Chi paga l’Imu se c’è il diritto di abitazione del coniuge superstite?
A chi spetta versare l’IMU sulla casa ereditata con diritto di abitazione?
Alla morte del proprietario di un immobile, il coniuge di questi vanta il diritto di abitazione in quella che prima era la casa coniugale. Nonostante quindi la presenza di una comunione ereditaria e la comproprietà sullo stesso bene in capo agli altri coeredi il coniuge superstite può continuare a vivervi all’interno e a utilizzare la relativa mobilia.
Si pone però il problema di chi sia tenuto a versare le tasse annuali al Comune. Chi paga l’Imu se c’è il diritto di abitazione del coniuge superstite? Ecco cosa dice, a riguardo, la giurisprudenza.
Cos’è il diritto di abitazione
Al coniuge, anche quando concorre con altri eredi, spetta il diritto di abitazione sulla casa che prima era adibita a residenza familiare. Egli ha inoltre il diritto d’uso dei mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni.
Il diritto di abitazione spetta in presenza di due condizioni:
- la sussistenza, al momento dell’apertura della successione, di un valido rapporto di matrimonio;
- l’appartenenza della casa adibita a residenza familiare al defunto o ad entrambi i coniugi.
I diritti di abitazione e di uso spettanti al coniuge superstite si trasmettono al momento della morte del coniuge e sono opponibili ai terzi a prescindere dall’avvenuta trascrizione. Gli altri eventuali eredi acquistano su tale immobile un diritto di proprietà gravato dal diritto di abitazione che deve pertanto essere rispettato fino alla morte del relativo titolare.
Su cosa spetta il diritto di abitazione?
Il diritto di abitazione spetta solo sulla casa adibita a residenza familiare ossia l’immobile in cui i coniugi, in base alle esigenze di entrambi, vivevano insieme e avevano stabilito la vita del gruppo familiare.
Il diritto di abitazione non può, perciò, avere ad oggetto un ulteriore e diverso appartamento, autonomo rispetto alla sede della vita domestica, anche se ricompreso nello stesso fabbricato, ma non utilizzato per le esigenze abitative della comunità familiare.
Chi deve pagare l’Imu
In generale, soggetto all’Imu è il titolare del diritto di proprietà o altro diritto reale come l’usufrutto, l’uso e il diritto di abitazione.
Dunque non vi è dubbio che a dover pagare l’Imu è il coniuge superstite titolare del diritto di abitazione sulla casa familiare. Tuttavia è anche vero che questi può usufruire dell’esenzione attualmente prevista dalla normativa in favore della cosiddetta abitazione principale. Il che significa che, godendo di tale bonus il coniuge superstite, nessun altro al suo posto sarà tenuto a versare l’imposta comunale sugli immobili per tale bene. Con la conseguenza che la casa ereditata non sarà soggetta ad Imu: non dovranno cioè pagare neanche gli altri eredi.
Coniuge superstite: come non pagare l’Imu sulla casa ereditata
Per evitare di dover pagare l’Imu sulla casa è necessario dimostrare che questa risponda ai requisiti della cosiddetta abitazione principale (spesso si usa impropriamente la locuzione «prima casa», che tuttavia in questa ipotesi è errata).
In particolare, per ottenere l’esenzione è necessario:
- avere la residenza anagrafica nell’immobile ereditato e pertanto fare la dichiarazione in Comune se non la si è già fatta in precedenza;
- vivere nell’immobile ereditato e non in un altro. Questo deve cioè essere la dimora abituale, quella dove il contribuente sta per gran parte dell’anno. Chiaramente questo requisito, a differenza del precedente, non viene certificato in alcun documento anagrafico, ragion per cui andrà dimostrato (in caso di contestazioni da parte del Comune) attraverso, ad esempio, i consumi delle utenze che dimostrano la presenza del contribuente all’interno dell’immobile.
Se non ricorre anche uno solo di tali presupposti, il coniuge superstite titolare del diritto di abitazione dovrà versare l’Imu sulla casa ereditata.
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