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Chi paga la franchigia?

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(@angelo-greco)
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Cosa succede se l’assicurazione non copre l’intero danno? Cosa rischia il responsabile?

Non capita di rado che una polizza assicurativa copra i danni prodotti a terzi solo a partire da un determinato importo, chiamato franchigia. Se il danno è inferiore a tale limite, esso non viene pagato dalla compagnia. Ecco perché è frequente chiedersi chi paga la franchigia: è a carico del danneggiante (che dovrà quindi provvedervi personalmente) oppure del danneggiato (che così si vedrà negare il risarcimento)? Cerchiamo di fare il punto della situazione partendo dallo spiegare cos’è la franchigia, come funziona e quando la franchigia è a carico del danneggiante.

Cos’è la franchigia?

La franchigia è un termine che si incontra spesso quando si parla di assicurazioni.

La franchigia rappresenta quella parte di danno o perdita economica che rimane a carico dell’assicurato in caso di sinistro, e non viene quindi coperta dall’assicurazione. È un modo per dividere il rischio tra l’assicurato e l’assicuratore.

Per esempio, immagina di avere un’assicurazione auto con una franchigia di 200 euro. Se hai un incidente e il danno alla tua auto è valutato in 600 euro, l’assicurazione coprirà 400 euro (600 euro del danno meno 200 euro di franchigia) e tu dovrai pagare i restanti 200 euro di franchigia.

Quanti tipi di franchigie esistono?

Ci sono due tipi principali di franchigia.

Franchigia assoluta: in questo caso, la franchigia viene sempre detratta dall’importo del risarcimento, indipendentemente dall’entità del danno. Se, per esempio, la tua auto subisce danni per 150 euro e la franchigia della tua polizza è di 200 euro, dovrai coprire l’intero costo del danno, perché esso non supera l’importo della franchigia. Se il danno fosse di 400 euro, l’assicurazione ti risarcirebbe 200 euro, ovvero la differenza tra il totale del danno e l’importo della franchigia.

Franchigia relativa: in questo scenario, se il danno è inferiore all’importo della franchigia, pagherai tu l’intero importo del danno. Se il danno supera l’importo della franchigia, l’assicurazione copre tutto. Ad esempio, se subisci un danno di 150 euro con una franchigia di 200 euro, dovrai pagare tutto tu. Ma se il danno è di 500 euro, l’assicurazione coprirà l’intero importo senza detrarre la franchigia.

La franchigia è dunque un elemento chiave nelle polizze assicurative che influisce sia sul premio assicurativo che paghi (generalmente, una franchigia più alta comporta un premio più basso) sia su come verranno gestiti eventuali sinistri.

Chi paga la differenza con la franchigia?

Abbiano sino ad ora fatto esempi in cui il danneggiato e l’assicurato sono la stessa persona. Ma che succede alla franchigia quando il danneggiato è un terzo?

Ipotizziamo una persona che stipuli una polizza assicurativa per danni a terzi causati dal proprio appartamento con una franchigia assoluta di 500 euro.

Un giorno, a causa della rottura di una tubatura, si verifica una perdita che danneggia l’unità immobiliare del vicino che abita al piano sottostante. Il danno è di 1.000 euro.

Il danneggiante attiva subito la propria polizza e l’assicurazione risarcisce il danneggiato corrispondendogli 500 euro. Quest’ultimo però esige gli altri 500 euro, per coprire l’intero ammontare del danno. Cosa succede in questi casi? Chi paga la franchigia?

Nel momento in cui un soggetto subisce un danno, il suo diritto è quello di ottenere il risarcimento che gli consenta di ripristinare la situazione anteriore al sinistro. Nei suoi riguardi sono del tutto ininfluenti i rapporti economici tra il danneggiante e la sua assicurazione.

Pertanto l’importo della franchigia, come ogni altra eventuale spesa per le riparazioni non coperta dalla polizza assicurativa, resta a carico del proprietario dell’immobile danneggiante, che sarà dunque tenuto a risarcire la parte di danno rimanente. Il condomino che subisce il danno ha diritto, infatti, a percepire l’intera somma a titolo di risarcimento, perché la previsione di una franchigia non fa venire meno il dovere, da parte del danneggiante, di risarcire al danneggiato l’intero pregiudizio subìto.

Quindi, in generale, nel caso in cui un soggetto contragga un’assicurazione con una franchigia, l’eventuale differenza rispetto al danno causato a terzi è a suo carico: sarà l’assicurato quindi che dovrà, di tasca propria, corrispondere la residua parte del risarcimento che l’assicurazione, proprio per via della franchigia, non copre.

 
Pubblicato : 9 Febbraio 2024 16:00