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L’assegno di mantenimento fa reddito e deve essere riportato nella dichiarazione dei redditi? Vediamo gli aspetti fiscali legati all’assegno che il marito versa alla moglie in favore dei figli.

L’assegno di mantenimento per i figli è un tema che solleva spesso domande legate alla fiscalità. Come va gestito nella dichiarazione dei redditi? C’è differenza tra l’assegno destinato ai figli e quello destinato all’ex coniuge? In questo articolo, cercheremo di fare chiarezza.

L’assegno di mantenimento per i figli va dichiarato?

No. L’assegno di mantenimento per i figli, avendo natura alimentare, non va riportato nella dichiarazione dei redditi, che sia 730 o Unico. Esso non viene considerato reddito ai fini fiscali. La somma è quindi completamente esentasse.

Il risultato pratico è che l’importo erogato dal genitore non collocatario non viene tassato, è già “netto”.

Ad esempio, una madre che riceva dall’ex compagno 400 euro mensili per il mantenimento dei figli non deve dichiarare tali somme, non deve cioè pagarci tasse. Non deve comunicarle al commercialista o al Caf, non deve riportarle nella dichiarazione dei redditi e, in definitiva, le può spendere interamente senza il rischio che un giorno il fisco le chieda il “conto”.

Il padre che versa il mantenimento per i figli può scalarlo dalle tasse?

Il genitore obbligato al versamento del mantenimento in favore dei figli non gode di alcuna agevolazione fiscale: non ha quindi né deduzioni, né detrazioni fiscali sulle somme versate all’ex moglie o convivente per i bambini.

Diritti fiscali per il coniuge che versa l’assegno di mantenimento per i figli

Come abbiamo appena detto, il coniuge che paga l’assegno di mantenimento per i figli non ha la facoltà di dedurre tale importo dal proprio reddito. Tuttavia, ha il diritto di beneficiare della detrazione fiscale per i figli a carico. Di norma, questa detrazione corrisponde al 50% dell’importo totale. Questa percentuale si applica sia per i figli minorenni sia per quelli maggiorenni che non sono autosufficienti.

È importante sottolineare che ogni genitore, anche se separato o divorziato, conserva il diritto all’assegno unico universale per i figli fino ai 21 anni di età. Oltre questa età, le detrazioni IRPEF residue sono ancora applicabili, finché i figli rientrano nella categoria fiscale dei “familiari a carico”. In termini pratici, fino ai 24 anni d’età, un figlio è considerato a carico se non supera un reddito annuo di 4.000 euro. Oltre i 24 anni, il limite reddituale per considerare un figlio come “a carico” scende a 2.840,51 euro, che è lo stesso limite previsto per tutti i familiari a carico.

Regime fiscale per il mantenimento all’ex moglie

Completamente opposte sono le regole per l’assegno di mantenimento versato per l’ex moglie. Da un lato questo fa reddito e quindi chi lo percepisce deve dichiararlo al fisco; dall’altro lato chi lo versa può usufruire delle deduzioni fiscali.

Vediamo meglio come funziona questo meccanismo fiscale.

Il coniuge beneficiario dell’assegno di mantenimento deve indicare l’importo nella propria dichiarazione dei redditi alla voce «altri redditi», che può essere presentata con il modello 730 entro il 30 settembre, o con il modello Redditi entro il 30 novembre di ogni anno. Pertanto la somma che viene versata è al lordo delle imposte.

Marco paga 400€ al mese come assegno di mantenimento all’ex moglie. Lei, alla fine dell’anno, dovrà dichiarare 4.800€ (400€ x 12 mesi) nella sua dichiarazione dei redditi.

È esonerato dalla presentazione della dichiarazione il contribuente che possiede esclusivamente assegni periodici corrisposti dal coniuge e altre tipologie di reddito entro il limite massimo di 7.750 euro.

Se l’ex coniuge non versa il mantenimento e ciò risulta da diffide o atti giudiziari, le somme non devono essere dichiarate.

Sul versante opposto, il coniuge che versa il mantenimento può dedurlo dalla propria dichiarazione dei redditi e quindi non concorre a formare reddito imponibile. Ciò però non vale quando il mantenimento viene versato una tantum, ossia in un’unica soluzione.

Quali sono le conseguenze di una errata dichiarazione?

Non dichiarare l’assegno di mantenimento all’ex coniuge, o dichiararlo in modo errato, può comportare sanzioni fiscali di tipo pecuniario da parte dell’Agenzia delle Entrate. È essenziale essere precisi e coerenti nella gestione di queste voci per evitare problemi con il fisco.

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Pubblicato : 9 Ottobre 2023 09:30